Abu Mazen: «Iraniani non interferiscano con la Palestina»
Iran, Khamenei attacca Israele: «Un cancro, l’Olocausto un pretesto»
A Teheran Conferenza pro-Palestina: «L’unica soluzione è la Jihad». Affondo su Obama: «Sbaglia come Bush»
TEHERAN – No a qualsiasi trattativa fra palestinesi e israeliani, l’Olocausto è stato solo «un pretesto» per creare lo Stato di Israele, che è un «cancro». È la direttiva che l’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha indicato aprendo una conferenza internazionale sulla Palestina a Teheran.
ATTACCO – Secondo il successore di Khomeini, il popolo palestinese potrà ottenere risultati solo attraverso «la jihad dei combattenti. C’è gente secondo la quale l’unico modo per salvare la Palestina sono le trattative. Ma trattative con chi? Con un regime usurpatore e deviato? Con gli Usa e la Gran Bretagna, che hanno creato questo cancro?», si è chiesto Khamenei. «È la resistenza l’unico modo per salvare la Palestina».
ABU MAZEN – Pronta la replica di Abu Mazen, presidente dell’Autorità nazionale palestinese: «L’Iran la smetta di interferire con gli affari interni della Palestina». L’Iran da tempo sostiene Hamas, il principale nemico di Fatah, il partito di Mazen.
AFFONDO SU OBAMA – Nel suo intervento l’ayatollah risparmia critiche al nuovo presidente americano e alla sua scelta di «giustificare» le operazioni militari di Israele a Gaza con esigenze di sicurezza: ciò per Khamenei «significa difendere il terrorismo di Stato». Quella intrapresa da Obama è «una strada sbagliata, non meno di quella seguita dal suo predecessore George W. Bush» secondo la guida suprema dell’Iran. «Anche il nuovo presidente Usa – afferma l’ayatollah – nonostante tutti i suoi slogan sul cambiamento, ha posto alcune condizioni per la sicurezza dei sionisti, e ciò significa difendere il terrorismo di Stato. Ciò significa sostenere il massacro del popolo palestinese a Gaza».