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Thailandia, arrestati due terroristi legati ad Hezbollah: preparavano attentati contro turisti israeliani a Bangkok

Di Emanuel Baroz | 20 aprile 2014
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Thailandia, arrestati due terroristi legati ad Hezbollah: preparavano attentati contro turisti israeliani a Bangkok

THAILANDIA: ARRESTATI DUE TERRORISTI LEGATI AD HEZBOLLAH, PREPARAVANO ATTENTATI CONTRO TURISTI ISRAELIANI A BANGKOK La forza dell’Intelligence israeliana è quella di non avere limiti né confini, occhi che guardano lontano per proteggere i propri cittadini all’estero come a casa. Pochi giorni fa l’agenzia di sicurezza israeliana ha segnalato alle autorità thailandesi due ragazzi legati all’organizzazione terroristica Hezbollah, sospettati di progettare attentati contro gli israeliani che si trovano in Thailandia, una delle mete più gettonate dai ventenni che vogliono prendersi un […]Continua a leggere

VERGOGNA a Palermo: il sindaco Orlando concede la cittadinanza onoraria ad un terrorista palestinese

Di Emanuel Baroz | 19 aprile 2014
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VERGOGNA a Palermo: il sindaco Orlando concede la cittadinanza onoraria ad un terrorista palestinese

Orlando dà la cittadinanza onoraria a Barghouti. Israele attacca: «Vergogna, è un terrorista» Il primo cittadino aveva definito il leader palestinese detenuto un «prigioniero politico» Palermo, 17 Aprile 2014 – «Esprimiamo profonda delusione per la scelta del sindaco Leoluca Orlando di conferire la cittadinanza onoraria a Marwan Barghouti: si tratta di una decisione vergognosa che, in alcun modo, favorisce il difficile negoziato di pace tra Israeliani e Palestinesi». È quanto sottolinea l’Ambasciatore d’Israele Naor Gilon sulla scelta del primo cittadino di Palermo di conferire la cittadinanza a Barghouti definendolo «prigioniero politico». «Parole lontane dalla realtà», prosegue Gilon: «È solamente un terrorista». LETTERA A ORLANDO – «Riteniamo che la scelta dell’amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Orlando, non renda onore ad una bella ed importante città come Palermo», precisa l’ambasciata d’Israele in una nota annunciando che Gilon, aveva inviato «una lettera personale a Orlando» invitandolo «a non commettere un simile errore» ricordandogli «tutti gli attentati organizzati da Barghouti ed i nomi e cognomi delle vittime innocenti decedute negli attacchi». «È UN TERRORISTA» – «Nella cerimonia, svoltasi il 15 aprile scorso – si sottolinea in una nota dell’ambasciata d’Israele – il sindaco Orlando ha descritto Barghouti «come un prigioniero politico», «simbolo della volontà di pace in Medio Oriente». Purtroppo, queste parole sono estremamente lontane dalla realtà. Marwan Barghouti, infatti, «non è affatto un prigioniero politico. Al contrario, egli è solamente un terrorista, condannato dalla giustizia per aver organizzato decine di attentati contro persone innocenti», prosegue. Dopo un’iniziale scelta del dialogo – a cui Israele ha acconsentito – Marwan Barghouti «ha volontariamente scelto la strada della violenza e usato il gruppo dei Tanzim, da lui comandato, per uccidere nove civili israeliani. Cosi facendo, al contrario di quello che afferma il Sindaco Orlando, Barghouti è stato uno dei principali artefici del fallimento del negoziato di pace».Continua a leggere

Quei morti che non fanno notizia

Di Emanuel Baroz | 18 aprile 2014
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Quei morti che non fanno notizia

Quei morti che non fanno notizia Lo scorso lunedì, vigilia di Pesach, la Pasqua ebraica, un uomo israeliano è stato ucciso da terroristi mentre era in macchina con la moglie incinta e i suoi figli. Baruch Mizrahi, questo era il suo nome, stava andando a festeggiare una delle festività ebraiche più importanti, quella in cui le famiglie si riuniscono a cena per leggere la Hagadà (letteralmente “la narrazione”, cioè il raccontro dell’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, luogo in cui erano schiavi) e i bambini sono al centro della situazione perchè il loro compito è di porre domande a cui i gli adulti devono rispondere. Anche la moglie è stata ferita da un altro colpo, così come uno dei figli, mentre gli altri due si sono salvati  per l’intervento di un gruppo di soldati. La Famiglia Mizrahi, abitante nella Città di Modin e composta dal padre Baruh, 46 anni, dalla moglie Hadas, 38 anni, e dai loro cinque figli, di cui tre femmine dai 15 ai 3 anni e due maschi di 9 e 7 anni, viaggiava nella monovolume bianca di famiglia verso Qiryat Arba, sulla Strada Statale 35 che da Qiryat Gat porta a Hebron, passando per il Passo di Tarqumiyah, quando è stata colpita da alcune raffiche di mitra partite dal bordo della strada. “Ho sentito spari e sibili di pallottole e ho accelerato” –  ha detto la donna – “Mio marito non parlava, era reclinato leggermente, crivellato di colpi, e io continuavo ad accelerare dicendo ai bambini di stare indietro, perché non volevo che lo vedessero cosí.  Ma loro dicevano: “Papà perché non parli? Papà perché non rispondi e non ti muovi?” e l’hanno visto tutti.  Poi, all’improvviso Almog, il mio bambino di 9 anni, mi ha detto con voce molto tranquilla: “Mamma, mi esce sangue dal petto”, ed ho visto che la sua camicia bianca era insanguinata e allora ho accellerato ancor di piú fino a una Jeep di soldati dove mi sono fermata.”Continua a leggere

