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L’Isis minaccia Israele: «Sradicheremo lo stato degli ebrei e imporremo Sharia»

Di Emanuel Baroz | 1 luglio 2015
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L’Isis minaccia Israele: «Sradicheremo lo stato degli ebrei e imporremo Sharia»

L’Isis minaccia Israele: «Sradicheremo lo stato degli ebrei e imporremo Sharia» L’Isis, in un video diffuso sul web e ripreso dai media israeliani, ha sfidato Hamas nel suo potere a Gaza. «Otto anni che controllano il territorio – dice uno speaker nel filmato che, secondo fonti locali, ha destato preoccupazione nella Striscia – e ancora non hanno imposto la legge islamica». «Sradicheremo lo stato degli ebrei – aggiunge un uomo mascherato nel messaggio destinato «ai tiranni di Hamas – voi […]Continua a leggere

Spari contro auto di israeliani in Giudea e Samaria: 1 ragazzo morto e altri 3 feriti. I terroristi palestinesi esultano: “Atto eroico”

Di Emanuel Baroz | 30 giugno 2015
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Spari contro auto di israeliani in Giudea e Samaria: 1 ragazzo morto e altri 3 feriti. I terroristi palestinesi esultano: “Atto eroico”

Spari contro auto di israeliani in Giudea e Samaria: 1 ragazzo morto e altri 3 feriti Fronte popolare esulta: “atto eroico” Gerusalemme, 30 Giugno 2015 – Ennesimo agguato durante il Ramadan contro ebrei: l’auto su cui viaggiavano quattro ventenni israeliani di ritorno da una partita di basket è stata bersagliata da colpi di arma da fuoco la notte scorsa in prossimità dell’incrocio Shvut Rachel, presso Shilo, a 45 km da Gerusalemme. Si tratta del quarto attentato anti-israeliano in quattro giorni, […]Continua a leggere

Lettera alla Flotilla per Gaza: “Avete sbagliato rotta, probabilmente volevate portare aiuti umanitari in Siria”

Di Emanuel Baroz | 30 giugno 2015
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Lettera alla Flotilla per Gaza: “Avete sbagliato rotta, probabilmente volevate portare aiuti umanitari in Siria”

Lettera alla Flotilla per Gaza: “Avete sbagliato rotta, probabilmente volevate portare aiuti umanitari in Siria” Gerusalemme, 30 Giugno 2015 – Proprio ieri notte la Marina israeliana ha intercettato l’imbarcazione battente bandiera svedese “Marianne av Göteborg” che si proponeva di violare il blocco navale imposto, in conformità al diritto internazionale, alla Striscia di Gaza controllata dall’organizzazione terroristica Hamas. Le unità israeliane hanno preso il controllo dell’imbarcazione senza colpo ferire, dopo che i passeggeri avevano ripetutamente respinto gli inviti a cambiare rotta. […]Continua a leggere

Soldatessa israeliana accoltellata da donna palestinese ad un check point vicino la Tomba di Rachele (Giudea e Samaria)

Di Emanuel Baroz | 29 giugno 2015
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Soldatessa israeliana accoltellata da donna palestinese ad un check point vicino la Tomba di Rachele (Giudea e Samaria)

Soldatessa israeliana accoltellata da donna palestinese ad un check point vicino la Tomba di Rachele (Giudea e Samaria) Gerusalemme, 29 Giugno 2015 – Una soldatessa israeliana è stata accoltellata questa mattina ad un check point vicino la tomba di Rachele (tra Betlemme e la periferia sud di Gerusalemme) da una donna,rimanendo ferita gravemente al collo. La terrorista, arrestata dagli altri militari presenti, è risultata in possesso di altri due pugnali. La giovane ferita, poco più di 20 anni, è stata […]Continua a leggere

Il terrorismo islamico dilaga: quel messaggio che l’Occidente non vuole capire

Di Emanuel Baroz | 28 giugno 2015
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Il terrorismo islamico dilaga: quel messaggio che l’Occidente non vuole capire

Perché non vogliamo vedere il messaggio degli assassini Chi osa ricordare che per la difesa bisogna spendere viene messo a tacere di Pierluigi Battista Le gesta sanguinose della guerra santa scatenata dai fondamentalisti jihadisti sconvolgono i governi e lasciano sgomenta e frastornata l’opinione pubblica. Non è solo la paura che ammutolisce. È l’ostinata volontà di non riconoscere la guerra per quello che è: una guerra, appunto. Che richiede strategie di contenimento e di controffensive, impegni militari, chiarezza politica, alleanze, mobilitazione culturale, studio, investimenti onerosi. Siamo lì invece a chiederci come ha detto il primo ministro francese Valls quando avverrà il prossimo attacco. Ci chiediamo se abbiamo qualche colpa per gli attentati che insanguinano con regolarità l’Europa e le democrazie come quella tunisina. Se i vignettisti massacrati di Charlie Hebdo se la siano cercata, se sia sufficiente togliere dalla Tate Gallery i quadri con Maometto raffigurato per placare la rabbia dei fanatici, se un po’ di autocensura possa attutire i colpi, se si debba arretrare un po’ sulla libertà di espressione per evitare «offese» e non urtare la suscettibilità di chi depone una testa mozzata davanti a una fabbrica per trasmettere il suo messaggio di terrore. Non vogliamo leggerlo, questo messaggio. Facciamo finta di non capire cosa ci vogliano dire gli assassini con i vessilli neri quando trucidano turisti nei musei o sulle spiagge della Tunisia, fedeli sciiti in una moschea del Kuwait, ragazze e bambini in Nigeria, ebrei in un supermercato di Parigi, nelle sale danesi dove si tengono convegni sulla libertà di satira. Cerchiamo di mantenere le distanze. Speriamo con tutte le nostre forze che le immagini delle vittime decapitate, annegate in una gabbia, fatte a pezzi con l’esplosivo attaccato al collo non siano messaggi rivolti a noi. Cerchiamo di tenerle lontane. Speriamo che siano solo un incubo. Ma non vogliamo risvegliarci. Non vogliamo capire. Facciamo scorrere qualche lacrima di indignazione. Ma rimandiamo all’infinito il momento della decisione.Continua a leggere