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Roma: assolto professore negazionista. A quando una legge in proposito?

Di Emanuel Baroz | 14 novembre 2013
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Roma: assolto professore negazionista. A quando una legge in proposito?

Disse in classe: «La Shoah non è provata» Assolto il professore negazionista Per i giudici il fatto non sussiste. Contestata violazione della legge Mancino che non sanziona ancora queste dichiarazioni Roma, 13 Novembre 2013 – Era il Novembre del 2008 quando il professore Roberto Valvo, insegnante di Storia dell’arte al liceo artistico di via di Ripetta, venne denunciato dal padre di una studentessa della IV C, dopo che la figlia gli aveva raccontato a casa quanto successo in classe pochi giorni prima a proposito del suo cognome di origine ebraica: «Il professore dopo aver affermato che bisogna stare attenti agli ebrei perché sono furbi, intendendo disonesti, ha detto che secondo lui non erano veri i fatti dell’Olocausto e dei campi di concentramento e che i filmati sulle deportazioni erano falsi fatti anni dopo e non nel periodo storico originario. Ha messo in discussione il numero dei morti, dicendo che i sei milioni non erano sicuri, che la stima era errata. E che durante la guerra tutti erano magri, non solo chi era nei campi di concentramento». Bufera, sospensione del prof (poi rientrata nel 2009)e processo. Che ieri si è concluso con un’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Il pm Perla Lori aveva chiesto una condanna a cinque mesi di carcere in base alla legge Mancino: discriminazione o odio etnico, nazionale, razziale o religioso. «È stato affermato un importante principio sulla libertà di opinione», commenta l’avvocato Giuseppe Pisauro, difensore dell’insegnante. Ma in attesa delle motivazioni della sentenza, va valutata anche la possibilità che a pesare sia stata la mancanza nel codice penale di una specifica norma sul negazionismo.Continua a leggere

Afula (Israele): ucciso soldato israeliano di 18 anni da terrorista palestinese

Di Emanuel Baroz | 13 novembre 2013
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Afula (Israele): ucciso soldato israeliano di 18 anni da terrorista palestinese

Israele: terrorista palestinese uccide soldato israeliano di 18 anni Gerusalemme, 13 Novembre 2013 – Questa mattina un soldato israeliano di circa 18 anni è stato ucciso a pugnalate da un terrorista palestinese (anche se secondo l’Ansa il termine terrorista evidentemente non si può utilizzare…). L’aggressione e’ avvenuta a bordo di un autobus pubblico in servizio fra Nazareth e Afula, al nord di Israele (quindi ben oltre la linea verde). Il terrorista è stato identificato come un sedicenne di Jenin – […]Continua a leggere

Nuova banalizzazione della Shoah: per l’assessore lombardo Mantovani (Pdl) Berlusconi perseguitato come gli ebrei!

Di Emanuel Baroz | 12 novembre 2013
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Nuova banalizzazione della Shoah: per l’assessore lombardo Mantovani (Pdl) Berlusconi perseguitato come gli ebrei!

Purtroppo il tema della banalizzazione e dello sfruttamento della Shoah continua ad essere sempre più diffuso tra molti politici italiani, che sembrano non rendersi conto di quanto le loro dichiarazioni non facciano altro che provocare rabbia e sdegno in chi quelle terribili persecuzioni a cui loro fanno – con così tanta leggerezza – riferimento le ha subite, sul serio, sulla propria pelle. Questo vale per chiunque proponga paragoni decisamente inappropriati e quindi inaccettabili, sia che essi riguardino la politica italiana […]Continua a leggere

Morte di Arafat: una squallida telenovela senza fine

Di Emanuel Baroz | 9 novembre 2013
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Morte di Arafat: una squallida telenovela senza fine

