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Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto

Di Emanuel Baroz | 2 aprile 2013
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Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto

Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto di Daniele Raineri Ieri il gruppo palestinese Hamas ha scelto il suo nuovo “capo politico” con elezioni interne segrete al Cairo. Al momento in cui questo giornale va in stampa non c’è ancora la certezza, ma secondo numerose indiscrezioni l’incarico al vertice dell’organizzazione è di nuovo andato a Khaled Meshaal. Le elezioni per il vertice del gruppo palestinese avrebbero dovuto essere nell’aprile 2012, ma sono rimaste in uno strano stato di sospensione per un anno. Dopo essere scappato da Damasco nel gennaio 2012 – perché in rotta con gli ormai ex protettori dentro il governo siriano – Meshaal era considerato politicamente morto: aveva anche già annunciato che il suo compito era finito e che non si sarebbe più ripresentato per il posto di leader. Il favorito era il suo sfidante, il capo del governo nella Striscia, Ismail Haniyeh, che può ricevere capi di governo in pompa magna a Gaza City. Poi la guerra contro Israele nel novembre 2012 ha sparigliato la situazione, Meshaal da fuori Gaza ha negoziato a nome del gruppo, ha riacquistato importanza e ha fatto base in Qatar, il piccolo regno del Golfo ormai saldamente al centro della diplomazia regionale e anche oltre – due giorni fa pure il presidente afghano Hamid Karzai ha chiesto aiuto a Doha per negoziare la pace con i talebani. La vittoria di Meshaal, se sarà riconfermato, è la vittoria di Qatar, Egitto e Turchia, gli stati sponsor del gruppo palestinese che si contrappongono all’altro grande sponsor, l’Iran, che invece appoggia Haniyeh. I due leader fanno parte di una delegazione del gruppo palestinese che è al Cairo da sabato, non solo per la fase finale delle “elezioni”, ma anche per una serie di incontri cruciali con i servizi segreti egiziani e con l’Ufficio del consiglio dei Fratelli musulmani, che è l’organo politico centrale del movimento islamista che governa l’Egitto – con la mediazione di un partito-facciata. Il gruppo palestinese negli ultimi mesi è stato messo sotto pressione, soprattutto da parte del governo del Cairo. Se credeva di trovare una sponda in Mohammed Morsi, il presidente e Fratello musulmano, si è dovuto ricredere. Hussein Ibish, su Newsweek, parla di “desengaño” di Hamas nei confronti dell’Egitto: è una parola spagnola che indica un misto di delusione, disperazione e disillusione, dovuti al fatto che quasi nulla sembra cambiato rispetto ai tempi di Hosni Mubarak. Il valico di Rafah è ancora chiuso e i palestinesi hanno bisogno di un permesso speciale per varcarlo. L’esercito egiziano ha preso di mira i tunnel del contrabbando – essenziali per l’economia della Striscia – e li sta rendendo inservibili, pompando dentro acqua di fogna: ne ha già chiusi più di settanta con effetti disastrosi sulle tasche dell’establishment di Gaza, in larga parte connesso a Hamas.Continua a leggere

Annuncio di Al-Arabiya Tv: nave con 8.500 tonnellate di armi iraniane passerà oggi Canale Suez diretta in Siria

Di Emanuel Baroz | 31 marzo 2013
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Annuncio di Al-Arabiya Tv: nave con 8.500 tonnellate di armi iraniane passerà oggi Canale Suez diretta in Siria

Siria: al-Arabiya, nave con armi iraniane passera’ oggi Canale Suez Dubai, 30 Marzo 2013 – (Adnkronos/Aki) – Un’imbarcazione, battente bandiera della Tanzania e carica di armamenti iraniani destinati al regime siriano di Bashar al-Assad, passera’ oggi il Canale di Suez. E’ quanto si legge sul sito web in lingua inglese della tv satellitare al-Arabiya, che cita una fonte delle opposizioni siriane. ”La nave trasporta un carico di 8.500 tonnellate di armi e missili terra-terra dall’Iran destinati al regime siriano – […]Continua a leggere

