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Attentato di Taba (Egitto): l’obiettivo era Israele

Di Emanuel Baroz | 19 febbraio 2014
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Attentato di Taba (Egitto): l’obiettivo era Israele

Attentato Egitto, il retroscena: Israele nel mirino Il pullman di pellegrini saltato in aria nel Sinai certifica non solo l’insicurezza in Egitto ma alimenta anche i timori (giustificati) israeliani di Luciano Tirinnanzi Il Cairo, 18 Febbraio 2014 – Emergono nuovi fatti – se possibile ancor più inquietanti – legati all’attentato del 16 febbraio nel Sinai, in Egitto, che è costato la vita a tre turisti sudcoreani e al loro autista egiziano (e nel quale sono rimaste ferite anche altre 14 persone). Che sia stato un kamikaze a farsi esplodere sul pullman nell’area di Taba, al confine con Israele, è ormai un fatto acclarato: il gesto, infatti, è stato rivendicato dal gruppo jihadista Ansar al-Bayt Maqdis, che non è nuovo ad attentati – anche eclatanti – sia contro le forze di sicurezza egiziane che pattugliano l’area del Sinai sia contro obiettivi israeliani. Motivo per cui il gruppo terroristico è descritto a ragione come il maggiore nella regione. Uno tra i principali elementi al vaglio degli investigatori è ovviamente la dinamica dell’attentato. La versione ufficiale racconta al momento che il terrorista è salito a bordo del mezzo durante uno stop lungo la strada, quando gli altri passeggeri erano scesi a terra per prendere i bagagli o una boccata d’aria. Quindi, l’uomo ha tolto l’innesco all’ordigno che aveva con sé e, saliti tre gradini del pullman, si è fatto esplodere. Fonti israeliane ben informate affermano però che il vero obiettivo stavolta non fossero né il Sinai né l’Egitto e che, dunque, dietro all’attentato non ci sarebbe propriamente una ritorsione contro il regime militare di Al Sisi né una dimostrazione di forza in solidarietà con il deposto presidente Mohammed Morsi (al Cairo, domenica 16 si è aperto uno dei processi in cui il leader dei Fratelli Musulmani è accusato di spionaggio e cospirazione finalizzati al terrorismo).Continua a leggere

Palestinesi: “Via Israele dalla FIFA”

Di Emanuel Baroz | 18 febbraio 2014
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Palestinesi: “Via Israele dalla FIFA”

Palestinesi: “Via Israele dalla FIFA” Il cosiddetto Presidente della Associazione Calcistica Palestinese, ha annunciato che l’ANP presenterà alla FIFA e al Comitato Olimpico una lettera in cui si richiede l’espulsione di Israele da ogni campionato calcistico. Jibril Rajoub, considerato presidente della Federazione e funzionario di Fatah (il partito di Abu Mazen), ha sostenuto che lo Stato Ebraico deve star fuori dallo sport per non aver rispettato le convenzioni internazionali, e che i palestinesi non accetteranno nessun compromesso che veda gli […]Continua a leggere

Sei un terrorista? Per Abu Mazen meriti uno stipendio fisso!

Di Emanuel Baroz | 17 febbraio 2014
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Sei un terrorista? Per Abu Mazen meriti uno stipendio fisso!

