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Tunisi, 16 Aprile 1988: così il Mossad eliminò Abu Jihad, mente dell’Intifada e responsabile della morte di decine di civili israeliani

Di Emanuel Baroz | 3 novembre 2012
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Tunisi, 16 Aprile 1988: così il Mossad eliminò Abu Jihad, mente dell’Intifada e responsabile della morte di decine di civili israeliani

Tunisi 1988, ventisei minuti per uccidere. Così il Mossad eliminò la mente dell’intifada di Fabio Scuto Gerusalemme – Era una notte senza luna sulle acque meridionali del Mediterraneo quella del 16 aprile 1988. Gli uomini del commando scivolarono giù veloci da quattro gommoni neri con i motori silenziati sulla spiaggia deserta di Gammarth, a metà strada sulla costa fra Tunisi e Sidi Abu Said. Ventisei minuti più tardi se ne riandranno indisturbati per la stessa strada. La missione è stata compiuta: Khalil Al Wazir, più noto con il suo nome di battaglia di Abu Jihad, numero due di Al Fatah che fondò insieme ad Yasser Arafat, è nel suo letto in un lago di sangue. Crivellato da 50 proiettili. La Browning 7,65 che teneva sul comodino è nel palmo della sua mano, ma non è riuscito a sparare nemmeno un colpo. Quell’azione audace del Mossad rivive oggi sulle pagine del quotidiano israeliano Yedioth Aronoth, perché il giornale dopo una lunga battaglia legale con la censura militare, pubblica un’intervista, postuma, al capo dei commandos israeliani che agirono quella notte. Per dodici anni Yedioth ha tenuto nel cassetto l’intervista che Nahum Lev diede al quotidiano nel 2000, prima di poterla pubblicare. Ed è la prima volta che Israele ammette che furono i suoi uomini a uccidere Abu Jihad nella capitale tunisina nell’ambito di un’operazione destinata a decapitare la dirigenza della prima Intifada, che era scoppiata nei Territori occupati nel dicembre del 1987, e di cui Jihad era uno dei dirigenti all’estero.Continua a leggere

Milano: insulti antisemiti all’uscita dalla sinagoga

Di Emanuel Baroz | 31 ottobre 2012
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Milano: insulti antisemiti all’uscita dalla sinagoga

Milano: insulti antisemiti all’uscita dalla sinagoga Milano, 30 ottobre 2012 – Nuovo episodio di antisemitismo nel capoluogo lombardo. Dopo l’aggressione contro due ragazzi di religione ebraica avvenuta in un bar di Piazza Tirana qualche settimana fa, è notizia di oggi il vergognoso episodio capitato a padre (figlio di un reduce della Shoah)  e figlio appena usciti dalla sinagoga di Beth Shelomo: i due sono stati apostrofati da un gruppo di persone che ha detto loro “Voi dovete tornare cenere”. I […]Continua a leggere

UCEI (Unione degli Comunità Ebraiche Italiane): “Via il sacrario in onore di Rodolfo Graziani, fascista e criminale di guerra”

Di Emanuel Baroz | 29 ottobre 2012
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UCEI (Unione degli Comunità Ebraiche Italiane): “Via il sacrario in onore di Rodolfo Graziani, fascista e  criminale di guerra”

Gli ebrei italiani: via il sacrario a Graziani L’Ucei chiede la demolizione del monumento dedicato al ministro della Guerra della Repubblica di Salò Roma, 28 Ottobre 2012 – In occasione del 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, celebrato da gruppi di nostalgici in varie parti d’Italia, l’Unione della comunità ebraiche italiane (Ucei) ha reagito con sdegno alle commemorazioni. L’evento della Marcia su Roma, definito «triste», segnò «l’avvento in Italia del regime fascista», ricorda l’Ucei che ha colto l’occasione per chiedere «la demolizione ad Affile, nel Lazio, del sacrario dedicato di recente a Rodolfo Graziani», ministro della Guerra della Repubblica di Salò. L’occasione per la protesta dell’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) sono state le commemorazioni per il «triste anniversario» della marcia su Roma del 1922, che segnò l’avvento in Italia del regime fascista, e che hanno provocato lo sdegno e la reazione delle comunità ebraiche italiane e la richiesta della demolizione ad Affile, del sacrario dedicato a Rodolfo Graziani, ministro della Guerra della Repubblica di Salò, monumento finanziato dalla Regione Lazio che ha provocato violentissime polemiche soprattutto da parte del Pd, che per primo ha sollevato la questione.Continua a leggere

Lettera da Israele: il mio Paese è sotto attacco. C’è qualcuno a cui può interessare?

