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Quel kibbutz troppo vicino a Gaza dove il pericolo è costante

Di Emanuel Baroz | 2 agosto 2014
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Quel kibbutz troppo vicino a Gaza dove il pericolo è costante

Nel kibbutz dove l’Iron Dome non funziona Shoshanna, 78 anni: “Lascio tutto, Qui non si può stare al sicuro” di Maurizio Molinari SAAD – «Vivo qui dal 1955, vi ho costruito la mia nuova casa dopo le persecuzioni naziste ma ora il pericolo di Hamas incombe e devo andare via». Shoshanna Evron, 78 anni, prepara le valigie in una camera da letto spartana di una piccola casa nel kibbutz di Saad. Vicino a lei il marito Reuven, 80 anni, titolare del pollaio comune, e il figlio Yoel che invece resta. «Il comitato del kibbutz – spiega Yoel – ha suggerito ad anziani e genitori con bambini piccoli di andare via per metterli al sicuro». Il motivo è che Saad si trova nel Negev a 4 km dal confine con la Striscia e 5 minuti di auto da Sajayia, il quartiere di Gaza teatro di aspri combattimenti (e su cui non è stata raccontata la verità, preferendo come al solito addossare le responsabilità ad Israele piuttosto che analizzare l’accaduto). Dalla finestra di casa Evron si vedono le case di Gaza, nel cortile intorno il primo razzo è caduto nel 2008 e «da allora la minaccia è sempre cresciuta» assicura Shoshanna, facendoci vedere la sala da pranzo del kibbutz bendata con un muro di cemento armato alto 3 metri «perché le finestre possono trasformarsi in schegge».Continua a leggere

Gaza, Hamas rompe la tregua umanitaria: rapito un soldato israeliano

Di Emanuel Baroz | 1 agosto 2014
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Gaza, Hamas rompe la tregua umanitaria: rapito un soldato israeliano

Gaza, Hamas rompe la tregua umanitaria: rapito un soldato israeliano Gaza, 1 Agosto 2014 – Nonostante l’accordo su una tregua umanitaria di 72 ore raggiunto poche ore prima, i terroristi di Hamas hanno attaccato questa mattina intorno alle ore 9:30 (quindi ben oltre l’inizio della tregua, anche se non si capisce cosa cambi questo punto nella faccenda) un gruppo di militari israeliani nel sud della Striscia di Gaza, uccidendone due e rapendone uno. L’attacco è avvenuto durante le operazioni per […]Continua a leggere

Anversa (Belgio), medico rifiuta paziente malata di 90 anni perchè ebrea: “Mandatela a Gaza”

Di Emanuel Baroz | 1 agosto 2014
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Anversa (Belgio), medico rifiuta paziente malata di 90 anni perchè ebrea: “Mandatela a Gaza”

Belgio, medico rifiuta malata perché ebrea: “Mandatela a Gaza, vedrete che poi le passerà tutto” Anversa (Belgio), 31 Luglio 2014 – “Mandatela qualche ora a Gaza, vedrete che poi non sentirà più alcun dolore”. Così un medico di guardia fiammingo ha risposto, ieri sera, alla richiesta di assistenza di una novantenne, la signora Bertha Klein. Un episodio che il nipote della donna ha denunciato alla polizia come manifestazione di razzismo e xenofobia e che è stato ripreso dalla stampa nazionale, […]Continua a leggere

Gaza: la verità piano piano viene fuori…

Di Emanuel Baroz | 31 luglio 2014
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Gaza: la verità piano piano viene fuori…

Gaza, i corrispondenti rivelano: la strage dei bimbi palestinesi nel parco giochi è stata colpa di un razzo di Hamas e non di Israele «Lo confermo ora che sono fuori da Gaza: la strage di bambini a Shati non è colpa di Israele». A scriverlo, con un tweet che in pochi minuti è stato fatto rimbalzare oltre 200 volte nella Rete, è Gabriele Barbati, giornalista italiano, corrispondente dalla striscia di Gaza di TgCom24. Il massacro di Shati. La strage di […]Continua a leggere

Wuppertal (Germania): bombe molotov contro sinagoga. Arrestato un palestinese

Di Emanuel Baroz | 30 luglio 2014
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Wuppertal (Germania): bombe molotov contro sinagoga. Arrestato un palestinese

Germania, bombe molotov lanciate contro una sinagoga: arrestato un palestinese Berlino, 29 Luglio 2014 – Nuovo episodio di antisemitismo in Germania: diverse molotov sono state lanciate contro l’ingresso della sinagoga di Wuppertal, nel Nordreno-Vestfalia. Nessuno è rimasto ferito, e non ci sono stati danni al tempio. Un giovane di 18 anni, che ha detto di essere palestinese, è stato arrestato, col sospetto di aver partecipato all’azione con altri due uomini riusciti a fuggire. Lo sconcerto, il giorno dopo, è forte, nella comunità ebraica: il presidente del consiglio centrale degli ebrei in Germania, Dieter Graumann, si è detto «senza parole». Mentre la numero uno della comunità di Monaco, Charlotte Knobloch, ha lanciato un appello allarmato: «gli ebrei non si facciano individuare come ebrei, perchè rischiano in questo momento di essere vittime di attentati». Non è la prima volta in cui si verificano episodi tali in Germania: la Frankfurter Allgemeine Zeitung riporta, ad esempio, delle minacce ricevute dal rabbino di Francoforte: telefonate minatorie di un sedicente «palestinese che vive con la sua famiglia a Gaza». E «non si tratta di un fenomeno nuovo», secondo gli inquirenti. «La notizia sull’attacco alla sinagoga ci lascia tutti senza parole», ha detto Graumann. Ci sono state diverse minacce a istituzioni ebraiche, ha continuato parlando al Rheinische Post, secondo un’anticipazione, e la situazione va monitorata «con grande attenzione».Continua a leggere