Gaza, ecco il documento di Hamas che chiama alla guerra: «Rapite gli israeliani»
di Gianluca Perino
«Se ne avrete la possibilità, ricordate che rapire un soldato o un cittadino israeliano è molto meglio che ucciderlo». Questo è uno dei passaggi contenuti in un post Facebook pubblicato da Hamas la sera prima dei violenti scontri di lunedì (durante i quali sono morte almeno 55 persone, secondo le fonti palestinesi), organizzati per protestare contro l’inaugurazione dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Il documento, condiviso da decine di persone, è una sorta di vademecum per i palestinesi che avrebbero dovuto prendere parte alla rivolta sul confine della Striscia di Gaza.
Secondo il gruppo islamista lo Stato ebraico è terrorizzato dalla possibilità di veder scomparire dei propri cittadini perché «sa che i rapitori a quel punto possono decidere e chiedere tutto quello che vogliono». Nel post si invitano i manifestanti a portare coltelli e armi, nascondendoli sotto i vestiti; Hamas chiede poi agli abitanti della Striscia di dare la caccia ai cecchini israeliani, segnalandone bene la posizione per «pianificare successive azioni contro di loro». Nel documento si fa anche riferimento alla possibilità di mettere in campo dei bulldozer, da utilizzare per sfondare le difese israeliane lungo il confine. In realtà questi mezzi, almeno durante gli scontri di lunedì, non si sono visti. Ma l’intelligence dello Stato ebraico ritiene che possano essere utilizzati oggi durante le nuove proteste organizzate per quella che i palestinesi chiamano Nakba (la catastrofe) data che ricorda la fondazione dello stato di Israele.
Da questo post, dunque, emergono chiaramente quelle che erano le intenzioni di Hamas alla vigilia dell’inaugurazione dell’ambasciata Usa: armarsi, sfondare il confine con i bulldozer e cercare di rapire qualche cittadino israeliano da scambiare poi con dei prigionieri palestinesi. Il documento rassicura anche i partecipanti alla rivolta: «Non vi preoccupate di essere feriti o uccisi, ci prenderemo cura di voi grazie a dei team di medici». Poi la chiusura: «Il vostro compito è stare sul campo e seguire le istruzioni».
«JIHAD CONTRO ISRAELE»
Intanto ieri il capo di al Qaeda, Ayman al Zawahiri, ha invocato la jihad contro Usa e Israele e invitato i musulmani a prendere le armi, in un video intitolato «Tel Aviv è anche una terra di musulmani» di cui dà notizia il Site Group, specializzato nel monitorare siti web legati al terrorismo. Spostando l’ambasciata Usa a Gerusalemme, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump «ha svelato il vero volto della moderna crociata – afferma al Zawahiri -. Con lui non funziona la pacificazione ma solo la resistenza tramite la jihad».