Di Emanuel Baroz | 28 ottobre 2012
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Lettera da Israele: il mio Paese è sotto attacco. C’è qualcuno a cui può interessare?

Il mio Paese è sotto attacco. C’è qualcuno a cui può interessare? di Arsen Ostrovsky* Sono arrabbiato. Mentre molti americani si svegliano questa mattina, e molti in Europa e nel resto del mondo sono già in piena attività, qui in Israele oltre un milione di persone stanno correndo a mettersi in salvo da una grandinata di razzi sparati dai terroristi palestinesi a Gaza. Nell’arco di 24 ore, da martedì mattina, 80 fra missili e razzi sono stati scagliati sull’Israele meridionale. E’ una media di oltre tre attacchi ogni ora. Nel momento in cui questo articolo sarà completato, è probabile che il lugubre conteggio sarà salito a 85 missili. Per mettere le cose nel loro contesto: oltre un milione di israeliani vuol dire il 13% della popolazione complessiva. Il 13% della popolazione USA corrisponde a circa 40 milioni di americani. Una dozzina di israeliani è stata ferita; alcuni di essi, in modo grave. L’unico motivo per cui non ci sono stati più feriti è perché Israele ha investito milioni di dollari in rifugi antimissili e nello scudo difensivo Iron Dome, mentre Hamas investiva milioni di dollari di aiuti straniei in armamenti. Oggi voglio spiegare perché sono arrabbiato.Continua a leggere

Turchia: “Darwin ebreo”, la nuova frontiera dell’antisemitismo creazionista

Di Emanuel Baroz | 26 ottobre 2012
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Turchia: “Darwin ebreo”, la nuova frontiera dell’antisemitismo creazionista

I libri dell’odio nelle scuole turche “Darwin ebreo”, la nuova frontiera dell’antisemitismo creazionista di Roberto Santoro Ankara, 25 Ottobre 2012 – Darwin era un ebreo afflitto dal suo nasone che se la faceva con le scimmie. Si legge questo (e non solo questo purtroppo) su un migliaio di bestiali testi scolastici spacciati senza vergogna da un editore in alcune scuole turche. L’editore si difende riducendolo a uno scherzo cameratesco e l’aggettivo ci sta tutto. Promette di far ritirare i manuali dell’odio dai banchi delle giovani menti pronte ad apprendere senza comprendere. Le autorità scolastiche locali negano di aver saputo qualcosa in proposito ma dovevano vigilare e il risultato purtroppo è questo. Ci sono dei precedenti. Nel 2008, l’ex ministro dell’educazione Celik definì il darwinismo “un’arma dei materialisti e degli infedeli”. Nel 2009 l’agenzia statale Tubitak, vicina all’intellighenzia dell’AKP, fece rimuovere un articolo su Darwin da una rivista scientifica finanziate con i soldi pubblici, prima che andasse in stampa. Nel 2011, il BTK, l’autorità su comunicazione e new media, ha messo a punto un filtro internettiano per facilitare il lavoro dei solerti genitori interessati a bannare dai computer dei loro figli le parole “evoluzione” e “Darwin”. L’antisemitismo si sposa con il negazionismo scientifico, il disprezzo e il livore contro gli ebrei procede di pari passo con l’oscurantismo culturale imposto dai fondamentalismi religiosi, anche quelli che si professano moderati, ma non lo sono. “La situazione in Turchia”, scriveva nel 2005 la rivista turca Radikal – la stessa che ha denunciato i libri scolastici antisemiti – “ricorda gli anni Trenta in Germania, quando i media spesso discutevano del dominio ebraico sull’economia e dei ‘nemici interni’ ottenendo un enorme effetto sulla società tedesca”. Un trend negativo confermato dal boom di vendite di Mein Kampf e dal successo dei Protocolli dei Savi di Sion in tv e sulle vignette dei giornali turchi.Continua a leggere