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Il palestinese di “X Factor” star che imbarazza Hamas

Di Emanuel Baroz | 26 giugno 2013
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Il palestinese di “X Factor” star che imbarazza Hamas

Il palestinese di “X Factor” star che imbarazza Hamas Assaf, 23enne di Gaza, ha vinto l’edizione araba: la folla l’adora E gli estremisti devono adeguarsi di Rolla Scolari  Gaza, 24 Giugno 2013 – Il nuovo eroe palestinese è un ragazzo dalla faccia pulita e sorridente che sabato sera, su un palco pieno di luci, indossava uno smoking e aveva in mano un microfono. Mohammed Assaf, 23 anni, di Gaza, vincitore della versione araba di X Factor, ha fatto con la sua voce quello che negli ultimi anni non sono riusciti a fare i politici palestinesi: entusiasmare la popolazione e unificarla. Il check point di Qalandiya, tra Gerusalemme e Ramallah, è bloccato dal traffico. Persino i soldati israeliani – spiazzati dall’inaspettata ressa – parlano di Mohammed Assaf. Sono le nove di sera e i clacson suonano freneticamente. Tutti vogliono arrivare nel centro della cittadina della Cisgiordania mentre inizia l’ultima puntata di Arab Idol, il programma che da mesi appassiona milioni di spettatori dal Marocco al Golfo. Per le vie di Ramallah i negozi sono aperti. La tv è accesa ovunque. In centro hanno montato un maxi schermo. Ci sono migliaia di persone. I giovani sono assiepati anche sui tetti. La folla è più appassionata e numerosa di quando a novembre l’Assemblea generale dell’Onu ha accettato la richiesta dei palestinesi di diventare Stato osservatore. Quando dagli studi di Beirut annunciano il risultato, Mohammed si inginocchia e ringrazia Dio, si rialza e, con la bandiera appoggiata sulle spalle, dedica la vittoria alla Palestina. Una folla invade le strade dei Territori in una festa inedita. Da quel palco e dalle piazze palestinesi arrivano voci diverse da quelle che i mass media sono abituati a riportare dalla regione. Per una volta, non si parla di violenze, razzi, guerra, bombe. «Diffondere le parole dei giovani e guardarli mentre realizzano i loro sogni: questo è molto meglio del suono delle armi che siamo abituati ad ascoltare in Palestina, Siria, nel mondo arabo – ha detto Assaf dopo la vittoria – Una rivoluzione non è soltanto quella portata dai fucili: è il colpo di pennello di un artista, il bisturi di un chirurgo… Oggi rappresento la Palestina e oggi combatto per una causa attraverso la mia arte».Continua a leggere

Padova: svastiche davanti alla sinagoga

Di Emanuel Baroz | 25 giugno 2013
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Padova: svastiche davanti alla sinagoga

Padova: svastiche davanti alla sinagoga Svastiche e scritte antisemite. Sfregio alla sinagoga in Ghetto. Indaga la Digos: al vaglio i video di sorveglianza di Riccardo Bastianello Padova, 25 Giugno 2013 – Una ventina di giorni fa era toccato alla sinagoga di Verona (e prima ancora a Parma, Genova, Vercelli…..). Nella notte tra domenica e lunedì è stata la volta di quella di Padova. Una svastica di notevoli dimensioni è comparsa praticamente di fronte alla sede della comunità ebraica di Padova, all’angolo tra via Delle Piazze e via San Martino e Solferino. Ma non solo. Altre tre o quattro svastiche «fresche» di bomboletta spray sono apparse a meno di una decina di metri dalla sinagoga. E ancora la scritta (in parte incomprensibile) «C’eravamo tutti a Dachau», la data «1933» (l’anno in cui Hitler andò al potere), il simbolo dell’organizzazione neofascista «Terza posizione» e alcune croci celtiche. E non è escluso che di simboli di questo tipo ce ne siano altri visto che le segnalazioni dei residenti del ghetto sono continuate per tutta la giornata di lunedì . Una serie di simboli e frasi inquietanti, di cui la Digos di Padova è già stata informata. Gli agenti della questura hanno infatti già avviato delle indagini procedendo all’analisi delle registrazioni delle telecamere della videosorveglianza presenti in ghetto. Difficile dire chi possa essere l’autore del gesto. Solo una ventina di giorni fa, come detto, era toccato alla sinagoga di Verona. In quell’occasione erano comparse, direttamente sulla facciata, svastiche, stelle di David e la scritta nazista «Juden ». A disegnarle erano state alcune persone incappucciate riprese dalle telecamere di sorveglianza. «Purtroppo Padova ha una lunga tradizione in questo senso – ha spiegato il docente di Storia dell’ebraismo moderno e contemporanea dell’Università di Padova, Gadi Luzzato Voghera – a cominciare da una militanza di estrema destra piccola per dimensioni ma molto pesante. Solo un mese fa ci siamo incontrati per commemorare il settantesimo anniversario dell’incendio alla Scuola Grande Tedesca, il centro pulsante della vita ebraica a Padova e oggi ci troviamo a contare scritte e simboli sparsi per tutto il ghetto». Stranamente però non ci sono stati, come spesso accade, fatti o dibattiti recenti che possano avere riacceso le menti deliranti di intolleranti e antisemiti né le scritte fanno riferimento a fatti di cronaca. L’episodio sembrerebbe quasi essere la manifestazione di un antisemitismo di fondo che continua ad esistere al di là di tutto e nonostante tutto.Continua a leggere

