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Tunisi, attentato terroristico al Museo Bardo: 17 turisti uccisi, tra cui 4 italiani

Di Emanuel Baroz | 18 marzo 2015
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Tunisi, attentato terroristico al Museo Bardo: 17 turisti uccisi, tra cui 4 italiani

Tunisi: terroristi sparano nel museo. 4 italiani morti. Blitz libera gli ostaggi, 17 i turisti uccisi Uomini armati hanno fatto fuoco contro un pullman di turisti causando morti e feriti, poi si sono rinchiusi nel Bardo con un numero imprecisato di ostaggi, tra cui italiani sbarcati da una nave Costa Crociere. Ventuno le vittime, tra le quali due jihadisti. Media: Is rivendica l’attentato. Il premier tunisino: “Erano in cinque. Sarà una lunga guerra” Tunisi, 18 Marzo 2015 – Diciassette turisti e due tunisini morti, una quarantina feriti. E’ questo il bilancio, “definitivo” – assicura il premier tunisino Habib Essid – del sanguinoso attacco al museo del Bardo di Tunisi per mano di una cellula jihadista, molto probabilmente collegata all’Is (i cui militanti esultano su twitter). Fra le vittime, anche quattro turisti italiani (più di una decina invece sono rimasti feriti in modo più o meno grave). Tra le vittime ci sarebbero almeno tre giapponesi, due francesi, due colombiani, due polacchi, un australiano e uno spagnolo. Un attacco al Paese dove la stagione delle primavere arabe aveva dato i frutti migliori. Cinque uomini armati travestiti da militari hanno assaltato il celebre museo, nel cuore di Tunisi, accanto al Parlamento, che forse era il loro obiettivo originario, dal quale sarebbero stati respinti. C’è stata una sparatoria, un assedio con decine di turisti presi in ostaggio – drammatiche le immagini di ragazzi e bambini seduti a terra nel museo twittate dagli stessi ostaggi – e poi si è consumata la strage. Dopo un paio d’ore un blitz dei corpi speciali tunisini ha messo fine al rapimento di massa: morti anche due terroristi, entrambi di nazionalità tunisina, un agente e un autista di bus. I turisti erano centinaia e sono fuggiti scortati dalle forze dell’ordine: in città ogni mercoledì arrivano due navi da crociera. Quella della Costa a bordo aveva migliaia di persone. Quando è ripartita da Tunisi, a notte fonda, i passeggeri che non erano tornati a bordo erano 13.Continua a leggere

Boicottatore di Israele in tour nelle università italiane e alla Camera dei Deputati

Di Emanuel Baroz | 17 marzo 2015
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Boicottatore di Israele in tour nelle università italiane e alla Camera dei Deputati

Camera e universitá italiane pronte a ospitare il boicottatore di Israele di Giulio Meotti Dal 18 al 20 marzo, le universitá italiane promuoveranno nelle loro aule la campagna di Omar Barghouti. Lui è il fondatore del Bds, il movimento internazionale per il boicottaggio di Israele. È il padrino di tutte le recenti campagne che hanno spinto banche, aziende, chiese, sindacati, universitá e corporazioni a disinvestire dallo stato ebraico. Barghouti ha anche scritto la bibbia del movimento antisraeliano, “Boycott, Divestment, Sanctions”. […]Continua a leggere

Michael Douglas denuncia: “L’antisemitismo in Europa si sta diffondendo velocemente”

Di Emanuel Baroz | 16 marzo 2015
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Michael Douglas denuncia: “L’antisemitismo in Europa si sta diffondendo velocemente”

