Ultimi Articoli

Napoli: svastica sulla lavagna contro docente ebrea

Di Emanuel Baroz | 9 febbraio 2015
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Napoli: svastica sulla lavagna contro docente ebrea

Napoli, svastica sulla lavagna contro la prof ebrea Messaggio intimidatorio contro un’insegnante di violino in un istituto partenopeo. Le associazioni ebraiche: “La procura apra un’inchiesta” di Ivan Francese Un’enorme svastica, tracciata con il gesso sulla lavagna di una classe dell’istituto superiore Margherita di Savoia di Napoli come gesto di intimidazione nei confronti di un’insegnante di violino di origini ebraiche. Questo l’inquietante messaggio lasciato venerdì in un’aula dell’istituto partenopeo, suscitando le proteste della comunità ebraica napoletana e dell’associazione “Italia-Israele”. Sulla lavagna […]Continua a leggere

Nitsana Darshan-Leitner, l’avvocato che lotta contro i terroristi

Di Emanuel Baroz | 8 febbraio 2015
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Nitsana Darshan-Leitner, l’avvocato che lotta contro i terroristi

Nitsana Darshan-Leitner: è donna l’avvocato che lotta contro l’Isis di Matteo Angeli È l’incubo di stati canaglia e terroristi: l’avvocato israeliano Nitsana Darshan-Leitner non si ferma davanti a nessuno. Supportata dallo staff del suo studio legale, lo Shurat HaDin, Leitner ha rappresentato centinaia di vittime del terrorismo in casi contro al Qaeda, Hezbollah e l’Autorità nazionale palestinese, ma anche contro Iran, Siria e Corea del nord. Quest’autunno, poi, ha cominciato a dare la caccia allo Stato Islamico. L’avvocato israeliano intende, infatti, fare causa a chi fa affari con gli uomini del califfo Abu Bakr al Baghdadi. Più in particolare, Leitner vuole scovare le banche che ricevono il denaro proveniente dalle vendite del petrolio. “La questione è: da dove provengono i soldi dell’Isis?”, commenta l’avvocato israeliano dal suo studio di Tel Aviv. E continua: “Tecnicamente, non possiamo dare la caccia all’Isis. Ma possiamo inseguire le banche arabe che lo finanziano. Non si tratta di noccioline. Stiamo parlando di svariati milioni di dollari che l’Isis ottiene ogni giorni grazie al controllo dei giacimenti di petrolio. Ci devono essere delle banche che aiutano l’Isis a ricevere quei soldi. È lì che dobbiamo cercare”. La strategia di Leitner è, quindi, colpire i terroristi mettendo mano al loro portafoglio. Il primo passo in questa direzione consiste nell’individuare le banche utilizzate dai gruppi criminali. Spesso, si tratta di istituti di credito con una o più filiali negli Stati Uniti o in Canada. In questi casi, lo studio legale dell’avvocato israeliano ha il via libera per perseguirli in giudizio, grazie al Patriot Act o al Canadian Anti-terrorism Act.Continua a leggere

Conferenza Mondiale sulla sicurezza: la Turchia non partecipa per la presenza della delegazione israeliana

Di Emanuel Baroz | 7 febbraio 2015
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Conferenza Mondiale sulla sicurezza: la Turchia non partecipa per la presenza della delegazione israeliana

Turchia non va a Conferenza Monaco perchè c’è Israele Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu Ankara, 6 Febbraio 2015 – Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato la propria rinuncia a partecipare alla Conferenza internazionale sulla Sicurezza che si apre a Monaco di Baviera a causa della presenza israeliana. Cavusoglu ha spiegato in una conferenza stampa tenutasi all’ambasciata turca a Berlino i motivi di questa decisione: «Avevo previsto di assistere alla conferenza, ma a […]Continua a leggere

Montevideo (Uruguay): espulso diplomatico iraniano coinvolto nell’attentato contro Ambasciata d’Israele

Di Emanuel Baroz | 6 febbraio 2015
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Montevideo (Uruguay): espulso diplomatico iraniano coinvolto nell’attentato contro Ambasciata d’Israele

Uruguay, espulso diplomatico iraniano sospettato per un attentato all’ambasciata di Israele di Federica Macagnone Montevideo, 6 Febbraio 2015 – Allerta massima nelle ambasciate israeliane all’estero: l’Uruguay ha espulso due settimane fa un diplomatico iraniano che, secondo fonti di alto livello a Gerusalemme, risultava coinvolto nel collocamento di un ordigno esplosivo vicino all’Ambasciata di Israele lo scorso 8 gennaio a Montevideo. Le indagini dei servizi segreti uruguaiani, dopo la scoperta del dispositivo, hanno prodotto informazioni che portavano al coinvolgimento potenziale di qualsiasi persona all’interno dell’ambasciata iraniana: solo dopo che il governo di Montevideo ha consultato il governo iraniano si è deciso di espellere uno dei diplomatici di alto livello dall’ambasciata iraniana. L’otto gennaio gli artificieri dell’esercito uruguaiano hanno fatto brillare un ordigno esplosivo artigianale scoperto vicino al World Trade Centre di Montevideo, un edificio al centro della città, che ospita al nono piano l’ambasciata di Israele. L’unità anti-esplosivi dell’Esercito è intervenuta dopo che erano state evacuate tutte le persone presenti e ha neutralizzato l’ordigno. Anche se il dispositivo si trovava all’esterno dall’edificio, i funzionari a Gerusalemme pensano che si trattasse di una prova di attentato.Continua a leggere

Tennis, Montpellier: tunisino si ritira per non affrontare un israeliano

Di Emanuel Baroz | 5 febbraio 2015
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Tennis, Montpellier: tunisino si ritira per non affrontare un israeliano

Tennis, Montpellier: tunisino si ritira per non affrontare un israeliano Malek Jaziri abbandona per un presunto infortunio in vantaggio di un set su Istomin all’Open sud de France. Nel turno successivo avrebbe dovuto affrontare Sela. Nel 2013 una decisione analoga a Tashkent era costata al suo Paese l’esclusione dalla Coppa Davis Montpellier (Francia), 4 Febbraio 2015 – E due! Il tennista tunisino Malek Jaziri, che in caso di vittoria avrebbe dovuto affrontare un israeliano nel turno successivo, si è ritirato […]Continua a leggere