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Israele cancellato dagli atlanti della casa editrice HarperCollins: “Sono per il mercato mediorientale”

Di Emanuel Baroz | 3 gennaio 2015
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Israele cancellato dagli atlanti della casa editrice HarperCollins: “Sono per il mercato mediorientale”

HarperCollins cancella Israele dalle mappe Che più di qualcuno nel mondo arabo volesse cancellare Israele dalla mappa del Medio Oriente non è una novità. Ma se lo fa una casa editrice leader del mercato mondiale e per giunta anglo-americana, la cosa fa notizia. La HarperCollins, di proprietà di Rupert Murdoch, si è affrettata a chiedere scusa ma le prime giustificazioni sembrano aggravare la situazione: Israele è stato cancellato da alcuni atlanti in vendita in Medio Oriente per soddisfare “esigenze locali”. […]Continua a leggere

L’ennesima provocazione di Abu Mazen, un uomo che non vuole la pace

Di Emanuel Baroz | 2 gennaio 2015
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L’ennesima provocazione di Abu Mazen, un uomo che non vuole la pace

La provocazione di Abu Mazen Entrare nella Corte penale internazionale scatenerà ritorsioni e problemi Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, ha quasi ottant’anni, una leadership in frantumi e un consenso elettorale che ormai frana verso Hamas. E’ importante ricordarlo per giudicare la sua mossa di mercoledì, quando l’Autorità Nazionale Palestinese ha fatto richiesta formale di ingresso della Palestina nella Corte penale internazionale, una provocazione da cui Washington e Gerusalemme hanno messo in guardia Abu Mazen per anni. Entrando nella […]Continua a leggere

Netanyahu ai palestinesi: “Sono loro a dover temere di più la Corte Penale dell’Aja, non Israele”

Di Emanuel Baroz | 1 gennaio 2015
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Netanyahu ai palestinesi: “Sono loro a dover temere di più la Corte Penale dell’Aja, non Israele”

Netanyahu: palestinesi devono temere Corte dell’Aia, non Israele Gerusalemme, 31 Dicembre 2014 – Benjamin Netanyahu ha avvertito i palestinesi che sono loro ad avere “piu’ da temere”, rispetto ad Israele, da un’eventuale intervento della Corte Penale Internazionale (Cpi) dell’Aja che indaga sui crimini di guerra e contro l’umanita’. Cosi’ il premier israeliano subito dopo la firma del presidente (con mandato scaduto, lo ricordiamo ancora una volta) dell’Anp, Abu Mazen, della richiesta di aderire a 20 organizzazione internazionali, a partire dal […]Continua a leggere

Consiglio di Sicurezza dell’ONU boccia la risoluzione palestinese

Di Emanuel Baroz | 31 dicembre 2014
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Consiglio di Sicurezza dell’ONU boccia la risoluzione palestinese

ONU: Il Consiglio di Sicurezza boccia la risoluzione palestinese di Andrea Neri New York, 30 Dicembre 2014 – Un voto in meno del necessario. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione palestinese presentata dalla Giordania per un accordo di pace che prevedeva il ritiro d’Israele dai territori della Giudea e Samaria (per alcuni Cisgiordania, per altri West Bank) entro la fine del 2017 : 8 i voti a favore (Russia, Cina, Francia, Giordania, Chad, Lussemburgo, Argentina […]Continua a leggere

Elezioni democratiche: un diritto ancora negato alla popolazione palestinese

Di Emanuel Baroz | 31 dicembre 2014
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Elezioni democratiche: un diritto ancora negato alla popolazione palestinese

Le (mancate) elezioni palestinesi Mentre Israele è in piena campagna elettorale, Hamas e Fatah non riescono ad avviare un processo minimamente democratico per la scelta della dirigenza palestinese Sono passati sette mesi da quando Hamas e Fatah hanno formato un governo di unità nazionale palestinese composto da tecnocrati. Questa mossa che avrebbe dovuto essere di riconciliazione, sette anni dopo che Hamas ha estromesso Fatah dalla Striscia di Gaza con golpe sanguinoso con la dirigenza palestinese rimasta divisa tra Gaza e Cisgiordania (Giudea e Samaria), avrebbe dovuto preparare il terreno, fra l’altro, per elezioni presidenziali e legislative nell’Autorità Palestinese. Tuttavia, mentre Israele è in piena stagione elettorale, Hamas e Fatah non sono riuscite a risolvere le loro divergenze e ad avviare un processo democratico per la scelta della leadership politica palestinese. Le elezioni presidenziali che hanno portato Mahmoud Abbas (Abu Mazen) al potere hanno avuto luogo nel 2005. Il mandato di quattro anni di Abu Mazen è scaduto nel 2009. Da allora è rimasto in carica senza un mandato democratico del popolo palestinese. Le elezioni parlamentari, vinte da Hamas, hanno avuto luogo nel 2006. Anche il Consiglio Legislativo (parlamento) doveva restare in carica per quattro anni. In breve, le elezioni parlamentari e presidenziali sono già da tempo in grave ritardo. Il fatto che non si tengano elezioni mina la fiducia dei palestinesi nella loro dirigenza politica. Dal punto di vista di Israele, le elezioni nell’Autorità Nazionale Palestinese sono importanti perché senza di esse qualunque accordo firmato con i rappresentanti palestinesi manca di legittimità. In linea di principio, Abu Mazen potrebbe firmare un decreto presidenziale che darebbe inizio a un periodo preparatorio di tre mesi dopo il quale le elezioni potrebbero svolgersi in qualsiasi momento. Se dovesse emanare oggi tale decreto, le elezioni palestinesi potrebbero tenersi meno di un mese dopo quelle elezioni parlamentari israeliane del 17 marzo. Ma è improbabile che ciò accada per una serie di ragioni, come spiega Khalil Shikaki, direttore del Palestinian Center for Policy and Survey Research. E rimane improbabile anche se, stando a un sondaggio Palestinian Center di Shikaki condotto all’inizio di dicembre, il 71% dei palestinesi vorrebbe che le elezioni si tenessero entro sei mesi.Continua a leggere