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“Presto l’Isis attaccherà Israele”

Di Emanuel Baroz | 17 settembre 2015
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“Presto l’Isis attaccherà Israele”

Esercito israeliano: presto lo Stato islamico cercherà di colpire lo Stato di Israele Gerusalemme – Lo Stato islamico cercherà presto di colpire Israele. Lo ha dichiarato il comandante del battaglione Sagi dell’esercito israeliano, colonnello Yehuda Hacohen, in un’intervista all’emittente delle forze armate. Secondo il militare il cui battaglione opera sul confine egiziano, il Cairo potrebbe riuscire a sconfiggere lo Stato islamico nel Sinai entro due anni, ma i terroristi cercheranno senza dubbio di colpire Israele in anticipo. Per Hacohen è “solo una questione di tempo” e finora il gruppo Ansar Beit al Maqdis, che da novembre 2014 ha giurato fedeltà al sedicente Califfato non ha compiuto attacchi proprio perché impegnato negli scontri con i militari egiziani. “La decisione di non lanciare attacchi terroristici contro Israele è razionale, infatti le forze dell’Is si stanno concentrando oggi sulla lotta contro l’Egitto e preferiscono non aprire un altro fronte e ancora di più un fronte con Israele. Sanno che il prezzo che dovrebbero pagare sarebbe pesante“, ha detto Hacohen. Tuttavia, l’ufficiale dell’esercito israeliano sostiene che la quiete al confine con l’Egitto non durerà a lungo. Hacohen ha ricordato che il sogno dell’Is è quello di lanciare un attacco Israele e “tale azione prima o poi arriverà“, sottolineando che le sue forze si stanno preparando a reagire ad un’azione che potrebbe giungere in qualsiasi momento. Secondo il comandante “a giudicare dalla ferocia degli attacchi che avvenuti nella provincia del Sinai contro le forze di sicurezza egiziane, una potenziale azione contro Israele avrà l’obiettivo di generare danni ingenti. Oggi lo Stato islamico attacca le basi egiziane cercando di uccidere il maggior numero di militari e noi ci stiamo preparando ad un’azione simile“, ha sottolineato Hacohen, ammettendo inoltre la possibilità che membri delle forze armate o civili vengano presi prigionieri.Continua a leggere

L’UE cede alle pressioni degli odiatori di Israele: si all’etichettatura dei prodotti di Giudea e Samaria

Di Emanuel Baroz | 16 settembre 2015
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L’UE cede alle pressioni degli odiatori di Israele: si all’etichettatura dei prodotti di Giudea e Samaria

Il parlamento europeo vota per marchiare i prodotti agricoli israeliani di Giudea e Samaria di Dimitri Buffa I prodotti agricoli israeliani provenienti dalla Giudea e la Samaria, considerati contesi con i palestinesi e quindi classificati come “colonie”, dovranno avere una scritta che ricordi nell’etichetta questa origine. Era dai tempi della Germania hitleriana che le manifatture e i prodotti agricoli degli ebrei non ricevevano una simile sorta di marchio d’infamia. Adesso ci ha pensato il parlamento europeo, con 525 voti a 70, a macchiarsi di questa stupida infamia ideologica, oltretutto perpetrata contro lo stesso parere dei palestinesi. Che lavorano a migliaia nelle aziende agricole dei cosiddetti coloni in Giudea e Samaria. Ma la spiegazione, come si diceva, è tutta interna ai contorcimenti della sinistra europea: la proposta, portata avanti da Federica Mogherini e ereditata dalla sua collega Catherine Ashton, è infatti un cavallo di battaglia degli attivisti del BDS movement, “boycott, disinvestment and sanctions”, gente per lo più della ultra sinistra europea che porta avanti da anni una campagna di boicottaggio verso tutti i prodotti israeliani. E anche verso i professori universitari ebrei. Cosa che fa urlare il governo di Gerusalemme all’antisemitismo mascherato. Il voto del parlamento europeo risale a giovedì e oggi ne dava notizia entusiasta “Il Manifesto”, giornale sempre pregiudizialmente anti israeliano. Il paradosso di tutto però, come si accennava, è che i tremila lavoratori palestinesi assorbiti nell’agricoltura della Giudea e della Samaria, con questo scherzetto rischiano di rimetterci il posto. Specie se la campagna del Bds, coniugata con le etichette dissuasive della Ue, facessero crollare il mercato dei datteri e degli altri prodotti agricoli israeliani che provengono da Giudea e Samaria. Ad aprile l’ex ministro degli esteri Avigdor Liebermann, quando fu calendarizzata la cosa al parlamento della Ue, ironizzò dicendo che già che c’erano i funzionari della Ue “potrebbero metterci sopra una stella gialla”. Due anni fa quando colei che precedette la Mogherini come miss Pesc, Catherine Ashton, iniziò il lungo cammino di questa scellerata proposta, venne a Bruxelles addirittura una delegazione dell’Anp pregando la stessa Ashton di non coltivarla.Continua a leggere

