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L’ANP celebra un terrorista suicida responsabile della morte di uomini, donne e bambini israeliani. Sono forse questi gli interlocutori credibile per la pace?

Di Emanuel Baroz | 11 maggio 2014
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L’ANP celebra un terrorista suicida responsabile della morte di uomini, donne e bambini israeliani. Sono forse questi gli interlocutori credibile per la pace?

I palestinesi celebrano i terroristi con sobrio distacco Qualche giorno fa il governo di Gerusalemme ha consegnato a Ramallah i resti di Ezzedin Al-Masri, il terrorista palestinese che nel 2001 si fece saltare in aria nella pizzeria Sbarro a Gerusalemme, provocando la morte immediata di 15 persone, fra cui ben 7 bambini. In passato l’ANP ha celebrato Ahlam Tamimi, che segnalò il luogo dell’attentato perché solitamente ben affollato, e condusse personalmente l’attentatore sul luogo. Ci si sarebbe aspettato una celebrazione sobria, lontana dalle provocazioni farneticanti e dalle celebrazioni di criminali dalle mani sporche di sangue, tipiche di un passato che non tramonta mai. Speranza vana: come rileva Palestinian Media Watch, che ha seguito il funerale sulla TV di stato palestinese, il terrorista suicida è stato celebrato come Shahid, martire; il massimo riconoscimento morale previsto per chi rinuncia alla propria vita per attentare a quelli altrui, purché “infedeli”. In tal modo perpetrando la consuetudine palestinese, che incoraggia – e finanzia generosamente – gli aspiranti omicidi-suicidi: una tendenza che la dice lunga sulla reale volontà di Ramallah e dintorni di rinunciare al terrorismo a favore di una pace definitiva. La consolazione, come sempre, è quella di barattare la vita terrena con l’Eternità in ottima compagnia di 72 vergini che attendono l’attentatore in paradiso… Se questi sono i moderati con cui lo stato ebraico avrebbe dovuto discutere di pace, se esiste una differenza sostanziale fra gli estremisti di Hamas – che ora attingeranno alla finanze dell’ANP copiosamente sostenute dalle donazioni occidentali – e la fazione ufficialmente riconosciuta dall’Occidente dopo i (fallimentari) Accordi di Oslo del 1993; che qualcuno ci avvisi…Continua a leggere

Trattative di pace: ecco come i palestinesi hanno affossato i negoziati con gli israeliani

Di Emanuel Baroz | 9 maggio 2014
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Trattative di pace: ecco come i palestinesi hanno affossato i negoziati con gli israeliani

Israele: ecco la prova che i palestinesi hanno deliberatamente affossato le trattative di pace Il consigliere per la sicurezza nazionale ha fatto avere a Usa e UE un documento di Saeb Erekat che smentisce la versione palestinese dell’impasse negoziale In una lettera inviata lo scorso 22 aprile alla Casa Bianca, all’Unione Europea e a numerosi ambasciatori, Yossi Cohen, consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro Benjamin Netanyahu, accusa i palestinesi d’aver affossato i negoziati di pace e acclude quella che definisce la prova evidente che i rappresentanti dell’Autorità Nazionale Palestinese si predisponevano a far naufragare il negoziato ben prima che Israele, alla fine di marzo, congelasse la scarcerazione del quarto gruppo di palestinesi detenuti per terrorismo. Nella lettera, Cohen rivela che sin dai primi di marzo il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat aveva redatto un documento di indirizzo politico in preparazione del rifiuto da parte palestinese dell’accordo-quadro mediato dagli americani e delle aperture israeliane: il documento di Erekat risale infatti a quasi un mese prima che il presidente dell’ANP Mahmoud Abbas (Abu Mazen) optasse per la mossa unilaterale di aderire a 15 convenzioni e agenzie internazionali sostenendo che lo faceva per reazione al congelamento delle scarcerazioni da parte di Israele. In realtà, scrive Cohen, stando al testo del documento di cui allega una copia alla propria lettera, Erekat aveva già pianificato quella mossa settimane prima che Israele annunciato la sospensione delle scarcerazioni: una tempistica che, secondo Cohen, dimostra come la dirigenza palestinese non abbia mai avuto la reale intenzione di proseguire fino in fondo le trattative per un accordo di pace definitivo. La lettera di Cohen, con allegato il documento politico di Erekat di 65 pagine, è stata inviata alla consigliera per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Susan Rice, all’ambasciatore americano in Israele Dan Shapiro, a tutti gli ambasciatori europei in Israele e agli ambasciatori di Cina, Russia e di altri paesi. Nella lettera, Cohen esorta i destinatari a prendere attenta visione del documento di Erekat e a “trarre le dovute conclusioni” circa “la malafede” dei palestinesi e le loro responsabilità nel fallimento dell’ultima tornata di negoziati.Continua a leggere

Gaza: eseguite altre due condanne a morte dal boia di Hamas

Di Emanuel Baroz | 8 maggio 2014
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Gaza: eseguite altre due condanne a morte dal boia di Hamas

GAZA: HAMAS CONDANNA A MORTE DUE PALESTINESI ACCUSATI DI COLLABORARE CON ISRAELE Gaza, 7 Maggio 2014 – Un portavoce di Hamas ha fatto sapere che ieri due palestinesi sono stati condannati a morte con l’accusa di collaborare con Israele. Secondo fonti palestinesi, il primo uomo, identificato con le iniziali Z.R., ha 30 anni ed è stato freddato con un colpo di pistola, mentre il secondo, A.K. di 40 anni, è stato impiccato. “Due collaboratori dell’occupante sionista sono stati condannati a […]Continua a leggere

Nuova banalizzazione della Shoah da parte del Movimento Cinque Stelle: utilizzata ancora l’immagine di Auschwitz per una misera polemica politica

Di Emanuel Baroz | 7 maggio 2014
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Nuova banalizzazione della Shoah da parte del Movimento Cinque Stelle: utilizzata ancora l’immagine di Auschwitz per una misera polemica politica

L’M5S ci casca ancora: su Facebook cambiata l’insegna di Auschwitz L’insegna modificata in “Strand macht frei” (La spiaggia rende liberi) per una campagna contro l’amministrazione di Lignano Sabbiadoro di Sergio Rame I grillini ci cascano ancora. L’insegna di Auschwitz modificata in “Strand macht frei” (La spiaggia rende liberi) è stata utilizzata dal Movimento 5 Stelle per una campagna politica su Facebook contro l’amministrazione comunale di Lignano Sabbiadoro. Replicando una provocazione apparsa sul blog di Beppe Grillo, che aveva anche parafrasato […]Continua a leggere

Israele: 66 anni e non li dimostra!!!

Di Emanuel Baroz | 6 maggio 2014
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Israele: 66 anni e non li dimostra!!!

Israele: 66 anni e non li dimostra!!!   Era il 14 maggio del 1948, 5 di Iyar 5708, quando David Ben Gurion proclamò l’indipendenza dello Stato di Israele. Ciò avvenne NONOSTANTE la Shoah. Nonostante 6 milioni di morti per mano nazista, gli ebrei non si arresero e perseguirono il sogno che nacque più di 2000 anni prima. E dopo secoli di esilio, di condanne, di vessazioni, di pogrom e persecuzioni, il popolo ebraico poté raggiungere quei fratelli che da millenni […]Continua a leggere