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Egitto: presto rase al suolo altre 10mila case palestinesi al confine con la Striscia di Gaza

Di Emanuel Baroz | 9 giugno 2015
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Egitto: presto rase al suolo altre 10mila case palestinesi al confine con la Striscia di Gaza

Egitto: saranno rase al suolo diecimila abitazioni palestinesi a Rafah Per ampliare la buffer zone di Federica Macagnone Diecimila case saranno evacuate e rase al suolo dalle forze militari egiziane al confine con la Striscia di Gaza per espandere la zona cuscinetto tra il Paese e la porzione di territorio palestinese. Dopo i sanguinosi attacchi contro i militari nel nord del Sinai, dove sono morte decine di soldati, le autorità egiziane stanno creando una “buffer zone” attorno al valico di […]Continua a leggere

Come smascherare l’ipocrisia della campagna del movimento BDS contro Israele

Di Emanuel Baroz | 8 giugno 2015
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Come smascherare l’ipocrisia della campagna del movimento BDS contro Israele

La subdola campagna BDS Il movimento per il boicottaggio di Israele convince molte persone benintenzionate con argomenti che sembrano plausibili e morali di Ben-Dror Yemini La campagna “Combattere il boicottaggio” lanciata da Yedioth Ahronoth ha suscitato numerose reazioni e domande, alcune stimolanti e rilevanti. Esse attestano l’importanza della sfida posta dal movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) contro Israele. In parte coloro che pongono queste domande non sono pregiudizialmente anti-israeliani o antisemiti: una parte dei sostenitori del movimento BDS è composta da persone che semplicemente si fanno convincere dagli argomenti del movimento che possono apparire a prima vista plausibili e morali. Proviamo dunque a rispondere ad alcune di queste domande, giacché sono le domande che si pongono molte brave persone, persuase dalla retorica della campagna BDS non per odio verso Israele o gli ebrei, ma perché credono sinceramente ai diritti umani, alla non violenza e alla necessità di correggere il mondo. Meritano delle risposte. Non è che il problema sta nell’occupazione anziché nella campagna BDS? E’ l’argomento probabilmente più usato da coloro che capiscono, spiegano e giustificare il boicottaggio. In un’intervista del 2010 (tutt’ora reperibile on-line) fu chiesto a Omar Barghouti, uno dei fondatori del movimento BDS: “La fine dell’occupazione porrà fine alla campagna?”. “No”, fu la sua risposta senza mezzi termini. Non è un caso se la campagna BDS non venne sospesa neanche per un momento quando Israele parlava con la voce di Ehud Olmert e Tzipi Livni: loro volevano porre fine all’occupazione, ma non giovò a nulla. Un accordo con i palestinesi metterebbe a tacere il movimento BDS? Al contrario. I promotori e i leader della campagna si oppongono a un accordo di pace basato sul principio “due stati per due popoli”. Il loro principio-guida è il cosiddetto “diritto al ritorno”, che significherebbe la fine di Israele. E uno dei loro principali slogan recita: “La Palestina sarà libera dal fiume al mare”. Quindi bisogna battersi per raggiungere un compromesso e un accordo e la pace, e questo è esattamente il motivo per cui bisogna anche contrastare la campagna per il boicottaggio. Non è che la campagna BDS si sta intensificando perché Israele respinge le proposte di pace? All’inizio del 2001 Yasser Arafat andò alla Casa Bianca e rifiutò la proposta di pace di Bill Clinton. Nel 2008 Abu Mazen respinse una proposta analoga avanzata da Ehud Olmert. E nel marzo 2014 Abu Mazen ha detto nuovamente no, questa volta a una proposta elaborata dal Segretario di stato americano John Kerry. Per quanto la menzogna dell’intransigenza israeliana venga ripetuta mille volte, rimane una menzogna.Continua a leggere

Netanyahu denuncia: “Il mondo tace di fronte ai missili contro Israele”