La morte di Arafat: una versione brutta delle Mille e una notte Quando Arafat mori’, nel novembre 2004, si scateno’ immediatamente la caccia al suo tesoro. A contendersi l’osso erano Suha la vedova e la dirigenza dell’Anp, uno contro l’altro, cercando di battersi sul tempo. Suha rifiuto’ per una settimana di consegnare il corpo di Arafat, fino a quando l’ANP accetto’ di pagarle una pensione adeguata (le stime variano da $ 12.000 a $ 100.000 al mese). Nel mezzo di questa caccia al tesoro, Suha lancio’ il suo grido di dolore “Me lo hanno ammazzato! Me lo hanno avvelenato!” Ma lei furba, degna moglie del rais, che fece? Prese gli indumenti di Arafat e li mise in “una stanza sicura”, certa che prima o poi le sarebbero tornati utili. Da subito furono avanzati seri dubbi in merito al polonio che si diceva fosse stato la causa della morte: Ely Karmon, esperto di contro-terrorismo, professore al Centro Interdisciplinare di Herziliyah, disse che: “Se gli oggetti del rais fossero stati manipolati da sua moglie Suha, dopo la sua morte, essa non avrebbe potuto sfuggire alla contaminazione”. Il seguito è noto: le analisi nei laboratori svizzeri, Al Jazeera che dava per certo cio’ che ancora era tutto da verificare e poi il silenzio. Passano i mesi, la vicenda sembra caduta nell’oblio. E invece no, ecco un’altra puntata dell’avvincente (per modo di dire) telenovela. Il 17 Ottobre scorso, il direttore di un’agenzia scientifica russa disse che i campioni prelevati dal corpo di Yasser Arafat NON avevano rivelato tracce di polonio radioattivo, come da agenzia Reuters a Mosca. “Non poteva essere stato avvelenato con il polonio. La ricerca condotta da esperti russi non ha trovato tracce di questa sostanza, ” cosi’ l’agenzia di stampa russa Interfax, citando l’Agenzia medico-biologica (Federal FMBA), diretta da Vladimir Uiba.Continua a leggere

Gaza: nelle scuole di Hamas si insegna l’odio contro Israele e gli ebrei

Di Emanuel Baroz | 7 novembre 2013
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Gaza: nelle scuole di Hamas si insegna l’odio contro Israele e gli ebrei

A Gaza, nuovi testi scolastici di Hamas per “educare alla resistenza” contro Israele Torà e Talmud sono “falsi”, la Palestina dal Giordano al mare “appartiene ai musulmani”, gli ebrei non hanno legami con la Terra d’Israele perché sono “una nazione già estinta” Per la prima volta da quando nel 2007 ha assunto il controllo della striscia di Gaza, Hamas ha adottato nuovi testi scolastici diversi da quelli usati dall’Autorità Palestinese in Cisgiordania. È quanto emerge da un reportage pubblicato domenica scorsa dal New York Times. I nuovi libri di testo, usati da 55.000 alunni palestinesi dell’ottavo, nono e decimo anno di scuola nel quadro della “educazione nazionale”, obbligatoria nei programmi di studio delle scuole statali di Gaza, non riconoscono l’esistenza moderna di Israele e non menzionano nemmeno gli accordi di pace di Oslo firmati da Israele e Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) nei primi anni ’90. Oltre alla loro posizione contro Israele, i nuovi testi rappresentano anche un’offensiva nella guerra per l’egemonia tra fazioni palestinesi rivali, rispecchiando il crescente divario fra Hamas, che domina nella striscia di Gaza, e Fatah, che controlla l’Autorità Palestinese in Cisgiordania. “I libri di testo sono sempre e comunque uno strumento molto importante di rappresentazione dell’ethos nazionale – osserva Daniel Bar-Tal, un professore dell’Università di Tel Aviv che ha contribuito a condurre un recente studio esaustivo sui libri di testo israeliani e palestinesi – Quando un leader dice qualcosa, non tutti stanno ad ascoltarlo. Ma quando parliamo di libri di testo, tutti gli alunni, tutti i membri di una certa classe d’età sono esposti a un determinato materiale. È la carta più forte”. Quello che gli adolescenti di Gaza stanno leggendo da quest’autunno nei loro nuovi libri di scuola è che Torà e Talmud sono “un falso”, e che il sionismo è un movimento razzista fra i cui obiettivi vi è quello di cacciare tutti gli arabi dalla regione compresa tra il Nilo in Africa e l’Eufrate in Iraq, Siria e Turchia. La “Palestina”, dal canto suo, viene definita come uno stato per i musulmani che si estende dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo. L’elenco delle città “palestinesi” comprende Haifa, Be’er Sheva e Acco, tutte città che sorgono entro i confini israeliani del 1948. mTutte le mappe della pubblicistica nazionalista palestinese illustrano senza reticenze il rifiuto dell’esistenza di Israele e l’obiettivo di cancellarlo dalla carta geografica Secondo il reportage pubblicato dal New York Times, i testi negano qualunque legame storico fra ebrei e Terra d’Israele affermando che “gli ebrei e il movimento sionista non sono legati a Israele perché i figli di Israele sono una nazione già estinta”.Continua a leggere