Terroristi per “necessità” Rende bene, il mestiere di terrorista. Specie se ci si appiccica l’etichetta di “palestinese”, che viene inteso dall’ingenuo e credulone occidentale come vittima, oppresso, infelice. E – si sa – ostendando noi un passato colonialista da cui giustamente vogliamo affrancarci, non c’è niente di meglio che parteggiare ciecamente per chi una versione moderna di imperialismo starebbe subendo. Come abbiamo rilevato in passato, dal 2004 in poi l’Unione Europea ha versato almeno 5 miliardi di dollari nelle casse dell’Autorità Nazionale Palestinese – 2 miliardi soltanto dal 2008 al 2012, in piena austerità da crisi economica; senza contare il fiume di denaro che governi e privati hanno devoluto ad ONG che dietro il vessillo arcobaleno della pace, celano iniziative di sostegno alle attività terroristiche. Una buona parte di questo fiume di denaro finisce direttamente nelle tasche di Abu Mazen e famiglia; ma non manca il sostegno ai terroristi ospiti delle galere israeliane, ai quali viene corrisposto un assegno – intascato dalle rispettive famiglie – pari al salario medio dei lavoratori palestinesi. Il bonus ovviamente aumenta a seconda della crudeltà del delitto commesso: Abdullah Barghouti, condannato a 67 ergastoli per l’uccisione di altrettanti israeliani, beneficia di un sussidio mensile di 1500 dollari: una sommetta niente male, in un’area dove il reddito mensile medio non supera i 600 dollari. Si capisce bene che in un’area martoriata da corruzione e malaffare, se non si fa parte del clan degli Abu Mazen e della casta dei funzionari e portaborse dell’ANP, l’unico modo per portare a casa la pagnotta, consiste nell’iscriversi nelle lunghe liste di volenterosi carnefici; e poco conta che l’attentato sia consumato, o meno.Continua a leggere

Taba (Egitto): attentato contro bus di turisti. Almeno 5 le vittime

Di Emanuel Baroz | 16 febbraio 2014
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Taba (Egitto): attentato contro bus di turisti. Almeno 5 le vittime

Taba (Egitto): attentato contro bus di turisti. Almeno 5 le vittime Taba (Egitto), 16 Febbraio 2014 – Una forte esplosione ha investito un bus di turisti sul versante egiziano del valico di Taba (Mar Rosso), al confine fra Egitto ed Israele. Stando a fonti della sicurezza egiziana i morti sarebbero 5, l’autista e 4 turisti di nazionalità coreana. Alcuni dei feriti sono stati trasferiti negli ospedali della vicina Eilat in Israele, mentre sembra che l’Egitto abbia rifiutato alle ambulanze israeliane […]Continua a leggere

Gestione risorse idriche: il Presidente del parlamento europeo Schulz calunnia Israele

Di Emanuel Baroz | 15 febbraio 2014
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Gestione risorse idriche: il Presidente del parlamento europeo Schulz calunnia Israele

«Le critiche sono legittime, le menzogne no» Il presidente del parlamento europeo incappa nel vecchio vizio di prendere per oro colato qualunque accusa contro Israele “Spesso gli europei si precipitano a condannare Israele senza nemmeno controllare i fatti”. Lo ha sottolineato mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo che il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, intervenendo alla Knesset, ha citato dati clamorosamente inesatti secondo cui i palestinesi riceverebbero solo un quarto dell’acqua pro capite di quella che riceve Israele. Durante il discorso di Schulz i parlamentari di Bayit Yehudi hanno abbandonato l’aula mentre due di loro, Orit Struck e Motti Yogev, gridavano “vergogna” e “i palestinesi mentono”. Poco dopo il ministro dell’economia, Naftali Bennett, leader di Bayit Yehudi, chiedeva che Schulz ritrattasse le sue dichiarazioni e si scusasse per aver diffuso menzogne. Ripetendo acriticamente la calunnia secondo cui i palestinesi userebbero solo 17 litri di acqua per abitante contro i 70 usati dagli israeliani, ha commentato Netanyahu, Schulz dimostra di “soffrire dello stesso ascolto selettivo da cui sono affetti molti europei”, quando “persino la Water Authority palestinese riporta una differenza estremamente più piccola. Lo stesso Schulz ha ammesso di non aver controllato se il dato che riportava era corretto – ha continuato Netanyahu, parlando alla Knesset – e tuttavia ci ha accusati ugualmente. Molta gente prende per buono qualsiasi attacco contro Israele senza nemmeno controllare. Si mettono i tappi nelle orecchie”. La frase esatta di Schulz che ha scatenato le reazioni in aula è stata: “Un giovane palestinese mi ha chiesto perché gli israeliani possono utilizzare 70 litri di acqua e i palestinesi solo 17. Non ho controllato i dati, ma vi chiedo: è giusto?”.Continua a leggere