Antisemitismo: Michael Douglas accusa l’Europa, “la malattia si diffonde” Los Angeles, 16 Marzo 2015 – Michael Douglas scende in campo contro l’antisemitismo in Europa. L’attore premio Oscar ha scritto un editoriale sul Los Angeles Times per esortare i leader politici ad affrontare la “malattia” dell’antisemitismo. Nonostante la condanna di Papa Francesco o di politici come il premier francese Manuel Valls, l’antisemitismo, afferma, “va in letargo e poi divampa appena si innesca una nuova questione politica“. Douglas racconta un episodio accaduto al figlio adolescente Dylan, quando erano in vacanza in Europa. Il ragazzo era stato insultato da un uomo, solo perche’ portava la Stella di David. L’attore 70enne si e’ avvicinato all’ebraismo al liceo. Il padre Kirk (vero nome Issur Danielovitch) e’ ebreo ma Michael non aveva mai preso in considerazione di abbracciare una fede religiosa, fino al giorno in cui, confessa al giornale, “passeggiando con un amico, questi mi indico’ un ebreo e mi disse: ‘Negli affari sono tutti imbroglioni’. Gli chiesi, ‘Come mai dici questo?’ e lui: ‘Michael, tutti lo sanno…’. Mi sono ritrovato quindi – continua Douglas – a difendere appassionatamente il popolo ebraico senza sapere cosa volesse dire davvero essere ebreo. E ora dopo 50 anni, mi ritrovo a difendere mio figlio…“.Continua a leggere

Per i palestinesi le elezioni democratiche sono ancora un miraggio

Di Emanuel Baroz | 15 marzo 2015
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Per i palestinesi le elezioni democratiche sono ancora un miraggio

I palestinesi: “Anche noi vogliamo elezioni democratiche” di Khaled Abu Toameh (traduzione di Angelita La Spada) Mentre gli israeliani si preparano ad andare alle urne il 17 marzo, i palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza si chiedono se anche loro avranno mai il privilegio di indire elezioni libere e democratiche. E così nelle ultime settimane i palestinesi hanno lanciato una campagna per chiedere che ciò avvenga. Ma a quanto pare, finora, la campagna non ha trovato alcun riscontro. Tutto che ciò che rimane da fare ai palestinesi quindi è sedersi e guardare con invidia come gli elettori israeliani esercitino il loro diritto di eleggere nuovi rappresentanti, mentre l’età media della leadership dell’Olp è di 75 anni e le stesse facce dirigono Hamas da vent’anni. L’ultima volta che i palestinesi si sono recati alle urne è stato nel gennaio 2006, quando votarono per un nuovo parlamento, il Consiglio legislativo palestinese, e vinse la lista “Cambiamento e Riforma” affiliata a Hamas. Esattamente un anno prima, i palestinesi ebbero un’elezione presidenziale, che portò al potere il leader di Fatah Mahmoud Abbas. Le successive elezioni parlamentari avrebbero dovuto tenersi nel 2010, mentre quelle presidenziali erano previste per il 2009. Ma i palestinesi non sono più riusciti a recarsi alle urne a causa della disputa esistente tra Fatah e Hamas, che ha raggiunto l’apice con la violenta occupazione di Gaza da parte di Hamas nel 2007. Con le elezioni della prossima settimana, sarà la quarta volta che gli israeliani andranno a votare dal 2006, anno in cui i palestinesi videro per l’ultima volta le urne nei loro seggi elettorali. I due partiti rivali palestinesi continuano a ritenersi reciprocamente responsabili della mancanza di elezioni.Continua a leggere

Clamoroso autogoal di Hamas su Twitter: l’hashtag #AskHamas lanciato per ottenere sostegno si rivela un boomerang

Di Emanuel Baroz | 14 marzo 2015
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Clamoroso autogoal di Hamas su Twitter: l’hashtag #AskHamas lanciato per ottenere sostegno si rivela un boomerang

Clamoroso autogoal di Hamas su Twitter: l’hashtag #AskHamas lanciato per ottenere sostegno si rivela un boomerang Gaza – Doveva essere una campagna a sostengo di Hamas, per migliorare la sua immagine, ma l’iniziativa promossa da ieri su Twitter dal gruppo islamico (terrorista) palestinese si è ben presto trasformata in un’ondata di scherno. Messaggi sarcastici e beffardi hanno infatti sostituito quelli sperati di sostegno e ammirazione. Perché con l’hastag #AskHamas il movimento che governa la Striscia di Gaza dopo il golpe […]Continua a leggere