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Golpe militare in Egitto: deposto il presidente Morsi. Fermato capo Fratelli Musulmani

Di Emanuel Baroz | 4 luglio 2013
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Golpe militare in Egitto: deposto il presidente Morsi. Fermato capo Fratelli Musulmani

Egitto: Mansour presidente ad interim. Scontri, fermato capo Fratelli musulmani Morsi, deposto dal golpe militare, è trattenuto al ministero della Difesa, separato dal suo staff che rimane agli arresti domiciliari in un edificio militare. Nella notte disordini nelle principali città del Paese, 14 morti. Ban ki-Moon: “Intervento militare preoccupante” Il Cairo, 4 Luglio 2013 – Il presidente della corte costituzionale egiziana, il giudice Adly Mansour, ha giurato come presidente ad interim dopo essere stato designato dai militari a succedere a […]Continua a leggere

Israele, l’Onu e le accuse di abusi sui bambini

Di Alex Zarfati | 2 luglio 2013
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Israele, l’Onu e le accuse di abusi sui bambini

Israele, l’Onu e le accuse di abusi sui bambini Questi giorni c’è stato un gran parlare intorno ad un recente rapporto delle Nazioni Unite che contiene un accusa molto grave. Secondo una commissione per i diritti dell’infanzia dell’ONU le forze armate israeliane hanno usato i bambini palestinesi come scudi umani in alcune operazioni militari e hanno perpetrato gravi abusi che comprendono “torture, abusi sessuali, minacce di morte e isolamento”. La cosa ha avuto piuttosto eco sui media, dove quando si parla di Israele a prescindere di ciò di cui si parla, è facile che ogni palla di neve si trasformi in una valanga. Per i detrattori di professione poi, per i quali spesso basta il crollo di un castelletto di sabbia a giustificare un pezzo sulla barbarie del sionismo, un rapporto addirittura firmato da un organo internazionale, è stata una ghiotta occasione alla quale non si è rinunciato per vomitare odio sul paese ebraico. In questa nuova crociata tra carta stampata e internet anche l’informazione più neutra riferiva la vicenda senza provare nemmeno ad avanzare uno straccio di dubbio nei confronti di un documento che veniva accettato come fosse un libro sacro. Si capiva benissimo che molti giornalisti il Rapporto non l’avevano nemmeno aperto e tra i commentatori il verdetto è stato unanime: gli israeliani confermano per l’ennesima volta di essere dei mostri che imprigionano immotivatamente bambini responsabili per lo più del lancio di sassi e di resistenza passiva, e rappresentano in quanto a crudeltà un caso più unico che raro nel mondo. Prima di tutto è bene chiarire che se gli abusi ci fossero stati (il condizionale è d’obbligo, e vedremo perché), tali abusi andrebbero condannati nella maniera più dura, e nulla di quanto segue può in qualche modo essere interpretato come un tentativo di nascondere, minimizzare o assolvere ogni eventuale responsabilità. Ma la vicenda e i commenti che sono seguiti alla diffusione di questa notizia meritano la spesa di qualche minuto per inquadrare la faccenda in un contesto più ampio.Continua a leggere

Ramallah: vietato l’ingresso agli ebrei

Di Emanuel Baroz | 30 giugno 2013
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Ramallah: vietato l’ingresso agli ebrei

Ramallah: vietato l’ingresso agli ebrei Piero Fassino, sindaco di Torino, Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, fondatore di “Sinistra per Israele”, insieme a Giorgio Napolitano, Furio Colombo, Umberto Eco, ed altri nomi della politica e della cultura italiana, si reca in missione a Ramallah, dal 2 al 5 giugno di quest’anno. Lo accompagnano sei aziende piemontesi. Il viaggio è prevalentemente motivato da contatti commerciali e incontri istituzionali, ma ovviamente il conflitto arabo-israeliano non puo’ restarsene fuori dalla porta. Appare ad ogni tappa di questo viaggio. La questione del riconoscimento e dei confini (linea verde? Gerusalemme capitale israeliana? ) crea non poche difficoltà anche ai diplomatici in missione. Una complicata trafila di procedure burocratiche fa si’ che gli incontri con le dirigenze palestinesi possano avvenire solo in ambito “neutro”, nel Consolato italiano in questo caso. E i diplomatici in visita possono accedere al Consolato italiano, ma viaggiando su auto del Consolato. Della delegazione fa parte anche il vice Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Emanuel Segre Amar. Al momento di concedere i nulla-osta che autorizzano l’entrata in territorio palestinese, la presenza di Segre Amar è rifiutata. Con che motivazione? E’ Ebreo! Nessun Ebreo puo’ mettere piede a Ramallah. La delegazione italiana, capitanata da Piero Fassino che pure qualche idea in proposito – proprio per i suoi trascorsi in “Sinistra per Israele” – dovrebbe avercela, accetta l’idea che Ramallah sia da considerarsi Judenfrei e lascia a Gerusalemme Emanuel Segre Amar, questo antifascista che condivise la cella con Leone Ginzburg  per la sua lotta contro il regime di Mussolini (in realtà si tratta del padre).Continua a leggere

