ISLAM: STUDIOSI SCRIVONO A EBREI, BASTA PREGIUDIZI TRA NOI
(ANSA) – 13:46 – ROMA, 27 FEB – Un gruppo internazionale di studiosi musulmani, con una iniziativa senza precedenti, ha indirizzato una lettera alle comunità ebree nel mondo, in cui tra l’altro si invita a cancellare i “radicati pregiudizi e stereotipi che hanno prodotto un allontanamento delle comunità” islamiche ed ebree.
Come per quella indirizzata lo scorso ottobre ai leader cristiani, i firmatari esprimono il loro impegno volto a migliorare le relazioni tra gli appartenenti alle diverse fedi ed accrescere il rispetto e la comprensione reciproci. Lo riferisce AsiaNews, informando che tra i firmatari c’é il professore Akbar Ahmed, ex alto commissario pakistano per la Gran Bretagna, che aveva firmato la precedente lettera agli esponenti cristiani. La lettera, a giudizio dello sceicco Michael Mumisa “é un gesto di riconciliazione, che tenta di portare sollievo alle ferite ancora aperte, frutto di odio e incomprensioni tra ebrei e musulmani, sentimenti che in diverse parti del mondo si trasformano in violenza e conflitti”. Lo sceicco, professore all’università di Cambridge e uno dei firmatari, ha confermato che la lettera è la prima mai scritta nella storia moderna alla comunità degli ebrei. “Il messaggio – ha aggiunto – esprime un desiderio genuino di pace, rispetto e comprensione profonda”.
Tra i firmatari c’é dunque anche il professore Akbar Ahmed, ex alto commissario pakistano per la Gran Bretagna, che aveva sottoscritto anche la precedente lettera ai rappresentanti delle varie Chiese cristiane. Gli intellettuali musulmani credono che “ciò a cui oggi si assiste non è uno ‘scontro di civilta”, bensì uno scontro di incomprensioni e cattiva informazione”. Nella lettera alle comunità ebraiche del mondo si legge: “Radicati pregiudizi e stereotipi hanno prodotto un allontanamento tra le comunità e una de-umanizzazione dell’ ‘Altro’. C’é un urgente bisogno di cambiare le cose. Dobbiamo fare di tutto per trasformare l’ignoranza in conoscenza, l’intolleranza in comprensione, e il dolore in coraggio e sensibilità verso l’ ‘Altro!'”.
Gli studiosi musulmani, riferisce AsiaNews, enfatizzano quello che esiste in comune tra loro e gli ebrei, fertile terreno in cui coltivare il dialogo inter-religioso. “Un eventuale fallimento – commentano – è un’opportunità mancata. I ricordi di incontri pacifici e arricchenti tra le due comunità si offuscheranno sempre più e i problemi esistenti aumenteranno il divario e le incomprensioni tra di noi”.
#1Bennauro
Se sono professori saranno pure maestri di taqqya! C’e’ poco da fidarsi…
E allora noi, che l’abbiamo studiata a spese nostre, gli chiediamo di fare il primo passo presentandosi uniti alla Fiera del Libro sia di Torino che di Parigi!
Ahahah…fregati!!!
Gli fa un mazzo cosi, Tariq Ramadan!!!
#2Enzo Nahum
“Radicati pregiudizi e stereotipi hanno prodotto un allontanamento tra le comunità e una de-umanizzazione dell’ ‘Altro’”.
Sono bravi e generosi questi intellettuali a condividere con gli Ebrei la responsabilita’ dell “incomprensione e intolleranza”. E che ne dicono i professori della rappresentazione degli Ebrei nel Corano come “i discendenti di scimmie e maiali”? E, sempre nel Corano, del monito che “la fine dei giorni non avverra’ finche’ tutti gli Ebrei non saranno stati ammazzati?” “E la pietra e l’albero parleranno e diranno ‘o fedele di Allah, dietro di me si nasconde un ebreo, vieni ed uccidilo’!”.
Sono contento che finalmente qualche sparuto gruppo di mussulmani moderati esca fuori, ma gli Ebrei, con le discriminazioni, incomprensioni, intolleranze, pregiudizi e “de-umanizzazione dell’Altro” non c’entrano niente. Per quanto sia gia’ un passo avanti, sarebbe stato piu’ onorevole se questi intellettuali islamici di buona volonta’ avessero fatto atto di contrizione e chiesto perdono per tutto quello che nel passato e presente i loro correligionari hanno fatto subire agli Ebrei.