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Hamas ribadisce che non riconoscerà il diritto di Israele ad esistere

Di Emanuel Baroz | 30 aprile 2014
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Hamas ribadisce che non riconoscerà il diritto di Israele ad esistere

Hamas non riconoscerà il diritto di Israele ad esistere L’accordo di unità nazionale palestinese non porterà Hamas a riconoscere il diritto di Israele ad esistere e non porterà nessun militante di Gaza sotto il controllo del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha dichiarato martedì sera alla Reuters Mahmoud Al-Zahar, uno dei più alti esponenti del gruppo islamista palestinese considerato terroristico dalla maggior parte dei paesi occidentali. Nel tentativo di rassicurare gli occidentali, Abu Mazen ha detto che […]Continua a leggere

Il negazionista Abu Mazen riconosce (finalmente) la Shoah. C’è da fidarsi?

Di Emanuel Baroz | 29 aprile 2014
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Il negazionista Abu Mazen riconosce (finalmente) la Shoah. C’è da fidarsi?

Il negazionista Abbas riconosce l’Olocausto. Perché? Il presidente palestinese definisce la Shoah come “il crimine più atroce dell’era moderna” e mette nel cassetto il suo libro dedicato alla complicità tra nazisti e sionisti, ma ci crede davvero? di Anna Mazzone Nel giorno in cui la Knesset commemora l’Olocausto arriva a sorpresa la dichiarazione di Mahmoud Abbas. Il presidente palestinese ha definito la Shoah come “il crimine più atroce” della storia moderna e ha espresso la sua vicinanza ai famigliari delle vittime ebree del nazismo. Le parole di Abbas sono state immediatamente tradotte in spagnolo, inglese e arabo sul sito dell’agenzia di stampa palestinese, Wafa, proprio per sottolineare l’importanza di una simile dichiarazione, per la quale il leader palestinese non a caso ha scelto il giorno in cui in Israele si commemora il genocidio operato dai nazisti. Ma perché dirlo proprio adesso e qual è la strategia politica di Abu Mazen, che in passato si è distinto per il suo pervicace negazionismo? “L’Olocausto è il riflesso del concetto di discriminazione etnica e di razzismo – ha detto Abbas – che i palestinesi rigettano con forza e contro il quale combattono“. Una dichiarazione confezionata per blandire l’opinione pubblica israeliana e impressionare quella internazionale, con lo scopo di salvare al fotofinish il tavolo dei negoziati con Tel Aviv che è ormai prossimo al fallimento. Abbas lancia un messaggio al premier dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, lasciando una porta aperta al dialogo nonostante lo stallo delle ultime settimane.Continua a leggere

Accordo Fatah-Hamas: fine della farsa di un Abu Mazen interlocutore di pace

Di Emanuel Baroz | 28 aprile 2014
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Accordo Fatah-Hamas: fine della farsa di un Abu Mazen interlocutore di pace

Abu Mazen interlocutore di pace? Fine di un’illusione L’accordo Fatah-Hamas è uno schiaffo in faccia a Stati Uniti, Unione Europea e a molti stati arabi di Guy Bechor Che si realizzi o meno, la decisione del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di unire le forze con l’organizzazione terroristica Hamas non è altro che uno schiaffo in faccia a coloro che consideravano Abu Mazen un valido interlocutore di pace, e in particolare all’amministrazione americana, al Segretario di stato americano John Kerry e all’Unione Europea. Si potrebbe persino considerarla un’umiliazione. A che scopo, infatti, Stati Uniti e Unione Europea per anni hanno tenuto in vita l’entità denominata Autorità Nazionale Palestinese con una respirazione artificiale fatta di miliardi di dollari? A che scopo questa Autorità ha ricevuto dall’Unione Europea qualcosa come 7 miliardi di euro in contanti a partire dal 1994? Il primo scopo era arginare Hamas. E a quale scopo i paesi europei sostengono alle Nazioni Unite lo status di “osservatore” di un sedicente “stato palestinese”, se non per indebolire Hamas? E cosa fa adesso l’Autorità Nazionale Palestinese, dopo tutti quei soldi e tutti quegli sforzi? Si riunifica con Hamas, e potrebbe persino cederle il potere con le elezioni. Semplicemente vergognoso. Ma c’è una spiegazione. Finora il denaro europeo è affluito all’ANP incondizionatamente e senza alcun vero controllo. Ma una nuova legislazione approvata lo scorso 3 aprile dal Parlamento europeo ha fissato alcune nuove condizioni. Cosa che di fatto mette fine all’Autorità Nazionale Palestinese per come l’abbiamo conosciuta sinora, dal momento che verrà svelato il suo sostegno economico ai terroristi. Ecco una buona ragione per cui Abu Mazen corre tra le braccia di Hama: sa che il flusso di denaro è destinato a prosciugarsi in ogni caso. E adesso? Se l’ANP farà un governo congiunto con Hamas, diventerà impossibile trasferirle anche un solo centesimo perché Hamas è ufficialmente considerata un’organizzazione terroristica sia da Washington che dall’Europa. E chiaramente anche Israele dovrà congelare i trasferimenti di fondi a un’entità ufficialmente (e di fatto) terrorista, smettendo ad esempio di coprire a spese dei contribuenti israeliani  l’enorme debito accumulato dall’Autorità Nazionale Palestinese verso la Israel Electric Corporation (più di 1,4 miliardi di shekel, 400 milioni di dollari), così come verso molti altri creditori israeliani. Non si vede come possa esserci un’altra opzione legale. E gli europei potrebbero ritirare gli aiuti inutilmente investiti nell’Autorità Palestinese e usarli piuttosto per aiutare i propri disoccupati.Continua a leggere

Cremona: messa commemorativa in memoria di Mussolini

Di Emanuel Baroz | 27 aprile 2014
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Cremona: messa commemorativa in memoria di Mussolini

Mussolini: cerimonia commemorativa a Cremona Davanti al cimitero intonata ‘Giovinezza’ e scanditi nomi Rsi Cremona, 26 Aprile 2014 – Polizia, carabinieri e vigili urbani oggi pomeriggio hanno presidiato la zona antistante il cimitero di Cremona dov’è stata celebrata una messa in ricordo di Benito Mussolini, officiata dal cappellano del cimitero, don Oreste Mori. La celebrazione, per volontà degli organizzatori, è stata in ricordo di tutti i caduti della Rsi. Erano presenti reduci repubblichini in camicia nera, alcune rappresentanze francesi in […]Continua a leggere

Quelle aggressioni alla Brigata Ebraica

Di Emanuel Baroz | 26 aprile 2014
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Quelle aggressioni alla Brigata Ebraica

Quelle aggressioni alla Brigata Ebraica di Paolo Conti Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, il pomeriggio di giovedì 24 aprile aveva firmato una civilissima nota sul 25 aprile ricordando il ruolo che ebbe la Brigata Ebraica durante la Liberazione: «I soldati della Brigata si resero protagonisti di molte azioni decisive come il primo sfondamento della Linea Gotica a fianco della divisione Folgore e l’ingresso in numerose località del Centro Italia. Una pagina di coraggio che ancora oggi pochi conoscono […]Continua a leggere