Lancio di razzi su Eilat. Legami di Hamas con lo Stato del Sinai e Il Cairo
Il lancio di razzi dalla penisola del Sinai verso la città israeliana di Eilat, avvenuto lo scorso 8 febbraio, giunge a poche settimane dagli incontri organizzati al Cairo tra funzionari dell’intelligence egiziana e rappresentanti del movimento palestinese di Hamas.
Lo scorso 22 gennaio il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incontrato al Cairo il capo dell’intelligence egiziana, Khaled Fawzi. Mentre il 3 febbraio scorso è stato il capo di Stato maggiore delle Brigate al Qassam (braccio armato del movimento palestinese Hamas), Marwan Issa ad incontrare i funzionari della sicurezza egiziana. Inoltre, da tempo Hamas, che dal 2006 governa la Striscia di Gaza (dopo un golpe per la verità…), è impegnata da un lato a combattere i gruppi salafiti attivi nel territorio palestinese. Dall’altro, tuttavia, il gruppo palestinese ha relazioni con i gruppi estremisti legati allo Stato islamico attivi in Sinai. Attraverso i tunnel che collegano i Territori palestinesi all’Egitto vengono smistate armi, come riferiscono diversi rapporti di analisi.
Parallelamente il governo del presidente Abdel Fatah al Sisi è impegnato in una lotta contro il gruppo Wilyat Sinai, affiliato allo Stato islamico, ma noto fino al 2014 come Ansar Beit al Maqdis, che letteralmente significa “sostenitori della Città santa”, ovvero Gerusalemme.
Come sottolinea un rapporto del think tank “Carnegie Endowment for International Peace”, i tunnel sono diventati negli anni anche un luogo attraverso cui passano beni di altro tipo, come il cibo, il carburante, a causa del blocco imposto dalle autorità israeliane. Il Cairo apre periodicamente il valico di Rafah proprio per consentire agli abitanti della Striscia di Gaza di rifornirsi di beni di prima necessità e ricevere cure mediche.
(Fonte: Agenzia Nova, 10 Febbraio 2017)