Roma: ancora cori razzisti all’Olimpico durante la partita della Lazio. Denunciati 4 tifosi biancocelesti

Di Emanuel Baroz | 30 marzo 2013
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Roma: ancora cori razzisti all’Olimpico durante la partita della Lazio. Denunciati 4 tifosi biancocelesti

Cori razzisti e striscioni: denunciati 4 ultras della Lazio In particolare, uno è stato denunciato per l’esposizione di uno striscione con scritte offensive Roma, 30 Marzo 2013 – Denunciati dalla polizia quattro ultras della Lazio, che durante la partita di oggi allo stadio Olimpico contro il Catania, hanno esposto striscioni offensivi e inneggiato a cori razzisti (ci segnalano al 38′ del primo tempo il coro “giallorosso ebreo”). In particolare, uno è stato denunciato per l’esposizione di uno striscione con scritte offensive, mentre altri due urlavano cori razzisti dai quali gli altri tifosi si sono comunque dissociati. È al vaglio anche la posizione della quarta persona denunciata. «È ora che la Federcalcio, come ha fatto l’Uefa, prenda seri e immediati provvedimenti». Lo chiede il presidente del Maccabi (l’organizzazione sportiva ebraica) e consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Vittorio Pavoncello, dopo i cori e gli striscioni razzisti nel corso di Lazio-Catania, dentro lo stadio Olimpico. «Basta proclami – ha aggiunto Pavoncello – è ora di agire, anche per tutelare e non punire la parte sana del tifo laziale che, per larghi versi, si contrappone a queste manifestazioni razziste e antisemite».Continua a leggere

Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini

Di Emanuel Baroz | 29 marzo 2013
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Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini

Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini Parigi, 28 Marzo 2013 – Giovani arabi francesi hanno violentemente aggredito il regista israeliano Yariv Horowitz, autore dell’acclamato film “Rock the Casbah”, dopo la proiezione del suo film la settimana scorsa all’Aubagne International Film Festival, nel sud della Francia, che si svolge tra il 18 e il 23 marzo e che ha conferito all’opera di Horowitz il premio speciale della giuria e un premio all’autore delle musiche Assaf Amdursky. Ne ha dato […]Continua a leggere

Betlemme (Cisgiordania): l’arrivo di Obama fa sparire il monumento che cancella Israele

Di Emanuel Baroz | 27 marzo 2013
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Betlemme (Cisgiordania): l’arrivo di Obama fa sparire il monumento che cancella Israele

Tempestivamente rimosso da Betlemme il monumento che cancella Israele Alla vigilia della visita, venerdì scorso, del presidente americano Barack Obama, la municipalità di Betlemme (Autorità Palestinese) ha precipitosamente rimosso una stele che rappresenta le ambizioni territoriali palestinesi come una mappa che copre tutto il territorio dal mar Mediterraneo al fiume Giordano, implicando la cancellazione dello stato d’Israele. L’itinerario di Obama verso la Basilica della Natività a Betlemme prevedeva il passaggio proprio nella piazza dove si trovava la stele, nota come “Monumento dello Stato”, che rappresenta quello che dovrebbe essere il futuro stato palestinese. Il quotidiano dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadidah è stato il primo a riferire dell’improvvisa rimozione. In un articolo del 19 marzo in cui celebrava “lo scoppio della gloriosa rivoluzione” di Fatah nel 1965 (prima che Cisgiordania e Striscia di Gaza cadessero sotto controllo israeliano) e il successo dei palestinesi nell’ottenere il riconoscimento all’Onu (senza negoziato né accordo con Israele) a dispetto dell’opposizione americana, il giornale scriveva con evidente disapprovazione: “Gli abitanti [di Betlemme] sono rimasti sorpresi nel constatare che una riproduzione della mappa della Palestina incisa con i dettagli della Nakba [“catastrofe”, il termine con cui i palestinesi indicano la nascita di Israele nel ’48] e un albero di ulivo sono stati rimossi da piazza Al-Karkafa, per essere sostituiti da una riproduzione di quella che viene descritta come una colomba della pace. Cosa che ha fatto infuriare molta gente lì convenuta”.Continua a leggere