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Ebrei lasciano la Francia: troppo antisemitismo

Di Emanuel Baroz | 6 settembre 2014
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Ebrei lasciano la Francia: troppo antisemitismo

Ebrei lasciano la Francia in numeri da record. Pesa il clima di antisemitismo In quasi cinquemila hanno lasciato il Paese nei primi mesi del 2014. PARIGI – Nei primi otto mesi del 2014, la Francia è in testa ai Paesi di emigrazione verso Israele, una prima assoluta, con quasi cinquemila persone che hanno scelto di lasciare la République per partire nello Stato ebraico: è quanto riferisce all’agenzia France presse il direttore dell’agenzia ebraica in Francia, Ariel Kandel. Il numero di […]Continua a leggere

Roma: compaiono scritte inneggianti all’Isis sui muri della città

Di Emanuel Baroz | 5 settembre 2014
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Roma: compaiono scritte inneggianti all’Isis sui muri della città

Roma – Compaiono scritte pro-Isis: «Ci vendicheremo delle stragi Usa» di Davide Gambardella Sono apparse sui muri di uno dei sottopassi di via Casilina. Sono scritte che inneggiano ai guerrieri di Allah, alla distruzione dei nemici americani, al Dio che non dimenticherà chi, durante la vita terrena, non si è convertito all’Islam. E a pochi metri dalle scritte, spunta quell’inequivocabile bandiera, diventata ormai una icona del terrore, che sventola nelle immagini provenienti dai territori del Medio Oriente in cui imperversano […]Continua a leggere

Ebrei in fuga dalla Norvegia: troppo odio antisemita

Di Emanuel Baroz | 4 settembre 2014
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Ebrei in fuga dalla Norvegia: troppo odio antisemita

La Norvegia ha superato addirittura i nazisti: gli islamici impongono la cacciata degli ebrei di Michael Sfaradi. Gli ultimi 819 ebrei norvegesi stanno per lasciare il Paese, ancora non è deciso il periodo della partenza che probabilmente non sarà di massa ma a scaglioni. La Norvegia sarà così la prima nazione europea dove gli ebrei, di fatto, non potranno più vivere, al loro posto ci saranno le sempre più numerose e agguerrite comunità islamiche che secondo l’andamento delle nascite nel giro di pochi anni saranno la maggioranza della popolazione. Non è difficile capire che le regole democratiche, alla fine, consegneranno la nazione intera in mano a persone che non hanno radici nella penisola scandinava e che seguendo le loro tradizioni politiche e sociali la stravolgeranno completamente. Gli ebrei lasciano il Paese perché in Norvegia la forte presenza musulmana, con l’odio insito nei confronti degli infedeli, con la complicità delle istituzioni che non hanno mai preso provvedimenti al fine di proteggere le persone e i luoghi di culto martellati da continui attacchi antisemiti, è riuscita nel giro di pochi anni a rendere impossibile la vita alle piccole comunità ebraiche. L’appello più accorato è stato di Anne Sender, esponente dell’ebraismo locale, scrittrice e vincitrice del premio «Libertà di espressione», sul quotidiano Aftenposten nel febbraio 2013, dove preannunciava l’abbandono della Norvegia da parte di tutti gli ebrei. La Sender era stata pesantemente criticata dalla stampa norvegese che l’aveva definita una «Cassandra» e a poco più di un anno di distanza scopriamo che Cassandra aveva ragione. In questo pezzo d’Europa si sta realizzando lo Stato «Judenrein» il sogno del vecchio Führer: un’Europa senza ebrei, e a riuscire nell’impresa dove fallì il nazismo è l’Islam estremista che strumentalizza la situazione in Medioriente per giustificare, davanti al complice silenzio di un continente intero, atti che fino a poco tempo fa erano considerati inaccettabili.Continua a leggere

Torino: “boicottate gli artisti israeliani”. Manifestazioni contro gli spettacoli previsti per la rassegna Torino Danza

Di Emanuel Baroz | 3 settembre 2014
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Torino: “boicottate gli artisti israeliani”. Manifestazioni contro gli spettacoli previsti per la rassegna Torino Danza

“Boicottate gli artisti israeliani”. Nel mirino MiTo e Torino Danza La protesta contro Tel Aviv (Gerusalemme…)tocca i concerti. Manifestazione davanti alle biglietterie. di Massimo Numa Non erano tanti, ma è l’idea che li ha mossi a essere inquietante. Gli attivisti del «Comitato boycott Israel» di Torino, più alcuni militanti dei centri sociali torinesi, si sono ritrovati ieri pomeriggio in via Rossini, davanti alla biglietteria di Torino Danza per protestare contro il ruolo degli artisti israeliani nelle manifestazioni in programma per tutto settembre. Un’azione che preoccupa non poco la comunità ebraica, che già lamenta minacce di boicottaggio contro i negozi. «La cultura è dialogo: attaccare gli artisti è una forma grave di antisemitismo», dice Beppe Segre, presidente della Comunità torinese. – Quattro nel mirino La protesta ha portato alla scrittura di un documento-appello, che invita a boicottare «quattro spettacoli con artisti israeliani». Quelli di MiTo, dove il 12 settembre è atteso il trio jazz guidato dal contrabbassista Avishai Cohen, il 19 il pianista Omri Mor, il 21 la cantante Noa. Quelli di Torino Danza, dove al Carignano si esibirà la Kibbutz Contemporary Dance Company nello spettacolo Aide-Memoire. «In conformità con la campagna internazionale di boicottaggio – prosegue il documento -, disinvestimento e sanzioni verso Israele, è importante che tutte le persone e le associazioni sensibili si mobilitino per l’annullamento di questi eventi, come forma di protesta per il regime di apartheid vigente da 66 anni in Palestina e per i terribili massacri perpetrati a Gaza. In particolare s’invita a costruire una forte mobilitazione contro l’evento del Torino Danza Festival del 27-28 settembre, in quanto direttamente sponsorizzato dall’Ambasciata israeliana. La rassegna Torino Danza – continua il documento – sembra essere particolarmente permeabile alle pressioni della “Israel lobby»: due anni fa ospitò la Batsheva Dance Company e, di fronte agli appelli che chiedevano l’annullamento dell’evento il direttore del Festival, tuttora in carica, criticò il boicottaggio definendolo una “censura violenta”». A proposito di «Aide Memoire», uno spettacolo dedicato allo sterminio degli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale, si arriva ad accusare gli israeliani di «strumentalizzare» la storia «per giustificare l’esistenza di «Israele e i suoi crimini».Continua a leggere

Intrafada continua tra Hamas e Fatah

Di Emanuel Baroz | 1 settembre 2014
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Intrafada continua tra Hamas e Fatah

Nuove frizioni fra Hamas e Al-Fatah Hamas denuncia arresti in Cisgiordania, Fatah “gambizzati” RAMALLAH – Con lo stabilizzarsi della tregua a Gaza sono riprese le polemiche interpalestinesi fra Hamas e Al-Fatah, l’organizzazione laica del presidente Abu Mazen. Hamas – scrive la stampa – denuncia gli arresti di suoi sostenitori nei giorni scorsi in Cisgiordania da parte dei servizi di sicurezza dell’Anp. Al-Fatah protesta per il comportamento delle “milizie di Hamas” verso suoi sostenitori durante i raid israeliani a Gaza: ci […]Continua a leggere