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In Parlamento il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo dimostra ancora una volta il proprio pregiudizio contro Israele

Di Emanuel Baroz | 26 maggio 2013
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In Parlamento il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo dimostra ancora una volta il proprio pregiudizio contro Israele

In Parlamento il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo dimostra ancora una volta il proprio pregiudizio contro Israele Roma – “Il 5 giugno verrà inaugurata la Coppa UEFA di calcio under 21 in Israele. Ora il 5 giugno è una data particolare perché è la data in cui Israele attaccò e occupò la Cisgiordania, Gaza, le alture del Golan e parte del Sinai. Quindi rappresenta una giornata di conquista per Israele e probabilmente l’inizio della sofferenza per molte altre popolazioni. […]Continua a leggere

La “morte” di Mohamed Al Dura: messa la parola fine ad una atroce menzogna

Di Emanuel Baroz | 24 maggio 2013
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La “morte” di Mohamed Al Dura: messa la parola fine ad una atroce menzogna

Al Dura: fine di una menzogna atroce     La “morte” in diretta di Mohammed Al Dura, avvenuta nel 2000 a Netzarin, nella Striscia di Gaza e attribuita all’IDF è stata una delle icone mondiali agitate contro Israele. La televisione di Stato francese France 2, compro’ senza verifica il servizio del cameraman free lance palestinese Talal Abu Rahma;  64 secondi drammatici che sono rimasti impressi nella memoria collettiva del mondo. Un bimbo cerca riparo tra le braccia del padre mentre infuriano scontri, il padre urla di non sparare, la polizia spara, il bimbo si accascia morto; questo è quanto le riprese volevano fosse percepito. Dubbi furono sollevati fin da subito: niente sangue, niente ambulanze, nessuna immagine del bimbo “dopo”. Il reporter si giustifico’ dicendo che “la pellicola era finita” e non aveva potuto filmare altro. Charles Enderlin all’epoca corrispondente di France 2 per il Medio Oriente, commento’ subito senza indugio le sequenze che furono una condanna senza appello all’esercito israeliano. Philippe Karsenty, analista dei media, francese, fondatore di Media Ratings, cito’ in causa Charles Enderlin, nel 2004, accusandolo di aver costruito di sana pianta le riprese de “l’affare Al Dura”. Più di dieci anni di dibattimenti processuali, prove richieste a France 2 e negate (i famosi rush originali) , il padre di Mohammed che a riprova della veridicità delle immagini mostra cicatrici di ferite che dice essere il risultato di quel maledetto giorno. Smentito platealmente: il medico che lo opero’ testimonia essere le cicatrici postumi di operazioni che niente avevano a che vedere con il fatto. Il video presentato da Enderlin in dibattimento fu giudicato “confuso”: mancavano gli scatti decisivi, Mohammed Al Dura muoveva testa e gambe dopo la sua presunta morte, non c’era sangue sulla sua maglietta. Le foto che furono diffuse del bambino all’obitorio, risultarono essere quelle di Sami Al Dura e non di Mohammed. Le due morti non avevano nessuna attinenza l’una con l’altra. Piano piano, nel corso di questi tredici anni, c’è stato il tentativo da parte di France 2 e di una parte della stampa, di trasformare “l’affaire Al Dura” in “Karsenty contro Enderlin”, stravolgendo cosi’ quello che invece avrebbe dovuto essere impellente bisogno di verità. “L’icona” Al Dura è stata il vessillo della Seconda Intifada, ha “giustificato” agli occhi del mondo atrocità come l’assassinio di Daniel Pearl, giornalista americano decapitato in diretta da islamisti pachistani, con alle spalle l’immagine del “piccolo martire” o come il massacro dei due riservisti dell’IDF, sconfinati a Ramallah e fatti a pezzi.Continua a leggere

Come è nato il blocco navale al largo delle coste di Gaza

Di Emanuel Baroz | 23 maggio 2013
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Come è nato il blocco navale al largo delle coste di Gaza

