PREGHIERA EBREI: PROFONDA DEPLORAZIONE DEI LEFEBVRIANI
(ANSA) – 19:28 – CITTA’ DEL VATICANO, 25 FEB – Oltre al mondo ebraico e ai tradizionalisti cattolici, la riformulazione della preghiera in latino del venerdì santo “pro judaeis” ha scontentato anche i lefebvriani, che avevano invece apprezzato la liberalizzazione della messa in latino.
La Fraternità San Pio X, – che raccoglie i seguaci italiani di mons. Marcel Lefebvre, scismatici, – infatti “deplora profondamente” la decisione del Papa di modificare la preghiera: “In seguito alle pressioni esterne alla Chiesa cattolica”, scrive l’ultimo numero di Dici (Documentazione informazione cattoliche internazionali), l’organo di comunicazione della casa generalizia della Fraternità, “il Papa si è creduto in obbligo di cambiare la molto venerabile orazione per gli ebrei che è parte integrante della liturgia del venerdì santo. Essa risale circa al terzo secolo, ed è stata dunque recitata, attraverso tutta la storia della Chiesa, come la piena espressione della fede cattolica. Bisogna notare – prosegue la comunità sacerdotale – che i commenti del cardinal Kasper, che si può pensare siano stati autorizzati ufficialmente, danno a questa amputazione un’aura di vera e propria trasformazione che esprime una nuova teologia dei rapporti con il popolo ebreo. Essa si iscrive nello sconvolgimento liturgico che è la marca caratteristica del Concilio e delle riforme che ne sono derivate. Sebbene la necessità di accettare il Messia al fine di essere salvati sia stata conservata – concludono i lefebvriani – non si può non deplorare profondamente questo cambiamento”.
#1Parvus
Dirgli poveri cristi è fargli un complimento: poveri ritardati il giusto.
(riguardo alla preghiera, ci vorrebbe tanto modificarla così: “Nell’auspicio che Dio ci riunisca tutti in un unica fede.