Gaza: Hamas minaccia nuovi sequestri di soldati israeliani

Di Emanuel Baroz | 28 giugno 2013
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Gaza: Hamas minaccia nuovi sequestri di soldati israeliani

Gaza: Hamas minaccia nuovi sequestri Sette anni dopo Shalit Gaza, 26 Giugno 2013 – Il ‘braccio armato’ di Hamas (Brigate Izz al-Din al-Qassam) minaccia oggi implicitamente nuovi sequestri di soldati israeliani in un filmato celebrativo del rapimento del caporale Ghilad Shalid, avvenuto sette anni fa. ”Abbiamo iniziato (la marcia) verso la meta” dicono le Brigate al-Qassam, riferendosi alla liberazione di tutti i palestinesi reclusi in Israele, ”e la raggiungeremo”. Due anni fa Israele ha accettato lo scambio di Shalit con […]Continua a leggere

Così funziona il cosidetto “stato palestinese”

Di Emanuel Baroz | 27 giugno 2013
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Così funziona il cosidetto “stato palestinese”

Giusto per ribadire la verità intorno ai comportamenti e al reale pensiero di Abu Mazen sugli ebrei e su Israele suggeriamo di leggere anche ciò che è accaduto ad Emanuele Segre Amar, vicepresidente della Comunità Ebraica di Torino, a cui è stato vietato l’ingresso a Ramallah perchè ebreo. Si, avete capito bene… Come funziona lo “stato palestinese” di Ugo Volli Cari amici, anche oggi devo parlarvi di un paio di notizie poco diffuse e per niente commentate dalla stampa occidentale e in particolare da quella italiana. Voglio cioè darvi qualche informazione sul funzionamento dello stato palestinese. E’ così che bisogna chiamarlo, no? Almeno dopo il voto dell’assemblea generale dell’Onu che l’ha riconosciuto come “stato osservatore”. Bene, questo “stato” come sappiamo sono due, anche a ignorare la Giordania, che è a maggioranza palestinese, è stata ritagliata dagli inglesi nel Mandato britannico di Palestina con la giustificazione di dare uno stato anche agli arabi che ci vivevano, ma oggi incomprensibilmente è tenuta fuori dal conto di chi vuole “due stati per due popoli”. Sono due: l’autorità nazionale palestinese in Giudea e Samaria e Hamas a Gaza. Come funzioni Hamas non  devo spiegarvelo qui io: torture, esecuzioni capitali, impossibilità per le donne delle libertà fondamentali, ingerenza dei “poliziotti” di Hamas addirittura nella pettinatura dei ragazzi, nessun  pluralismo politico, una dittatura poliziesca insomma, che è tutta diretta ad alimentare il terrorismo: la fabbriche producono solo razzi, il contrabbando serve a importare le armi, il principale datore di lavoro sono le bande terroristiche. Bene, se ci pensate questo è il solo vero stato autonomo palestinese, senza un  sovrano beduino come in Giordania, senza la vigilanza dell’esercito israeliano contro il terrorismo come a Ramallah e dintorni, senza neppure le pressioni americane. Se pensiamo a uno stato palestinese veramente libero diretto dal gruppo dirigente attuale, non importa se di Fatah o di Hamas, dobiamo pensare a Gaza; chi si batte per una “Palestina libera” di fare la sua strada vuole Gaza su tutta la Giudea e Samaria e magari su tutto il territorio israeliano. Per il momento Ramallah è un po’ diversa da Gaza, nel senso che non produce razzi e non li spedisce sulle città israeliane – perché l’esercito israliano è lì e glielo impedisce.Continua a leggere