Strumentalizzazione della Shoah, Grillo rincara la dose e passa alle offese, rivelando il suo pregiudizio antisemita: “Non mi scuso, è stupido il comunicatore della comunità ebraica. Sono loro che si nascondono dietro la Shoah”

Di Emanuel Baroz | 17 aprile 2014
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Strumentalizzazione della Shoah, Grillo rincara la dose e passa alle offese, rivelando il suo pregiudizio antisemita: “Non mi scuso, è stupido il comunicatore della comunità ebraica. Sono loro che si nascondono dietro la Shoah”

In risposta alle farneticanti ed offensive dichiarazioni del signor Giuseppe Grillo segnaliamo la splendida risposta del deputato PD Emanuele Fiano del quale facciamo nostra una frase: “SAPPIA GRILLO CHE NOI NON ABBASSEREMO MAI LA TESTA!” Strumentalizzazione della Shoah, Grillo rincara la dose e passa alle offese, rivelando il suo pregiudizio antisemita: “Non mi scuso, è stupido il comunicatore della comunità ebraica. Sono loro che si nascondono dietro la Shoah” Roma, 15 Aprile 2014 –   “Non sono io che mi nascondo […]Continua a leggere

Grillo e quell’offensiva strumentalizzazione della Shoah: un tema che in pochi sembrano capire

Di Emanuel Baroz | 16 aprile 2014
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Grillo e quell’offensiva strumentalizzazione della Shoah: un tema che in pochi sembrano capire

Sulla Shoah e Levi Quelle frasi di Grillo, un’offesa alla Memoria L’uscita dell’ex comico «Una manifestazione di ignoranza e di insensibilità» di Pierluigi Battista Il meglio che si possa dire verso l’uso sconsiderato che Beppe Grillo ha fatto di Primo Levi è che si tratti di una patetica gaffe, di una manifestazione di ignoranza e di insensibilità. Solo per un po’ di polemica contro Renzi, si strumentalizza Auschwitz. Si manipola la storia. Si appiattisce tutto nella banalità. Ha ragione Renzo Gattegna, il presidente delle Comunità ebraiche italiane. Usare Levi e la Shoah per la campagna elettorale «solletica i più bassi sentimenti antisemiti». Vuole dire togliere significato alla persecuzione anti-ebraica: è questo il prezzo della banalizzazione. «Arbeit Macht Frei», dice la scritta che sormonta il cancello di Auschwitz ed è il motto che nella sensibilità collettiva vuol dire una cosa sola, la formula che sintetizza la memoria dello sterminio. E Beppe Grillo che fa? Per rendere più incandescente lo scontro con il Pd, il governo e il patto tra Renzi e Berlusconi sulle riforme istituzionali, sostituisce quella scritta con «P2 Macht Frei». Una pura insensatezza, offensiva per giunta. Volutamente offensiva. E poi, non pago della goliardata, Grillo afferra Se questo è un uomo di Primo Levi, ne storpia il testo, lo parodizza, lo riduce a uno strumento miserabile di lotta politica, depotenziando il valore di testimonianza terribile che quel libro contiene. Non è antisemitismo classico. È indifferenza, è la cancellazione di un’intera storia di tragedie e di sangue per offrire una piattaforma alla campagna elettorale. Perché Grillo lo fa, forse perché è un antisemita? «Antisemita» è definizione troppo impegnativa, ma sovrana sciatteria nei confronti degli ebrei e della memoria di tutti, questo sì. L’avanguardia futurista voleva profanare i monumenti e spezzare i piedistalli. Il gesto di Grillo non ha invece nessuna dignità trasgressiva. Puro borbottio ignorante, che solletica certo, come dice Gattegna, un umore popolare che magari è ancora avvelenato contro le banche e le demoplutocrazie («giudaiche»?).Continua a leggere