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Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo Di Segni

Di Emanuel Baroz | 16 ottobre 2013
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Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo Di Segni

Oggi alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e delle altre massime cariche dello Stato, nella Sinagoga Maggiore di Roma si è tenuta la cerimonia in occasione del 70° anniversario della deportazione nazista degli ebrei di Roma, avvenuta il 16 Ottobre 1943. Riportiamo qui di seguito l’intervento dell’attuale Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo Di Segni. Buona lettura. AM ISRAEL HAI!!! Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Rabbino Capo della Comunità […]Continua a leggere

Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici

Di Emanuel Baroz | 16 ottobre 2013
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Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici

Oggi alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e delle altre massime cariche dello Stato, nella Sinagoga Maggiore di Roma si è tenuta la cerimonia in occasione del 70° anniversario della deportazione nazista degli ebrei di Roma, avvenuta il 16 Ottobre 1943. Riportiamo qui di seguito l’intervento dell’attuale Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Buona lettura. AM ISRAEL HAI!!! Cerimonia 70° anniversario deportazione ebrei di Roma: il discorso del Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici Signor Presidente, siamo qui nel Tempio Maggiore per commemorare e ricordare il 70° anniversario della razzia degli ebrei di Roma che avviò la stagione della caccia all’uomo nella nostra città fino alla liberazione del 4 giugno del 1944. Averla qui con noi nel cuore del nostra Comunità insieme con la nostra collettività, in parte qui rappresentata, conferma, se ce ne fosse stato bisogno, la vicinanza dell’Italia, della condivisione del nostro dolore e della nostra Memoria. Una Memoria che sappiamo, come ci ha ribadito ieri il presidente del Consiglio, Enrico Letta, essere di tutti gli italiani. E’ inutile nascondere che queste celebrazioni sono state accompagnate in questi giorni dagli echi della morte del torturatore di via Tasso e del complice nella strage delle Fosse Ardeatine (non vogliamo più pronunciare il suo nome). Un criminale che non essendosi mai pentito in vita ha proseguito la sua opera di carnefice, lasciando ai posteri un testamento in cui reitera i suoi comportamenti, i suoi “ideali”, le sue torture a via Tasso e le sue esecuzioni. Peggio ancora, la negazione delle Camere a Gas. Un invano tentativo di intimidirci, ma tutta la nostra comunità come sempre non si è né piegata né spaventata. Il fatto positivo è che questa vicenda ha aperto un dibattito che ci ha permesso di vedere il volto dell’Italia più bello. Un Paese unito dalle forze dell’Ordine, che ringraziamo, dalle forze civili, Istituzionali e religiose. Il Questore e il Prefetto di Roma hanno imposto funerali intimi e privati per “motivi di ordine pubblico”. Il Sindaco Ignazio Marino che, allineandosi a loro, ha vietato di ospitare la salma con una tomba, onde evitare diventi luogo di pellegrinaggi di nostalgici. Il Cardinale Agostino Vallini, a nome del Vicariato di Roma, ha rifiutato le esequie pubbliche nelle Chiese di Roma.Continua a leggere

Funerali Priebke: saluti romani di alcuni militanti di estrema destra. Scontri con polizia e manifestanti. Il legale Giachini rimette il mandato. Boccacci (Militia) minaccia Pacifici.

Di Emanuel Baroz | 16 ottobre 2013
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Funerali Priebke: saluti romani di alcuni militanti di estrema destra. Scontri con polizia e manifestanti. Il legale Giachini rimette il mandato. Boccacci (Militia) minaccia Pacifici.

Funerali Priebke: saluti romani di alcuni militanti di estrema destra. Scontri con polizia e manifestanti. Il legale Giachini rimette il mandato. Boccacci (Militia) minaccia Pacifici. Albano Laziale (Roma), 15 Ottobre 2013 – Tensione e scontri ai funerali del criminale nazista Erich Priebke, ex capitano delle SS conosciuto anche come il Boia delle Fosse Ardeatine. Alcuni manifestanti hanno scagliato calci, sassi e sputi contro il carro funebre all’arrivo ad Albano. Una donna è svenuta nel parapiglia che si è creato al […]Continua a leggere

Così Hamas utilizza gli aiuti umanitari provenienti da Israele

Di Emanuel Baroz | 15 ottobre 2013
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Così Hamas utilizza gli aiuti umanitari provenienti da Israele

Dove è finito tutto il cemento? Un mese fa il governo israeliano ha autorizzato l’incremento di camion (da 100 a 350) che ogni giorno trasportano nella Striscia di Gaza cemento, calcestruzzo, tondini in ferro e altri materiali da costruzione. Questo, nel tentativo di compensare il blocco totale del valico meridionale al confine con l’Egitto, disposto dal governo del Cairo dopo il colpo di stato di inizio luglio. Questo, mentre i “valichi” non ufficiali (tunnel sotterranei) sono fatti detonare o allagati […]Continua a leggere

Come si può intavolare una trattativa di pace con chi non ti riconosce come stato?

Di Emanuel Baroz | 14 ottobre 2013
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Come si può intavolare una trattativa di pace con chi non ti riconosce come stato?

Quella bandiera impresentabile Quando uno sgarbo, marginale ma irritante, denuncia un problema molto più profondo Lo scorso 31 luglio, quando i membri del Comitato parlamentare “per la soluzione del conflitto arabo-israeliano” guidato dal laburista Hilik Bar, ospitarono una delegazione di politici dell’Autorità Palestinese, per la prima volta venne esposta alla Knesset una bandiera palestinese a fianco di quella d’Israele. Presenziarono all’inedito evento trentatré parlamentari appartenenti a diversi partiti tali da rappresentare la maggioranza del parlamento israeliano. C’erano parlamentari laburisti, del Meretz, di Hadash e Balad. Ma c’erano anche parlamentari e ministri di un partito della coalizione di governo come Yesh Atid e dei partiti ultra-ortodossi Shas ed Ebraismo Unito della Torah. In quell’occasione il capo della delegazione palestinese, Muhammad Madani, membro del Comitato Centrale di Fatah, invitò i parlamentari israeliani a Ramallah promettendo che durante la visita sarebbero sventolate sia la bandiera israeliana che quella palestinese. Questa settimana, Madani ha mantenuto il suo invito. In parte. Lunedì scorso, infatti, nove parlamentari israeliani laburisti e David Tsur di Hatnua si sono recati a Ramallah per incontrare il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) nel complesso presidenziale della Mukata. Hanno presenziato all’evento diversi esponenti palestinesi, tra cui lo stesso Madani e il segretario del Comitato esecutivo dell’Olp, Yasser Abed Rabbo. Era prevista anche la presenza di parlamentari del partito Shas, ma la morte del rabbino Ovadia Yosef li trattenuti a Gerusalemme. Ma un’altra assenza si notava vistosamente: quella della bandiera israeliana. C’erano due bandiere palestinesi nella sala, un grande ritratto di Yasser Arafat e un ampio murale con l’immagine del Monte del Tempio e la moschea della Cupola della Roccia in bella evidenza. Ma nonostante la promessa di Madani, non vi era nessuna bandiera israeliana. A quanto pare, Abu Mazen non voleva che gli venissero scattate delle foto con la bandiera d’Israele sullo sfondo, che poi sarebbero finite su tutti i giornali palestinesi.Continua a leggere