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Breaking News: “Uccidete chi insulta la religione di pace…e chi non la insulta come modo subdolo per non insultarla”

Di Alex Zarfati | 21 gennaio 2013
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Breaking News: “Uccidete chi insulta la religione di pace…e chi non la insulta come modo subdolo per non insultarla”

Numerosi feriti e diversi edifici dati alle fiamme nella città di Faccioabottabad nella Repubblica fondamentalista del Doveaccidentistan, dopo una sommossa promossa da cittadini pacifici che hanno espresso indignazione a causa dell’assenza di provocazioni da parte dell’occidente per ben cinque giorni di fila. Mahmoud Mu’ezz Fattah, un imprenditore locale che vende detonatori, fili elettrici e dinamite per l’industria locale, ha dichiarato che le violenze sono cominciate quando un gruppo di clienti del suo negozio ha cominciato a discutere il fatto che per un certo numero di giorni non si erano avute notizie di nessun nuovo film che insultasse la figura del Profeta, di nessuna t-shirt offensiva e di nessun fumetto blasfemo né in europa né nel resto del mondo. Uno di loro all’improvviso ha iniziato ad urlare: “NON ci insultano perché pensano che siamo tutti idioti violenti e guerrafondai! Non ci vedono come pacifici seguaci del profeta! Questo è un grandissimo insulto! Dovremmo ucciderli tutti!“. “Improvvisamente, tutti hanno cominciato a comprare detonatori, fili elettrici e dinamite,” ha continuato Mu’ezz Fattah. “Ho pensato che stessero per preparare il terreno per un nuovo centro culturale o qualcosa del genere. Non c’è alcun modo di ragionare con qualcuno che si mette in testa di costruire pacificamente nuovi luoghi di culto – erano come animali impazziti”. Il piccolo gruppo poi è diventato sempre più grande man mano che vagava attraverso la città visitando altri rivenditori di detonatori, fili elettrici e dinamite, poi tutto ad un tratto ha deciso di dirigersi verso il Consolato americano di Faccioabotteabad.Continua a leggere

Continua la politica di negazione dello Stato di Israele da parte dell’ANP

Di Emanuel Baroz | 20 gennaio 2013
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Continua la politica di negazione dello Stato di Israele da parte dell’ANP

Per l’Autorità Nazionale Palestinese, Israele non esiste nemmeno nelle parole crociate Il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, Al-Hayat al-Jadidah, ha l’abitudine di collocare in “Palestina” e di definire “palestinesi” “occupate” le città israeliane che compaiono nelle definizioni delle sue parole crociate. La segnalazione giunge dall’organizzazione non-governativa Palestine Media Watch (PMW) che in un comunicato diffuso la scorsa settimana afferma d’aver riscontrato numerosi esempi di tale sconcertante geografia sul giornale che fa capo al presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Ad esempio, in un cruciverba dello scorso dicembre, alla definizione “città palestinese meridionale” corrispondeva la risposta “Beersheba” (che è il capoluogo del Negev israeliano). Un’altra definizione, in un cruciverba del 2009, indicava “Tel Aviv” come una “moderna città nella Palestina occupata”. La località turistica di Eilat, nell’estremo sud di Israele, in un gioco del 2011 veniva definita “porto giordano sul Mar Rosso, a nord di Aqaba”, mentre Giaffa (che fa parte della municipalità di Tel Aviv) veniva definita: “porto palestinese sulle rive del Mediterraneo”. Altri cruciverba nel 2011 definivano “città palestinese” Tiberiade così come Acco (entrambe nel nord di Israele), mentre un gioco del 2009 definiva il massiccio del Carmelo (a Haifa) come “Montagne nella Palestina occupata”, e Lod (presso l’aeroporto internazionale Ben.Gurion) come “città palestinese occupata”. Non basta. I quiz del quotidiano dell’Autorità Palestinese servono anche per celebrare i terroristi.Continua a leggere

Il pregiudizio antisraeliano del Vaticano è duro a morire

Di Emanuel Baroz | 19 gennaio 2013
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Il pregiudizio antisraeliano del Vaticano è duro a morire

Il Vaticano nega a Israele il diritto a vivere di Giulio Meotti Che cosa vuole il Vaticano? Anche se è difficile crederlo, viene da pensare che sia tornato a imputare agli ebrei tutte colpe. Otto vescovi cattolici d’Europa e del Nord America, scelti dal Vaticano, si sono impegnati a fare pressioni sui loro governi per agire contro l’ “ingiustizia”della “barriera di separazione d’Israele in Cisgiordania”. La speciale delegazione di prelati di alto livello, dopo aver visitato i cristiani nella Striscia di Gaza, Betlemme e Beit Jalla, si è appellata al mondo perchè affrontasse la “tragica situazione”in cui si trovano gli arabi cristiani palestinesi di Beit Jala, non per le minacce islamiste, ma perché sono stati “estromessi” dalla barriera di sicurezza, nonostante il fatto che nel costruirla nessuna terra sia stata annessa da Israele, nessuna casa sia stata demolita, e a nessuno sia stato chiesto di lasciare la propria abitazione. Infatti, la verità più grande, ignorata dalla stampa occidentale e dalle Chiese, è che quella barriera ha contribuito a riportare la calma e la sicurezza non solo in Israele, ma anche a Betlemme. La Chiesa della Natività, che i terroristi avevano profanato nel 2002 per difendersi dalla cattura da parte dell’esercito israeliano, ora è di nuovo piena di turisti provenienti da tutto il mondo. I vescovi hanno anche incontrato Daniel Sherman, dell’organizzazione anti-israeliana B’Tselem. Secondo l’agenzia di stampa del Vaticano, i vescovi hanno avuto la prova dell’ “abuso in atto in Cisgiordania, dove due milioni e mezzo di palestinesi vivono sotto occupazione militare israeliana”.Continua a leggere

“Morsi rinneghi le frasi antisemite”

Di Emanuel Baroz | 18 gennaio 2013
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“Morsi rinneghi le frasi antisemite”

“Morsi rinneghi le frasi antisemite” di Cecilia Zecchinelli È iniziato come un piccolo regolamento di conti tutto egiziano: il comico irriverente e dissidente contro il presidente islamico. Ora è un caso internazionale: Mohammed Morsi, raìs dell’Egitto da sette mesi, è nel mirino (diplomatico) dell’Amministrazione Obama per i commenti antisemiti «profondamente offensivi» da lui pronunciati quasi tre anni fa. Un video in cui l’allora dirigente dei Fratelli Musulmani arringava la folla durante un comizio è stato trasmesso pochi giorni fa in […]Continua a leggere

Confine Gaza-Israele: scoperto un tunnel scavato sotto la barriera difensiva

Di Emanuel Baroz | 17 gennaio 2013
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Confine Gaza-Israele: scoperto un tunnel scavato sotto la barriera difensiva

Confine Gaza-Israele: scoperto un tunnel scavato sotto la barriera difensiva Gerusalemme, 14 Gennaio 2013 – Soldati dell’IDF (L’esercito israeliano) durante il pattugliamento delle zone di confine con la Striscia di Gaza hanno rinvenuto nella parte a sud della zona controllata da Hamas un tunnel costruito da terroristi palestinesi che passava sotto la barriera di sicurezza, simile a quello utilizzato nel 2006 per il rapimento del soldato di leva israeliano Gilad Shalit. ”Il grave incidente – secondo le Forze di Difesa […]Continua a leggere