 Come è nato il blocco navale al largo delle coste di Gaza Un articolo dal titolo “I ritrovamenti di gas naturale nel Mediterraneo orientale possono alterare l’equilibrio strategico”, a firma di Yolande Knell e apparso sulle pagine dedicate al Medio Oriente del sito della BBC News il 13 maggio scorso, è complessivamente equilibrato e accurato. Tuttavia, verso la fine dell’articolo, in cui si discute delle riserve di gas al largo delle coste della Striscia di Gaza, ritroviamo la seguente affermazione: «Da tempo è noto il giacimento marino di Gaza, a sud della linea costiera del bacino del Levante, ad una trentina di chilometri al largo delle coste del territorio palestinese. Nel 1999, l’ANP assegnò i diritti di esplorazione alla British Gas; tuttavia, la guerra fra palestinesi e israeliani ha impedito ulteriori sviluppi del giacimento. La situazione si è complicata quando gli estremisti islamici di Hamas hanno assunto il potere con la forza nel 2007, esautorando i rivali del Fatah. Israele ha conseguentemente irrigidito il blocco navale e costiero di Gaza». Partiamo da un esame dell’accuratezza dell’ultima affermazione. La salita violenta al potere di Gaza ha avuto luogo fra il 5 e il 15 giugno 2007, con l’autorità palestinese – l’entità internazionalmente riconosciuta come rappresentativa del popolo palestinese – che fu espulsa con la forza dal governo. Dopo quell’evento, sia Egitto che Israele hanno chiuso i rispettivi confini con la Striscia di Gaza, in virtù del fatto che l’organismo incaricato dalle intese reciproche sottoscritte con gli Accordi di Oslo – l’autorità palestinese, appunto – della responsabilità di esercitare il controllo del territorio, non era più in grado di adempiere agli impegni. Tre mesi dopo, il 19 settembre 2007, alla luce dell’escalation di attacchi missilistici terroristici nei confronti delle famiglie israeliane da parte della Striscia di Gaza controllata da Hamas, il governo israeliano decise di dichiarare Gaza “territorio ostile”: «Hamas è un’organizzazione terroristica che ha preso il controllo della Striscia di Gaza, trasformandola in un territorio ostile. Questa organizzazione è impegnata in attività ostile ai danni dello stato di Israele e dei suoi cittadini, ed è pienamente responsabile per questa attività. Pertanto, è stato deciso di adottare la raccomandazione presentata dai responsabili della sicurezza, inclusa quella di proseguire nelle attività di contenimento militare e controterroristico. Ulteriori misure saranno stabilite nei confronti del regime di Hamas, allo scopo di restringere il transito di alcuni beni verso la Striscia di Gaza, riducendo la fornitura di combustibili ed elettricità. Saranno previste altresì restrizioni sui movimenti di persone da e per Gaza. Le sanzioni saranno elevate dopo verifica dei requisiti di legge, tenuto conto sia degli aspetti umanitari afferenti la Striscia di Gaza, sia il proposito di evitare una crisi umanitaria».Continua a leggere

Cisgiordania: esercito israeliano sventa ennesimo attentato di terroristi palestinesi

Di Emanuel Baroz | 22 maggio 2013
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Cisgiordania: esercito israeliano sventa ennesimo attentato di terroristi palestinesi

Cisgiordania: esercito israeliano sventa ennesimo attentato di terroristi palestinesi Gerusalemme, 21 Maggio 2013 – Forze di difesa e servizi di sicurezza israeliani hanno sventato un attentato terroristico ideato da Hamas e Jihad islamica palestinese: una cellula di Hamas di nove membri, originari del villaggio di Bani Naim (situato nei pressi di Hebron e già nel 2010 scena di un sanguinoso attentato in cui persero la vita quattro israeliani, tra cui una donna incinta), avevano progettato di uccidere un israeliano in […]Continua a leggere

Siria: Assad punta i missili su Tel Aviv mentre massacra il proprio popolo

Di Emanuel Baroz | 20 maggio 2013
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Siria: Assad punta i missili su Tel Aviv mentre massacra il proprio popolo

Siria-Israele, Damasco punta i missili su Tel Aviv Il governo minaccia: pronti a colpire se nuovo raid in territorio siriano. Nuova offensiva dell’esercito contro Qusayr, roccaforte dei ribelli al confine con il Libano e snodo cruciale nei collegamenti tra i due paesi. Convocata per giovedì una riunione d’urgenza dei ministri degli Esteri della Lega Araba Damasco, 19 Maggio 2013 – Damasco ha spostato le proprie batterie di missili Tishreen puntandole contro Tel Aviv e avverte Israele: colpiremo in caso di un nuovo raid in territorio siriano. Lo rivela il Sunday Times. L’esercito siriano ha iniziato a dispiegare i missili avanzati terra-terra Tishreen, capaci di trasportare una testata da mezza tonnellata, scrive il giornale britannico, precisando che queste informazioni derivano dal monitoraggio satellitare delle forze siriane. I militari, afferma il quotidiano, “hanno ricevuto ordine di colpire Israele in caso di altri attacchi in Siria”. L’esercito siriano ha poi lanciato oggi un’offensiva contro la città di Qusayr (Qusseir), roccaforte dei ribelli nel centro della Siria da questa mattina sotto il tiro di raid aerei. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Invece secondo la Tv di Stato la città è stata conquistata. Qusayr è collocata tra la città siriana di Homs e il confine con il Libano, in una zona cruciale per i collegamenti tra la Siria e il Libano e in particolare la valle della Beqaa, retrovia di Hezbollah, il movimento sciita antisraeliano libanese.Continua a leggere