Di Emanuel Baroz | 7 giugno 2015
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Netanyahu denuncia: “Il mondo tace di fronte ai missili contro Israele”

Razzi da Gaza su Israele, l’ira di Netanyahu: il mondo tace Il mondo tace, Onu compreso: e’ la denuncia di Benyamin Netanyahu dopo il terzo lancio di razzi da Gaza in circa 10 giorni. Una’accusa smentita per ora soltanto dalla Casa Bianca, che si e’ schierata per «il diritto all’autodifesa» da parte di Israele. «Non ho sentito nessuno della comunità internazionale condannare il lancio di razzi da Gaza. E anche l’Onu – ha tuonato oggi Netanyahu – tace». «Sarà interessante vedere se questo silenzio continuerà anche quando – ha proseguito il premier – faremo ricorso a tutta la nostra potenza per garantire il diritto di Israele all’autodifesa». Un passaggio condiviso a quanto pare da Washington: «gli Usa – ha detto il portavoce Josh Earnest, che accompagna Barack Obama al G7 in Germania – sono a fianco del popolo d’Israele di fronte a questi attacchi». L’ultimo lancio da Gaza di ieri sera, insieme ai precedenti, ha fatto risalire di colpo la tensione con la Striscia e rischia di innescare una situazione gravida di pericoli a quasi un anno dal conflitto (50 giorni) dell’estate scorsa. Prova ne e’ il fatto che proprio l’altro ieri l’esercito israeliano abbia schierato una batteria anti missili Iron Dome nella zona e altre sono state dispiegate nelle aree limitrofe. L’attacco e’ stato rivendicato a Gaza dalle Brigate Omar, un gruppo salafita locale che si ispira all’Isis ed è in rotta di collisione con Hamas da posizioni ancor più radicali. Ma Israele – che in nottata ha reagito con l’aviazione colpendo, senza fare vittime, «obiettivi terroristici» nel nord della Striscia – ha ribadito di considerare comunque Hamas responsabile della sicurezza nell’enclave palestinese. Resta dunque agli stessi vertici di Hamas, al potere di fatto in quel territorio dal 2007, impedire ulteriori attacchi.Continua a leggere

Orange cede alle pressioni dei boicottatori e annuncia il ritiro del marchio da Israele

Di Emanuel Baroz | 6 giugno 2015
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Orange cede alle pressioni dei boicottatori e annuncia il ritiro del marchio da Israele

Non c’è campo in Israele L’ipocrisia della Orange che pensa di abbandonare lo stato ebraico L’amministratore delegato del gigante della telefonia francese Orange, Stéphane Richard, al Cairo ha detto che, potendo, interromperebbe “domani mattina” il rapporto fra la sua azienda e Israele. L’intenzione comunque, ha detto Richard, è di ritirare il marchio da Israele il prima possibile. Ne è nata una crisi politica fra Gerusalemme e Parigi, e un’ennesima dimostrazione del livello di penetrazione del movimento del boicottaggio anti israeliano […]Continua a leggere

Sermone antisemita nella moschea Al-Aqsa di Gerusalemme: “Gli ebrei preparano le loro azzime con il sangue dei bambini”

Di Emanuel Baroz | 4 giugno 2015
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Sermone antisemita nella moschea Al-Aqsa di Gerusalemme: “Gli ebrei preparano le loro azzime con il sangue dei bambini”

Sermone antisemita a Gerusalemme: “Gli ebrei preparano le loro azzime con il sangue dei bambini” Gerusalemme – In una lezione tenuta nella moschea Al-Aqsa di Gerusalemme (tradotta e diffusa da Palestinian Media Watch), il predicatore Khaled Al-Mughrabi, stipendiato dall’ente del patrimonio islamico Waqf controllato dall’Autorità Nazionale Palestinese, ha rilanciato una medioevale calunnia antisemita accusando gli ebrei di macellare bambini non ebrei e di usarne il sangue per preparare azzime pasquali: “I figli di Israele – ha detto Al-Mughrabi – cercano […]Continua a leggere