A Milano la solita contestazione alla Brigata Ebraica
Militanti con bandiere della Palestina, al passaggio della delegazione, hanno gridato “fuori i sionisti dal corteo”, “nazisionisti” e “assassini”
A Roma la Comunità ebraica ha deciso di non sfilare insieme all’Anpi. Forse prevedendo quello che poteva succedere. E che come ogni anno, puntuale, è successo a Milano. Al passaggio della Brigata Ebraica in piazza San Babila, infatti, un gruppo di militanti con bandiere della Palestina, ha iniziato una contestazione al grido di “Fuori i sionisti dal corteo”, “nazisionisti” e “assassini”.
Nella foto in alto: i “pacifici” contetstori della Brigata Ebraica a Milano
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Morpurgo Giacomo
Evidente coloro che hanno urlato contro la brigata ebraica sono NAZISTI.Si vede che ce ne sono ancora parecchi in giro
Giacomo Morpurgo
#2Ariel Paggi
Chiamare Liberazione il giorno in cui la capitale dell’Italia fu occupata da coloro che avevano sconfitto i soldati italiani con cui lo Stato legittimo era entrato in guerra non è corretto. Se vogliamo celebrare l’avvertimento intitoliamolo alle Fosse Ardeatine, Ariel Paggi
#3Stefano
Anche se è da condannare l’atteggiamento pilatesco dell’Anpi milanese, che pur non arrivando all’aberrazione dell’Anpi capitolino che si è schierato con il razzismo terrorista arabo, da una parte invita la Brigata, dall’altra non fa allontanare il fascio antisionista, né esprime condanna nei suoi confronti. Va però ricordato l’enorme successo della Brigata, l’altissima partecipazione, gli applausi, mentre del fascio antisionista il Tg3 ha detto che si trattava di una trentina di persone, e sempre le stesse facce. Anche se probabilmente, contando quelli che stavano zitti, saranno stati: 40-45, non sono per niente paragonabili a quelli dell’anno scorso, rafforzati dai No Global. Segno evidente che si stanno inaridendo i finanziamenti islamici ai capicosca dell’antisionismo.
#4Emanuel Baroz
Al corteo «antifascista» la follia degli estremisti che insultano gli ebrei
Contestatori isolati. Amici di Israele protetti da City Angels e dem. Autonomi subito bloccati
di Alberto Giannoni
Terzomondisti, anarchici e centri sociali (abusivi), nostalgici dell’Urss e tardo maoisti. C’è spazio per tutti al 25 aprile di Milano. Dentro il corteo ci sono tutte le sigle e siglette della diaspora comunista e gruppettara. Ma sembra che non si possa portare una bandiera americana. E sembra che non ci possano stare la Brigata ebraica e la Comunità ebraica, ovvero i figli e i nipoti di quelli che più patirono I’ orrore nazista, ne i campi di sterminio. Sembra in realtà, perché la contestazione pesante che si temeva alla vigilia, alla prova della piazza si rivela come la messa in scena, più patetica che aggressiva, di una manciata di autonomi.
Sono le 14 e la manifestazione non sembra enorme: il ponte avrà distratto molti. In piazza, ovviamente, si fanno vedere tutte le componenti possibili e immaginabili della sinistra ufficiale e istituzionale: ognuna con la sua bella bandiera, nel mezzo di una stagione politica tumultuosa di scissioni e alleanze. Il Pd, già prima che parta il corteo, deve affrontare alcuni contestatori (i militanti del «Cantiere», che ce l’hanno col decreto Minniti). La seconda razione di fischi piove ali’ altezza di piazza San Babila, dove sono tradizionalmente appostati gli «ultrà» anti-israeliani e i filo-palestinesi più scatenati, che accolgono gli ebrei al grido di «fascisti, assassini, sionisti». C’è un filo, invece, fra la Resistenza, il sionismo e lo stato di Israele. La Brigata ebraica lo rappresenta ed è questo che non le viene perdonato. Ma in realtà sono sempre meno i contestatori della Brigata ebraica, e sempre più numerosi sembrano i suoi amici, che si inseriscono nel corteo fra la Cgil (con la segretaria Susanna Camusso) e il Pd, quel che resta di una possente macchina organizzativa che garantisce tutt’ora un servizio d’ ordine compatto. Sono Pd e i City angels a proteggere Brigata e Amici di Israele dalla temuta contestazione. Lo spiegamento di forze dell’ordine è ingente: «Solo prudenza, la situazione appare molto tranquilla» dice il sindaco, Beppe Sala che in effetti, attorniato da qualche assessore e accompagnato dal presidente provinciale dell’Anpi, Roberto Cenati, si avvicina allo striscione con la Stella di David per un saluto che – si vede – vuole essere molto convinto ostentato. Lì trova i Radicali e il sottosegretario Benedetto Della Vedova, l’antropologa Maryan Ismail, simbolo della battaglia contro l’islamismo, e tanti altri. Con la comunità, insieme al presidente Raffaele Besso e all’assessore Davide Romano, le varie anime: le componenti giovanili, gli «scout», l’ala di sinistra e quella più ortodossa. Gli ebrei milanesi applaudono a lungo gli striscioni dell’Anpi. Qualcuno tende una mano e abbraccia Cenati, che ha schierato la sua Associazione a difesa della Brigata: «Grazie». Da brividi l’applauso con cui gli ebrei e i reduci dei campi si salutano a vicenda. «Tenetevi a braccetto, non per mano» il passaparola del servizio d’ordine, che si schiera su due file all’imbocco di San Babila, dove però tutto fila liscio. E in Duomo il presidente del Senato Pietro Grasso dice: «Siete e sarete sempre a casa vostra in una piazza come questa, chi contesta la vostra presenza nega la storia della Resistenza».
(Fonte: Il Giornale, 26 Aprile 2017)
#5Parvus
@Emanuel Baroz:
Articolo Perfetto
#6Parvus
Piccolo dettaglio tecnico:
Aprendo l’articolo, il numero di commenti risulta zero, mi cade sia accaduto altre volte. ciò induce logicamente a non andare a leggere i commenti.
#7Emanuel Baroz
grazie della segnalazione. Faremo controllare ai tecnici la faccenda
#8Vilma
@Parvus: LA UNIVERSIDAD DEL AIRE
http://www.launiversidaddelaire.es/