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Torino: mostra choc contro Israele al Museo della Resistenza

Di Emanuel Baroz | 19 novembre 2014
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Torino: mostra choc contro Israele al Museo della Resistenza

Il Museo della Resistenza contro Israele. Una mostra-choc a Torino di Giulio Meotti Torino, 18 Novembre 2014 -Torino da sempre fermenta di ostilità verso lo stato di Israele. Tre anni fa, al parco Ruffini, autorizzati dall’amministrazione comunale, i centri sociali promossero il lancio delle scarpe contro la sagoma del presidente israeliano Shimon Peres che teneva in mano una Stella di David. Adesso arriva una mostra ambiziosa del Museo della Resistenza in corso Valdocco. Ufficialmente il titolo della mostra è “Il lungo viaggio della popolazione palestinese rifugiata”. Un’esposizione realizzata dal Comitato italiano per l’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i palestinesi, che nella guerra di Gaza questa estate ha avuto qualche problema di stoccaggio dei missili di Hamas nelle proprie scuole e strutture. A finanziare la mostra, fra gli altri enti, sono il comune di Torino e la regione Piemonte. Alla conferenza stampa di presentazione della mostra erano presenti l’assessore della regione Piemonte Monica Cerutti e Maurizio Braccialarghe, l’assessore alla Cultura del comune di Torino. Si tratta di un incredibile fermo immagine contro Israele. A parte il fatto curioso che un Museo della Resistenza, che dovrebbe essere deputato a tramandare la memoria della resistenza antifascista, celebri la memoria della “resistenza palestinese”. Stupisce poi la tempistica, subito dopo la guerra di Gaza. Nella mostra sono raffigurate in un video a flusso continuo le principali capitali occidentali, da Parigi a Londra, con sullo sfondo “il muro” d’Israele in Cisgiordania. L’Arco di Trionfo è messo in ombra dal segmento di fence israeliano in cemento (in realtà solo una piccola parte di quella barriera è in cemento, il resto è reticolato e sensori). Ma c’è anche il parlamento di Ottawa, in Canada. La mostra non dice che il fence è stato costruito per fermare l’ondata di attentati dei kamikaze palestinesi nelle città israeliane. Si spiega, invece, che “il muro danneggia gli ecosistemi, interrompe la continuità territoriale e la coesione sociale, distrugge l’economia, separa tra loro le famiglie e la comunità”.Continua a leggere

Gerusalemme, attentato in una sinagoga: 4 morti e altri feriti gravi. Festeggiamenti a Gaza mentre Hamas rivendica l’azione terrorista

Di Emanuel Baroz | 18 novembre 2014
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Gerusalemme, attentato in una sinagoga: 4 morti e altri feriti gravi. Festeggiamenti a Gaza mentre Hamas rivendica l’azione terrorista

Gerusalemme, attentato in una sinagoga: 4 morti e altri feriti gravi. Festeggiamenti a Gaza mentre Hamas rivendica l’azione terrorista Gerusalemme, 18 Novembre 2014 – Attentato a Gerusalemme. Quattro persone sono state uccise questa mattina in un attentato terroristico alla sinagoga Kehilat Yaakov, di via Harav Shimon Agassi, nel quartiere ortodosso di Har Nof. All’ora della preghiera mattutina due terroristi arabi hanno fatto irruzione nella sinagoga dove pregavano una trentina di fedeli ebrei e si sono avventati contro i presenti usando pistole, coltelli e mannaie da macellaio. Nell’attentato sono anche rimaste ferite otto persone, di cui quattro in modo grave. Feriti anche due agenti di polizia. I due terroristi sono stati uccisi poco dopo in un violento scontro a fuoco con la polizia (qui le immagini della giornata, alcune delle quali purtroppo molto cruente). Ci hanno sparato addosso mentre soccorrevamo i feriti, ha raccontato un paramedico del Maghen David Adom (la Crce Rossa israeliana). Polizia ed elicotteri militari hanno lanciato una caccia ad altri eventuali complici. Secondo fonti palestinesi, i terroristi che hanno attaccato la sinagoga sono Rassan e Uday Abu-Jamal, originari del quartiere Jabel Mukaber di Gerusalemme est, imparentati con uno dei terroristi scarcerati da Israele nel 2011 nel quadro del ricatto per il rilascio dell’ostaggio Gilad Shalit. La notizia dell’attacco terrorista è stata accolta a Gaza City con scene di giubilo e fuochi di artifcicio, oltre alla ormai “consueta” distribuzione di dolcetti per le vie della città.Continua a leggere

