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Razzi da Gaza sul Sud di Israele durante la visita di Obama

Di Emanuel Baroz | 21 marzo 2013
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Razzi da Gaza sul Sud di Israele durante la visita di Obama

Razzi da Gaza sul Sud di Israele durante la visita di Obama Gerusalemme, 21 Marzo 2013 – Questa mattina i terroristi palestinesi della Striscia di Gaza hanno dato il loro personalissimo benvenuto al Presidente USA Barack Obama, durante il suo secondo giorno di visita ufficiale in Israele, lanciando ben  cinque razzi Qassam  dalla parte nord della Striscia di Gaza verso il sud di Israele. Uno dei razzi si è abbattuto sul cortile di una casa a Sderot causando alcuni danni; […]Continua a leggere

Ungheria, antisemitismo senza freni: intimidazioni all’Università di Budapest contro docenti ebrei

Di Emanuel Baroz | 20 marzo 2013
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Ungheria, antisemitismo senza freni: intimidazioni all’Università di Budapest contro docenti ebrei

Ungheria, antisemitismo senza freni: intimidazioni all’Università di Budapest contro docenti ebrei Budapest, 19 Marzo 2013 – Continua la diffusione degli episodi di antisemitismo in Ungheria: dopo le onorificenze conferite dal premier Viktor Orban a tre “intellettuali” notoriamente antisemiti e vicini al partito di estrema destra Jobbik, che con il 17% raggiunto alle ultime elezioni politiche del 2010 è diventato uno dei partiti più importanti nel parlamento magiaro, è notizia di oggi l’ignobile intimidazione contro docenti di religione ebraica dell’Università di […]Continua a leggere

Tolosa, un anno dopo

Di Emanuel Baroz | 19 marzo 2013
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Tolosa, un anno dopo

Tolosa, un anno dopo E’ passato solamente un anno, 365 giorni, ma nessuno sembra ricordarlo: il 19 Marzo 2012 Mohamed Merah, un algerino di 24 anni,  con una telecamera legata al corpo per essere sicuro di riprendere il suo massacro, aprì il fuoco sui bambini che stavano entrando nella scuola ebraica “Ozar HaTorah” e sui loro genitori che li accompagnavano, uccidendo Jonathan Sandler, 30 anni, rabbino e insegnante nella scuola e due dei suoi figli, Gabriel, tre anni e Aryeh […]Continua a leggere

Grecia: calciatore segna e fa il saluto nazista

Di Emanuel Baroz | 18 marzo 2013
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Grecia: calciatore segna e fa il saluto nazista

Grecia: calciatore segna e fa saluto nazista Katidis dell’AEK Atene radiato da Nazionale. ‘Non sapevo cosa significasse’ E’ bufera nel campionato greco per il gesto del centrocampista dell’AEK Atene Giorgos Katidis che ha festeggia a torso nudo e con il saluto nazista il gol della vittoria per la sua squadra (2-1) in Super League contro il Veria allo Stadio Olimpico della capitale greca. un’esultanza che non è certo passata inosservata e che ha scatenato subito le polemiche: subissato di critiche per quel gesto inequivocabile il ventenne giocatore si è scusato sostenendo che ignorava il significato del suo gesto ma sarà squalificato a vita dalla nazionale. “Io non sono un fascista e non l’avrei fatto se avessi saputo che cosa significava” ha tentato di difendersi su twitter Katidis, che ha detto che stava “semplicemente indicando il giocatore Michalis Pavlis sugli spalti per dedicargli il gol perché continua a combattere con i suoi problemi di salute. “Vorrei chiarire quello che è un semplice malinteso. Il mio gesto non ha nulla a che fare con il fascismo”, ha detto ancora Katidis.Continua a leggere

Apartheid in Israele: se non fosse così penoso sarebbe persino comico

Di Emanuel Baroz | 16 marzo 2013
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Apartheid in Israele: se non fosse così penoso sarebbe persino comico

Apartheid in Israele: se non fosse così penoso sarebbe persino comico di Tuvia Book Benvenuti! Anche quest’anno, in questo periodo, riapre la stagione degli odiatori di ebrei e dei calunniatori di Israele. Eh già, la Settimana dell’Apartheid Israeliano. Orsù, celebriamola nei migliori campus universitari, dalla Columbia ad Harvard a York. Come disse l’umorista satirico Kirchen, in realtà avrebbero voluto chiamarla la-settimana-spazza-via-l’entità-ebraico-sionista-dalla-carta-geografica, ma “Settimana dell’Apartheid Israeliano” suona politicamente più corretto. Se non fosse così penoso potrebbe essere persino comico. Definire apartheid Israele è assurdo almeno quanto sostenere che vigono eguali diritti per tutti i popoli che vivono nei paesi attorno a Israele. Sono cresciuto in Sudafrica, l’unico regime di apartheid che il mondo ha conosciuto. Ho aspettato il mio scuola-bus (solo per bianchi), per andare alla mia scuola (solo per bianchi), su una panchina che diceva, in inglese e in afrikaans: “Fermata d’autobus solo per bianchi”. Terminate le lezioni, raggiungevo spesso una spiaggia passando davanti a un identico cartello. Era un regime brutalmente oppressivo dove il razzismo sancito dallo stato era radicato nelle leggi. Il colore della pelle era il solo fattore che determinava se uno aveva o non aveva diritti. Il contrasto fra il Sudafrica dell’apartheid e lo stato d’Israele è totale. La dichiarazione d’indipendenza d’Israele sancisce l’eguaglianza di tutti i cittadini, affermando categoricamente che “lo stato dì’Israele garantirà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso; garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura; tutelerà i Luoghi Santi di tutte le religioni”.Continua a leggere