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Gerusalemme è in Israele ma al Telegraph risulta difficile ammetterlo

Di Emanuel Baroz | 4 ottobre 2014
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Gerusalemme è in Israele ma al Telegraph risulta difficile ammetterlo

Dove si trova Gerusalemme? Divertente siparietto del britannico Telegraph, che nella sezione Viaggi presenta la rassegna delle venti città più antiche al mondo. Splendide testimonianze di un passato remoto, come Cadice (Spagna), Tebe (Grecia), Atene (Grecia), Kirkuk (Iraq) e via discorrendo. La certezza manifestata in principi di geografia, si sbriciola miseramente quando si giunge alla decima posizione: Gerusalemme, abitata già tre millenni prima della comparsa di Cristo, è collocata in… “Medio Oriente”! HonestReporting, che per primo ha rilevato la grottesca […]Continua a leggere

Per Hamas la strada è sempre la stessa: il terrorismo

Di Emanuel Baroz | 3 ottobre 2014
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Per Hamas la strada è sempre la stessa: il terrorismo

HAMAS MINACCIA ANCORA: “LA LOTTA È L’UNICA VIA” Gaza, 3 Ottobre 2014 – “La resistenza rimane la base della lotta contro Israele. Solo attraverso la resistenza potrà compiersi la vittoria e la liberazione“. Queste le parole del portavoce di Hamas, Mushir Al-Masri, nonostante l’organizzazione che governa Gaza si sia seduta soltanto pochi giorni fa a trattare la tregua con Israele al Cairo. Secondo quanto si evince dalle dichiarazioni alla rivista di Gaza Al-Risala, Al-Masri sarebbe convinto del successo (?) ottenuto […]Continua a leggere

Discorso all’ONU di Abu Mazen: solo omissioni, falsità e menzogne

Di Emanuel Baroz | 2 ottobre 2014
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Discorso all’ONU di Abu Mazen: solo omissioni, falsità e menzogne

Il genocidio immaginario di Abu Mazen L’uomo che scrisse una tesi di dottorato cercando di negare la Shoà è andato all’Onu a proferire ignobili calunnie su Israele Nel discorso incendiario tenuto venerdì scorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha accusato Israele di condurre un genocidio contro il popolo palestinese. Abu Mazen si riferiva all’operazione “Margine protettivo” che Israele ha condotto la scorsa estate nella striscia di Gaza controllata da Hamas, dopo il rapimento e assassinio da parte del gruppo terroristico di tre adolescenti israeliani vicino a Gerusalemme e una irrefrenabile escalation di lanci di razzi e colpi di mortaio contro i civili israeliani. Abu Mazen è stato ben attento a non citare i veri obiettivi dell’operazione, che non avevano nulla a che fare con il genocidio. L’obiettivo primario era quello di distruggere la rete di gallerie terroristiche di Hamas che penetrano fin dentro Israele: tunnel che dovevano servire per condurre attentati terroristici contro i kibbutz e le città israeliane nei dintorni di Gaza allo scopo di uccidere uomini, donne e bambini innocenti, colpevoli soltanto d’essere israeliani. Un secondo obiettivo dell’operazione “Margine protettivo” era quello di distruggere il maggior numero possibile di mortai e razzi: vale a dire gli ordigni che Hamas, Jihad Islamica e altre organizzazioni terroristiche islamiste attive a Gaza lanciano ripetutamente e ossessivamente contro civili israeliani.Continua a leggere

Gerusalemme: palestinesi lanciano pietre contro scuola materna ebraica

Di Emanuel Baroz | 1 ottobre 2014
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Gerusalemme: palestinesi lanciano pietre contro scuola materna ebraica

PALESTINESI LANCIANO PIETRE CONTRO I BAMBINI DI UN ASILO DI GERUSALEMME Gerusalemme, 30 Settembre 2014 – Ieri pomeriggio,un gruppo di ragazzi palestinesi ha iniziato una sassaiola contro un asilo. I giovani si sono coperti il volto e, armati di grosse pietre, hanno preso di mira un edificio che ospitava bambini che giocavano con le maestre. Una donna che abita nelle vicinanze – nella zona del Monte degli Ulivi a Gerusalemme – ha ripreso la scena e ha raccontato che negli […]Continua a leggere

La propaganda palestinese non ha pudore: la storia del piccolo Mohammed è l’ennesima conferma

Di Emanuel Baroz | 1 ottobre 2014
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La propaganda palestinese non ha pudore: la storia del piccolo Mohammed è l’ennesima conferma

Il piccolo Mohammed e la propaganda palestinese senza pudore Mohammed Al-Farra è un bambino che sta per compiere 5 anni. Ha due problemi: è nato nella Striscia di Gaza, e tutti sappiamo le difficoltà che ciò comporta. Ma si potrebbe sorvolare sul dominio oppressivo di Hamas, se non fosse che il piccolo è affetto dalla nascita da una malattia genetica che ha reso necessaria l’amputazione di ambo gli arti. Ad un certo punto è stato abbandonato dai genitori, e dalle autorità sanitarie, che a Gaza sono più intente a diffondere statistiche farlocche, che a preoccuparsi della salute del propri cittadini. Così, Mohammed è stato accolto e adottato dall’ospedale pediatrico di Safra a Ramat Gan, Israele. Il Borghesino ne ha parlato a maggio dell’anno scorso, e anche l’amica Barbara ha riportato sul suo blog la vicenda, rilanciando la notizia pubblicata in Italia dal Messaggero. Una delle tante storie di amore e dedizione al prossimo, che imbarazza gli odiatori di Israele. Lo stato ebraico cura ogni giorno decine di palestinesi – bambini, in particolare – dal comune cittadino al parente vicino dell’autorità politica più elevata della Striscia di Gaza. Problematico vomitare sentenze di morte nei confronti degli ebrei, e al tempo stesso sfruttarne le indubbie eccellenze sanitarie; ma gli odiatori a tempo pieno non si fanno scrupoli di contraddizione e schizofrenia: tanto chi mai lo verrà a sapere? chi ne denuncerà il comportamento obbrobrioso?Continua a leggere