Ankara (Turchia): attacco ad ambasciata Israele

 
Emanuel Baroz
21 settembre 2016
2 commenti

Ankara (Turchia): attacco ad ambasciata Israele

attacco-ambasciata-israele-ankara-focus-on-israelAnkara (Turchia), 21 Settembre 2016 – Un uomo armato di coltello ha cercato di attaccare l’ambasciata israeliana di Ankara, ma è stato fermato dagli agenti di sicurezza che lo hanno ferito. Questa la versione fornita dal ministero degli Esteri israeliano sull’attacco all’ambasciata della capitale turca di questa mattina. Secondo i media turchi, gli assalitori erano due, uno dei queali sarebbe stato ucciso.

Fonti della polizia citate dalla stampa israeliana, riportano che l’assalitore gridava: “Fermeremo il massacro in Medio Oriente” e “Allahu Akbar”, vale a dire “Allah è grande”, la frase con cui inizia il richiamo alla preghiera, usata anche da molti estremisti che hanno eseguito attentati in varie città d’Europa negli ultimi mesi.

Intanto la CnnTurk riporta che i militari turchi stanno esaminando un pacco sospetto abbandonato nei pressi dell’ambasciata. “Un uomo si è avvicinato all’ingresso impugnando un coltello e un agente della polizia locale gli ha sparato. Tutto il personale dell’ambasciata è al sicuro, ha aggiunto il portavoce del ministro degli esteri, Emmanuel Nahshon. L’assalitore è stato ferito ad un piede – ha aggiunto il portavoce – non sappiamo se intedesse attaccare gli agenti di polizia o proprio l’ambasciata”.

(Fonte: Rainews, 21 Settembre 2016)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: la scena dell’attentato di oggi ad Ankara (Turchia)

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Commento

  • #1HaDaR

    “allah hu akhbar” non vuol dire “allah è grande”, bensí vuol dire “allah è PIÚ grande” [cioè del Vostro Dio]. Grande sarebbe “kabir”, non “akhbar”.
    È dai tempi di Maometto il grido di guerra del jihadista, il mujahid (مجاهد ), non è solo “usato da qualche estremista”, ma è l’urlo di default degli attacchi terroristici. In Israele già 25 anni fa l’addestramento delle forze di sicurezza per gli attacchi col pugnale, cominciava con l’istruttore che attaccava all’urlo di “allah hu akhbar” e si misuravano tempi di reazione e strategie di difesa…
    È l’urlo di ogni attacco terrorista in tutto il mondo…che, guarda caso, è anche l’inizio dell’adhan, il richiamo alla preghiera dei muezzin…nonché le prime parole dei cinque pilastri dell’islam…nonché l’inizio di ogni preghiera, che continua con insulti a tutti i non musulmani.
    Ma l’islam, ovviamente, non c’entra, vero? 😉

    22 Set 2016, 07:57 Rispondi|Quota
  • #2HaDaR

    “allah hu akhbar” non vuol dire “allah è grande”, bensí vuol dire “allah è PIÚ grande” [cioè del Vostro Dio]. Grande sarebbe “kabir”, non “akhbar”.
    È dai tempi di Maometto il grido di guerra del jihadista, il mujahid (مجاهد ), non è solo “usato da qualche estremista”, ma è l’urlo di default degli attacchi terroristici. In Israele già 25 anni fa l’addestramento delle forze di sicurezza per gli attacchi col pugnale, cominciava con l’istruttore che attaccava all’urlo di “allah hu akhbar” e si misuravano tempi di reazione e strategie di difesa…
    È l’urlo di ogni attacco terrorista in tutto il mondo…che, guarda caso, è anche l’inizio dell’adhan, il richiamo alla preghiera dei muezzin…nonché le prime parole dei cinque pilastri dell’islam…nonché l’inizio di ogni preghiera, che continua con insulti a tutti i non musulmani.
    Ma l’islam, ovviamente, non c’entra, vero? 😉

    22 Set 2016, 07:58 Rispondi|Quota