La “ambasciatrice” di Abu Mazen in Italia esalta i terroristi

Di Emanuel Baroz | 17 novembre 2014
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La “ambasciatrice” di Abu Mazen in Italia esalta i terroristi

L’ambasciatrice di Abu Mazen che in Italia esalta i terroristi La Mogherini mette il riconoscimento dello Stato palestinese in cima alla sua agenda Peccato che la rappresentante Anp a Roma consideri «martiri» gli assassini politici. di Fausto Carioti Stavolta forse ci siamo: la Palestina come Stato sovrano dotato di pieno riconoscimento. Al momento non è cosi: la Palestina non è membro dell’Onu, dove deve accontentarsi dello status di osservatore permanente presso l’Assemblea. Sul suo definitivo upgrade pesa il veto di Stati Uniti e Israele. Nei prossimi giorni l’Autorità nazionale palestinese presenterà una proposta al Consiglio di sicurezza per ottenere il completo riconoscimento. Quanto all’Italia, non ha effettuato scambi ufficiali di ambasciatori con la Palestina. Il nostro Paese ha comunque una propria rappresentanza consolare a Gerusalemme Est e ospita una missione diplomatica palestinese (di cui ci siamo già occupati in passato), guidata dalla signora Mai Al Kaila, riconosciuta ufficialmente come «ambasciatore straordinario e plenipotenziario». Federica Mogherini, ex funzionaria del PD, quindi ministro degli Esteri e da qualche giorno responsabile della politica estera europea, appena entrata in carica ha messo il riconoscimento della Palestina in cima alla propria agenda. «Sono profondamente convinta che la migliore garanzia perla sicurezza di Israele sia la nascita di uno Stato palestinese», ha spiegato. Nessun riflesso pavloviano di una esponente di sinistra verso la questione palestinese, insomma, ma sana realpolitik condotta anche nell’interesse di Israele. Sarebbe una posizione apprezzabile, se non fosse contraddetta dalle frequenti prese di posizione di un personaggio che la Mogherini dovrebbe conoscere bene: la stessa Mai Al Kaila, che non perde occasione per manifestare la propria vicinanza ai terroristi responsabili di azioni contro Israele e i civili israeliani.Continua a leggere

Ancora terrorismo a Gerusalemme: arabo pugnala ebreo alla schiena

Di Emanuel Baroz | 16 novembre 2014
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Ancora terrorismo a Gerusalemme: arabo pugnala ebreo alla schiena

Ancora terrorismo a Gerusalemme: arabo pugnala ebreo alla schiena Gerusalemme, 16 Novembre 2014 – Un ebreo di 32 anni è stato ferito oggi in tarda serata nella capitale israeliana, in Hanevi’im Street, nei pressi della Città Vecchia, con una pugnalata alla schiena inferta con un cacciavite da un arabo che poi si è dato alla fuga attraverso la Porta di Damasco, mentre la polizia israeliana lanciava una caccia all’uomo per arrestare l’attentatore. La vittima è stata successivamente ricoverata allo Shhare […]Continua a leggere

Anversa (Belgio): rabbino accoltellato alla gola in pieno giorno

Di Emanuel Baroz | 15 novembre 2014
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Anversa (Belgio): rabbino accoltellato alla gola in pieno giorno

BELGIO: RABBINO ACCOLTELLATO ALLA GOLA AD ANVERSA Anversa (Belgio), 15 Novembre 2014 – Un rabbino è stato accoltellato alla gola da uno sconosciuto in un attacco in pieno giorno nel quartiere ebraico di Anversa. Lo riferisce il sito dell’European Jewish Press, precisando che la vittima è stata ricoverata in gravi condizioni ma la sua vita non è in pericolo. L’aggressione è avvenuta questa mattina mentre il rabbino, 31 anni, si stava recando in sinagoga. La polizia belga ha aperto immediatamente […]Continua a leggere