Libano del Sud: esplode deposito di razzi di Hezbollah. L’Unifil condanna
Un’alta fonte militare israeliana ha detto che martedì un grande edificio utilizzato dagli Hezbollah come magazzino per munizioni e razzi in un villaggio nel Sud Libano è stato semidistrutto da un’esplosione e ha avvertito che in quella zona i miliziani sciiti sembrano essere ora in grado di limitare la capacità di azione dell’Esercito nazionale libanese e dell’Unifil, il contingente delle Nazioni Unite. «All’interno c’era una grande quantità di razzi» ha detto il militare alla stampa estera.
Nella versione israeliana, subito dopo l’esplosione unità del contingente francese dell’Unifil e dell’Esercito nazionale libanese hanno tentato di raggiungere la zona, ma sono state impedite dagli Hezbollah che nel frattempo hanno «ripulito il terreno» e rimosso i razzi residui con l’ausilio di camion.
Secondo l’Unifil, l’esplosione è stato un «incidente che rappresenta una seria violazione della risoluzione 1701 dell’Onu la quale stabilisce che non debba esserci la presenza di armi non autorizzate» nel Paese.
#1Emanuel Baroz
Libano: è di Hezbollah il deposito esploso nel sud
Il deposito di armi esploso due giorni fa nel sud del Libano apparteneva al movimento sciita libanese Hezbollah: è quanto implicitamente indicato, a conferma delle notizie riportate ieri dalla stampa di Beirut, in un comunicato diffuso nelle ultime ore dall’Unifil, la forza Onu schierata a ridosso del confine provvisorio con Israele. Nel testo si afferma che “l’Unifil considera l’incidente una seria violazione della risoluzione Onu n.1701”, che impone, tra l’altro, l’assenza di armi e uomini armati, non appartenenti all’esercito libanese o alla stessa Unifil, nell’area meridionale libanese compresa tra il fiume Litani e la Linea Blu di separazione con Israele. Il deposito era esploso la mattina del 14 luglio nei pressi di Khirbet Selem, località pochi km a nord di Tibnin dove è ospitato il quartier generale del contingente italiano dell’Unifil. La risoluzione n.1701 ha sospeso nell’agosto 2006 le ostilità tra Hezbollah e Israele. Citando fonti anonime dell’esercito di Beirut, la stampa libanese aveva ieri affermato che il deposito apparteneva alla milizia sciita. Il Partito di Dio non ha finora ufficialmente nè confermato nè smentito la notizia. In seguito all’episodio, il comandante dell’Unifil il generale italiano Claudio Graziano ha incontrato ieri il premier uscente libanese Fuad Siniora e il comandante dell’esercito Jean Qahwaji.
(L’Unione Sarda, 16 luglio 2009)
#2Emanuel Baroz
Libano-Israele: l’esercito di Beirut aiuta Hezbollah
Dopo l’esplosione in un presunto arsenale clandestino
L’esercito libanese avrebbe aiutato le milizie sciite di Hezbollah a nascondere le prove delle attività militari della guerriglia nel sud del Paese: è quanto riporta il quotidiano israeliano Ha’aretz, che cita una lettera dell’inviato dello Stato ebraico presso l’Onu, Gabriela Shalev. Nella lettera indirizzata al Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon Shalev sostiene che l’esplosione avvenuta alcuni giorni fa nel sud del Libano ha avuto luogo in un arsenale clandestino, il che proverebbe come le milizie stiano violando la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Dopo l’esplosione, conclude la lettera, l’esercito avrebbe inoltre impedito alle forze dell’Unifil di recarsi sul posto per dare tempo di eliminare le prove dell’esistenza dell’arsenale.
(Virgilio Notizie, 17 luglio 2009)