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29 Novembre 1947: il primo passo per la nascita dello Stato di Israele

Di Emanuel Baroz | 29 novembre 2013
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29 Novembre 1947: il primo passo per la nascita dello Stato di Israele

ISRAELE: A 66 ANNI DAL VOTO ONU CHE SANCIVA LA RIPARTIZIONE DELLA PALESTINA IN DUE STATI, UNO ARABO E L’ALTRO EBRAICO. GLI ARABI RIFIUTARONO, GLI EBREI SI MISERO AL LAVORO. Sessantasei anni fa, il 29 novembre 1947 alle 12:40, l’ONU votava la risoluzione che avrebbe portato poi alla creazione dello Stato di Israele. In quel giorno l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite votò il piano di spartizione della Palestina mandataria, CHE PREVEDEVA LA CREAZIONE DI DUE STATI, UNO ARABO E L’ALTRO […]Continua a leggere

Gerusalemme: bambina israeliana di 2 anni ferita da lancio di pietre da parte di palestinesi

Di Emanuel Baroz | 29 novembre 2013
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Gerusalemme: bambina israeliana di 2 anni ferita da lancio di pietre da parte di palestinesi

ISRAELE: BAMBINA DI 2 ANNI FERITA A GERUSALEMME DA UN GRUPPO DI PALESTINESI Gerusalemme, 29 Novembre 2013 – Questa notte una bambina israeliana di due anni è stata ferita dal lancio di un oggetto pesante lanciato contro la macchina dei genitori in cui viaggiava con la famiglia. L’attacco è avvenuto nel quartiere di Gerusalemme Armon Ha Natziv, dove i soccorsi del Magen David Adom sono intervenuti per portare la bambina, Avigail Ben Zion, all’ospedale di Hadassah. I paramedici hanno fatto […]Continua a leggere

Dilaga ormai il senso di impunità per il proprio pregiudizio antisemita: a Trieste un avvocato si rivolge in aula al collega chiamandolo l’ “ebreo”

Di Emanuel Baroz | 28 novembre 2013
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Dilaga ormai il senso di impunità per il proprio pregiudizio antisemita: a Trieste un avvocato si rivolge in aula al collega chiamandolo l’ “ebreo”

Dà dell’“ebreo” al collega in aula: esposto contro l’avvocato Turco Stava difendendo il capogruppo della Lega Nord di Trieste dall’accusa d’istigazione all’odio razziale. Segnalazione all’Ordine: lesivo della mia persona e della dignità dell’intera classe forense di Luana de Francisco Trieste – Si era presentato in aula per difendere il proprio assistito dall’accusa di istigazione all’odio razziale, ma, dopo avere ripetutamente dato dell’“ebreo” al collega della controparte, l’avvocato Giuseppe Turco si è ritrovato a propria volta al centro di un esposto […]Continua a leggere

Hebron (Giudea e Samaria): intercettati e uccisi tre terroristi palestinesi pronti a colpire

Di Emanuel Baroz | 27 novembre 2013
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Hebron (Giudea e Samaria): intercettati e uccisi tre terroristi palestinesi pronti a colpire

Hebron (Giudea e Samaria): intercettati e uccisi tre terroristi palestinesi pronti a colpire Hebron (Giudea e Samaria), 26 Novembre 2013 – Tre terroristi palestinesi sono stati uccisi martedì sera, dall’esercito israeliano, nella zona sud di Hebron. I tre uomini erano ricercati da tempo per la progettazione di attentati contro i cittadini israeliani. I primi due terroristi – membri di una cellula indipendente dei jihadisti salafiti – sono rimasti uccisi a bordo della propria automobile a seguito del conflitto a fuoco […]Continua a leggere

Striscia di Gaza al buio. Ma di chi è la colpa?

Di Emanuel Baroz | 26 novembre 2013
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Striscia di Gaza al buio. Ma di chi è la colpa?

Striscia di Gaza al buio. Ma di chi è la colpa? Hamas ha chiuso l’unica centrale elettrica presente a Gaza. Perché? Perché l’Egitto ha chiuso i tunnels attraverso i quali Hamas faceva entrare il gasolio di contrabbando. Un milione circa di litri al giorno. Ed è la catastrofe. Senza gasolio il Paese si ferma. Il numero di camion che portano le merci, compreso il combustibile, a Gaza da Israele è aumentato del 18 per cento dopo la cacciata nel luglio del presidente Mohamed Morsi d’Egitto, secondo Gisha, un gruppo israeliano che sostiene la libertà di movimento. Ma non basta. L’Autorità palestinese acquista dalle aziende israeliane il carburante per la centrale elettrica a circa 4 sheqelim il litro, cercando  di rivenderlo a Hamas a quasi il doppio, accise comprese. Hamas, non solo non ha ammesso le proprie responsabilità nella crisi in corso, ma ha respinto i prezzi proposti ed ha fermato l’acquisto di carburante per la centrale elettrica. La conseguenza drammatica è che l’impianto è spento. L’Amministrazione palestinese si rifiuta di rinunciare alle accise , una parte fondamentale del proprio bilancio e chi ci rimette sono gli abitanti di Gaza . C’è stato anche chi – a Gaza – ha notato che non c’è carburante per far funzionare l’ospedale o pompare i liquami dalle strade, evitando una catastrofe sanitaria, ma ce n’è a sufficienza per le auto blu dei dirigenti di Hamas.Continua a leggere