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Continuano i deliri antisraeliani dell’eurodeputato IDV Gianni Vattimo, sempre più schiavo del pregiudizio: “Israele è uno stato razzista”

Di Emanuel Baroz | 25 ottobre 2013
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Continuano i deliri antisraeliani dell’eurodeputato IDV Gianni Vattimo, sempre più schiavo del pregiudizio: “Israele è uno stato razzista”

Ci risiamo: dopo aver appoggiato il VERGOGNOSO boicottaggio antisraeliano alla Fiera del Libro di Torino del 2008, dopo aver firmato una sua lettera al Professor Ugo Volli con un eloquente “Sieg Heil”, dopo aver “rivalutato” I Protocolli dei Savi di Sion, questo personaggio, evidentemente bisogonoso di nuova visibilità, oggi ha pensato bene di dare sfogo nuovamente ai suoi deliri antisraeliani e antisemiti. Sappiamo bene che riportando la notizia facciamo il suo gioco, ma lo facciamo esclusivamente per far sapere ai […]Continua a leggere

Stampa araba: raid israeliano contro armi siriane destinate ad Hezbollah

Di Emanuel Baroz | 24 ottobre 2013
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Stampa araba: raid israeliano contro armi siriane destinate ad Hezbollah

Siria – Raid di Israele contro armi destinate a Hezbollah Kuwait City, 23 Ottobre 2013 – Caccia israeliani hanno bombardato un convoglio di mezzi che trasportava armi destinate a Hezbollah lungo il confine tra Siria e Libano. E’ quanto ha rivelato il quotidiano kuwaitiano ‘Al-Jarida’, che cita fonti del ministero della Difesa israeliano. Le fonti hanno spiegato che il raid israeliano e’ scattato lunedi’, sulla base di informazioni d’intelligence, secondo le quali il movimento sciita libanese era sul punto di […]Continua a leggere

Mondiali di nuoto in Qatar: Israele c’è ma non può comparire!

Di Emanuel Baroz | 23 ottobre 2013
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Mondiali di nuoto in Qatar: Israele c’è ma non può comparire!

Mondiali di nuoto in Qatar: Israele c’è ma non può comparire! Doha (Qatar), 22 Ottobre 2013 – Lo sport dovrebbe unire i popoli ed oltrepassare le frontiere tra le nazioni. Con questo spirito dovrebbero essere disputate tutte le competizioni sportive a qualsiasi livello, nazionale ed internazionale, ma a quanto pare se c’è di mezzo lo Stato di Israele per qualcuno (sempre gli stessi in realtà…) questa regola non è valida. Ultimo esempio è quanto accaduto ai Mondiali di nuoto a Doha, in Qatar, dove la semplice esposizione della bandiera israeliana fuori dall’arena in cui vengono disputate le gare ha creato forti problemi agli organizzatori, che a causa delle proteste ricevute sono stati costretti a rimuoverla. Tutto è partito da un messaggio lasciato su Twitter dall’utente “@SaraAlDisi” in cui ci si lamentava per la partecipazione di Israele ad un evento sportivo in un paese musulmano. Inoltre la presenza della bandiera con la Stella di David fuori dagli edifici ove si tenevano le gare era causa di notevole imbarazzo per gli organizzatori, visto che in molti si fermavano a fotografarla (!!!!!). Ma ancora peggio è capitato durante la finale dei 100 metri,Continua a leggere

Tunisia: allarme attentati contro personalità comunità ebraica. E’ questa la “Primavera Araba”?

Di Emanuel Baroz | 23 ottobre 2013
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Tunisia: allarme attentati contro personalità comunità ebraica. E’ questa la “Primavera Araba”?

Tunisia: stampa, sotto protezione case personalità israelite Per timore attacchi terroristici Tunisi, 22 Ottobre 2013 – Le abitazioni di alcune personalità della comunità israelita tunisina sarebbero state messe sotto sorveglianza dalla polizia per il timore di attentati terroristici. Lo afferma, nella sua edizione odierna, il quotidiano arabofono Al Maghrib, citando come sue fonti esponenti dell’apparato di sicurezza tunisino. Da qualche tempo la comunità ebraica tunisina (ormai ridotta a poco meno di duemila persone, che vivono quasi tutte nella zona di […]Continua a leggere

Mohamed Helmy, lo Schindler arabo, tra i “Giusti tra le Nazioni”. Ma la famiglia rifiuta il premio perchè “proviene da Israele”!

Di Emanuel Baroz | 22 ottobre 2013
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Mohamed Helmy, lo Schindler arabo, tra i “Giusti tra le Nazioni”. Ma la famiglia rifiuta il premio perchè “proviene da Israele”!

Arabo fra i ‘giusti’ d’Israele. La famiglia rifiuta il premio di Francesca Paci Il Cairo, 20 ottobre 2013 – A 34 anni dagli accordi di Camp David la pancia degli egiziani non ha ancora metabolizzato la pace con il vicino sionista. Sotto Mubarak, nei giorni rivoluzionari di piazza Tahrir, durante la fugace presidenza Morsi come adesso nel mezzo della transizione guidata dall’esercito, tra interlocutori laureati ma anche tra persone semplici, basta nominare Israele perché la conversazione si congeli all’istante. Così quando alcuni giorni fa la famiglia Helmy ha ricevuto la notizia dell’onorificenza concessa dal museo dell’Olocausto di Gerusalemme al proprio defunto congiunto Mohamed, il primo arabo a essere riconosciuto dallo Yad Vashem «Giusto tra le Nazioni» per aver salvato la vita a una ragazza ebrea, ha declinato l’offerta. Troppo compromettente perfino dopo 70 anni. A settembre il Museo dell’Olocausto aveva diffuso la storia di Mohamed Helmy, un medico egiziano che nel 1942, nella Berlino nazista, si era adoperato per proteggere la sua paziente 21enne, la madre, la nonna e il patrigno, risparmiando loro la deportazione. All’epoca Helmy non lavorava già più all’istituto statale Robert Koch, da cui era stato cacciato dal regime in quanto non ariano, ma proprio esercitando privatamente aveva potuto adattare lo studio a nascondiglio. Lo Schindler arabo morirà nel 1982 a poca distanza dalla sua protetta e dalla fidanzata tedesca Frieda Szturmann, anche lei nominata «Giusto tra le nazioni» per averlo aiutato. «Saremmo stati felice di ricevere un’onorificenza alla memoria di Helmy da qualsiasi altro Paese» ammette all’Associated Press Mervat Hassan, moglie 66enne e velata del pronipote del dottore. Da Israele no. La donna, intervistata nella sua casa del Cairo, non nega il problema, nonostante Camp David le relazioni tra Egitto e Israele restano «ostili»: «Helmy non si occupava di una certa nazionalità, di una razza o di una religione, aiutava i suoi pazienti e basta». Evidentemente l’idea che oggi quella sua vocazione gli possa valere l’inclusione nella lista dei 25 mila coraggiosi di 44 Paesi celebrati da Israele metterebbe in imbarazzo gli eredi. Con la società in cui vivono, innanzitutto.Continua a leggere