La sinistra britannica elegge Jeremy Corbyn come nuovo segretario: scopriamo chi è

Di Emanuel Baroz | 13 settembre 2015
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La sinistra britannica elegge Jeremy Corbyn come nuovo segretario: scopriamo chi è

Chi è Jeremy Corbyn, il nuovo leader del Labor UK La sinistra britannica ha scelto il suo nuovo leader: è Jeremy Corbyn, l’anziano socialista specializzato in equilibrismo fra istanze pacifiste e simpatie per i terroristi di Hamas ed Hezbollah; soprattutto, il politico britannico tanto ossessionato da Israele, da farne oggetto delle sue attenzioni più delle problematiche relative al collegio di cui è espressione. Corbyn, che ha appena conquistato la poltrona di segretario del Labor Party con quasi il 60% di preferenze della “base” (a cui evidentemente non corrisponde geometricamente alcuna altezza), ha messo sullo stesso piano gli Stati Uniti e lo Stato Islamico. E non solo: – ha presenziato agli eventi e ha elargito donazioni all’organizzazione di Paul Eisen, noto negazionista dell’Olocausto; – ha definito la scomparsa di Bin Laden una «tragedia»; – ha preso pubblicamente le difese del vicario Stephen Sizer, che distribuisce materiale complottista sull’11 settembre, e che è stato diffidato dal pubblicare sui social media da parte della Chiesa Anglicana, che lo accusava di diffondere materiale antisemita;Continua a leggere

Allarme in Europa: ebrei costretti a nascondere la propria identità durante le festività

Di Emanuel Baroz | 11 settembre 2015
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Allarme in Europa: ebrei costretti a nascondere la propria identità durante le festività

Ebrei europei costretti a nascondere la propria identità durante le feste Una maggioranza allarmante di ebrei che vivono oggi in Europa hanno paura di rivelare la propria ebraicità. Lo afferma l’ultimo sondaggio pubblicato dal Centre Rabbinique Européen, il Centro Rabbinico d’Europa (RCE). La notizia, pubblicata sul sito Jforum, ha evidenziato che oltre l’85% degli ebrei in Europa non ha considerato di recarsi in sinagoga con i figli in occasione di Rosh Hashanah (Il Capodanno ebraico). In breve, niente shofar per […]Continua a leggere

Khamenei: “Entro 25 anni Israele non ci sarà più”

Di Emanuel Baroz | 10 settembre 2015
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Khamenei: “Entro 25 anni Israele non ci sarà più”

Khamenei: Israele cesserà di esistere entro i prossimi 25 anni Il “duce” iraniano respinge altri negoziati con gli Usa e promette che Israele verrà perseguitato fino alla sua distruzione Fra 25 anni Israele non esisterà più. E’ quanto ha proclamato mercoledì la Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, in un discorso rilanciato dal suo account ufficiale su Twitter. “Dopo i negoziati – recita il messaggio – nel regime sionista hanno detto che non hanno più da preoccuparsi dell’Iran per i […]Continua a leggere