Franco Damiani: quel professore negazionista che ancora insegna

Di Emanuel Baroz | 25 giugno 2013
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Franco Damiani: quel professore negazionista che ancora insegna

Quel prof negazionista lasciato in cattedra. I sindacati: «Non insegni» Trasferito più volte. Il provveditore: non compete a noi. Negli ultimi otto anni il ministero lo ha nominato quattro volte presidente di commissione per gli esami di maturità di Alice D’Este Venezia, 25 Giugno 2013 – Dal Gritti di Mestre a un istituto di Piazzola sul Brenta. Da lì al liceo Newton di Camposampiero, dove insegna. E infine presidente di commissione dal liceo Curiel di Padova a un istituto di Montebelluna. Si è «guadagnato» tre spostamenti di cattedra e perfino un’interrogazione parlamentare da parte di cinque deputati dell’Ulivo in poco più di dieci anni Franco Damiani, un docente delle superiori di Villafranca Padovana. Accusato di negazionismo da più fronti, si è lasciato alle spalle sei mesi di sospensione (poi revocati) diversi incontri davanti al giudice di pace per le querele attivate dai genitori dei suoi studenti ed è rimasto in cattedra ad insegnare fino ad oggi. Ricevendo, come nulla fosse, anche quattro nomine negli ultimi otto anni a presidente di commissione di maturità. Le tensioni però non si sono mai appianate del tutto. Quest’anno la bagarre è scoppiata a Padova, durante la maturità dove era stato nominato a presiedere al liceo Curiel le commissioni d’esame della 5˚G e della 5˚A. Basta un giro di mezz’ora sulla sua pagina Facebook (fino a ieri aperta a tutti) per capire perché. Anzi, basta anche solo la prima schermata. Alla seconda riga, sul muro di Facebook di Franco Damiani, appare una scritta, rivolta ad un commentatore: «Puoi risparmiarti la fatica di scrivere lunghi elenchi di morti. Basta che tu me ne dica uno: un solo nome di giudeo gasato. Fornendomi le prove di quanto dici». Eccole, le tesi negazioniste sull’olocausto segnalate dai docenti di Padova all’Ufficio scolastico regionale. È di fronte a questo che si sono trovati gli studenti del liceo Curiel quando sono andati a cercare qualche dettaglio della sua personalità nel social network. Ma c’è di più. Tra i commenti (ora cancellati) c’era una critica aspra nei confronti della scuola padovana e del metodo d’insegnamento lì usato che diceva: «È tutto sbagliato, siamo nel regno dell’illecito, della falsità, della menzogna propinata ai giovani». Il riferimento era ad un laboratorio organizzato al Curiel che aveva avuto come relatrice Valentina Pisanty. «A prescindere dalle competenze è un’avversaria dichiarata del revisionismo olocaustico – scrive Damiani – la menzogna sta nel presentare ai giovani come verità indiscutibile un’opinione di parte». Di fronte alla critica nei confronti della metodologia della scuola è crollato il palco. E il docente è stato sollevato dall’incarico di presidente della commissione a cinque giorni dall’esame. «Non c’è alcun collegamento con gli episodi del passato per quanto ci riguarda – spiega Gianna Miola, direttore dell’Ufficio scolastico regionale – il problema sono i giudizi espressi nei confronti della metodologia della scuola padovana. Esisteva un pregiudizio e quindi abbiamo ritenuto opportuno spostarlo ».Continua a leggere

Ci risiamo: razzi da Gaza contro Israele. Quousque tandem abutere, Hamas, patientia nostra?

Di Emanuel Baroz | 24 giugno 2013
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Ci risiamo: razzi da Gaza contro Israele. Quousque tandem abutere, Hamas, patientia nostra?

Ci risiamo: razzi da Gaza contro Israele. Quousque tandem abutere, Hamas, patientia nostra? Gerusalemme, 24 Giugno 2013 – Sei razzi palestinesi lanciati domenica notte dalla striscia di Gaza verso Israele si sono abbattuti nelle zone di Hof Ashkelon e di Bnei Shimon. Il sistema di difesa antimissile Iron Dome (“Cupola di ferro”) ha intercettati i due razzi che rischiavano di colpire centri abitati, gli altri sono caduti su terreni non edificati. Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito colpendo quattro […]Continua a leggere

Gaza: altro lavoro per il boia di Hamas. Ma i pacifinti tacciono…

Di Emanuel Baroz | 20 giugno 2013
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Gaza: altro lavoro per il boia di Hamas. Ma i pacifinti tacciono…

Gaza, condannato a morte collaborazionista pro-Israele Gaza, 20 Giugno 2013 – Un palestinese riconosciuto colpevole di collaborazionismo con Israele e’ stato condannato a morte da una corte marziale a Gaza: lo ha annunciato Islam Shawan, portavoce del ministero dell’Interno di Hamas, secondo cui l’uomo sarà “impiccato per aver prestato i suoi servigi a favore dell’occupante sionista“. Si tratta della quinta sentenza capitale pronunciata nell’enclave dall’inizio dell’anno. Le esecuzioni nel piccolo territorio ripresero nell’aprile 2010, poco meno di tre anni dopo […]Continua a leggere