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Gaza: Hamas demolisce 120 case palestinesi. Ma non fa notizia….

Di Emanuel Baroz | 10 luglio 2012
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Gaza: Hamas demolisce 120 case palestinesi. Ma non fa notizia….

Gaza: Hamas demolisce 120 case palestinesi. Sono lì dal 1948 Gaza, 9 Luglio 2012 – Abu Al-Abed Abu Omra, abitante di Gaza, racconta che Hamas ha improvvisamente deciso l’abbattimento di abitazioni, tra le quali la sua, esistenti dal 1948, dopo averle dichiarate “illegali”, costruite su terreni dello Stato. La polizia, nella notte di sabato, si è presentata a casa di Abu Omra, intimandogli l’evacuazione, al fine di facilitare l’abbattimento. Più di 120 famiglie che vivono nei pressi dell’Università Al-Azhar di […]Continua a leggere

Roma: divelta la targa in memoria di Settimia Spizzichino, unica donna tornata viva dalla retata nazista nel Ghetto di Roma il 16 Ottobre 1943

Di Emanuel Baroz | 7 luglio 2012
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Roma: divelta la targa in memoria di Settimia Spizzichino, unica donna tornata viva dalla retata nazista nel Ghetto di Roma il 16 Ottobre 1943

Rubata a Roma la targa di Settimia Spizzichino La strada intitolata all’unica donna tornata viva dalla retata al ghetto nel ’43 si trova nel XX municipio. Carla Di Veroli: “Chiedo a tutte le forze antifasciste di rispondere a un oltraggio così grave. Alemanno: “Il Comune la rimetterà al suo posto”. Zingaretti: “Una ferita per la città”. Roma, 6 Luglio 2012 – La targa in zona Tomba di Nerone, nel municipio XX, che indica la via intitolata a Settimia Spizzichino è stata rimossa. La denuncia è stata fatta dalla nipote della donna, Carla Di Veroli, attraverso un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook. “Sono la nipote di Settimia Spizzichino e sono sconvolta. Credo che questa sia la risposta di coloro che male hanno sopportato la mia recente battaglia per impedire che a Roma fosse intitolata una strada a Giorgio Almirante. Chiedo che tutte le forze democratiche e antifasciste rispondano ad un oltraggio così grave, fatto contro la memoria di Settimia Spizzichino, unica donna tornata viva dalla retata del 16 ottobre del 1943 nel Ghetto di Roma“. “Mi aspetto – ha concluso la donna – che il presidente del XX municipio e il sindaco Alemanno ripristino immediatamente la targa sottratta, con una cerimonia cittadina”. “Condanniamo duramente la rimozione della targa – ha detto Gianni Alemanno – è stato un gesto vile che offende la memoria e l’onore di una donna che ha vissuto il male assoluto della Shoah. Il Campidoglio ripristinerà la targa al più presto con una cerimonia di commemorazione aperta a tutta la città. Simili comportamenti vanno condannati con assoluta fermezza. Roma, città simbolo della lotta di liberazione, dei valori di civiltà, libertà e democrazia, non merita di essere sfregiata in questo modo”. “Se si tratta di un ‘semplice’ atto vandalico, è evidente che la condanna è netta. Rivolgo al contempo un appello al sindaco, affinché venga ripristinata la targa, perché Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta alla retata del 16 ottobre del 1943, rappresenta un simbolo”. Così, Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, ha commentato, prima dell’inizio dello Shabbat, la notizia della rimozione della targa toponomastica di via Settimia Spizzichino.Continua a leggere

Tolosa (Francia): aggressione antisemita contro scolaro dell’istituto teatro della strage del 19 Marzo scorso

Di Emanuel Baroz | 6 luglio 2012
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Tolosa (Francia): aggressione antisemita contro scolaro dell’istituto teatro della strage del 19 Marzo scorso

Francia: pestato studente ebreo a Tolosa Arrestati aggressori, origini maghrebine e aspiranti militari Parigi, 5 Luglio 2012 (ANSA) – Non c’e’ pace per i ragazzi di Ozar Hatorah, la scuola ebraica di Tolosa dove Mohammed Merah, il killer poi ucciso dalla polizia dopo un lungo assedio, fece strage lo scorso marzo. Uno studente e’ stato insultato e preso a calci e pugni da due diciottenni di origini maghrebine, sul treno che collega Tolosa a Lione, nel centro della Francia. A […]Continua a leggere

Morte di Arafat: Al Jazeera (e chi sennò?!) rilancia la bufala del complotto del Mossad!

Di Emanuel Baroz | 5 luglio 2012
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Morte di Arafat: Al Jazeera (e chi sennò?!) rilancia la bufala del complotto del Mossad!

Yasser Arafat è stato ucciso dal Mossad. A dirlo (sottointeso) è Al Jazeera Secondo Al Jazeera, Yasser Arafat non sarebbe morto per cause naturali ma sarebbe stato assassinato, avvelenato con il Polonio. Chi è stato? Ma il Mossad naturalmente. E’ così che si inventano i martiri. di Miriam Bolaffi Tutti fermi. Credevate che a uccidere Yasser Arafat, l’unico terrorista al mondo insignito del Nobel per la Pace e noto corrotto internazionale, fosse stata una malattia? Eravate in errore. A uccidere l’uomo che inventò la Palestina e il popolo palestinese  stato il Mossad. Secondo una inchiesta di Al Jaseera, noto network imparziale (e già ci sarebbe da ridere), a uccidere Arafat sarebbe stato il Polonio opportunamente nascosto nel suo spazzolino da denti. E qui ci sarebbe da che ridere di nuovo, Yasser Arafat che si lava i denti sarebbe una notiziona. Comunque, cosa hanno scoperto gli investigatori arabi? Presi dai dubbi sul fatto che il povero Yasser si fosse sentito male all’improvviso quando tutte le fonti mediche dicevano che stava benissimo, gli investigatori di Al Jaseera hanno pensato che non poteva che esserci il Mossad dietro alla morte del terrorista che inventò la Palestina. Logico, c’è sempre il Mossad dietro alle cose che riguardano gli arabi. Non sono bastate quindi le indagini svolte dai maggiori specialisti mondiali, non è bastata l’ipotesi che, come un uomo normale, il terrorista insignito del Premio Nobel per la Pace potesse anche morire di malattia. No, ne dovevano fare un martire. E cosa ti vanno a tirare fuori allora quelli di Al Jaseera per garantire a Yasser Arafat il nobile e paradisiaco appellativo di “martire”? Il Polonio.Continua a leggere

Mirandola (Modena): Israele dona strutture per neonati agli sfollati e riceve insulti

Di Emanuel Baroz | 4 luglio 2012
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Mirandola (Modena): Israele dona strutture per neonati agli sfollati e riceve insulti

Israele dona strutture per neonati agli sfollati e riceve insulti di Andrea Zambriano A caval donato non si guarda in bocca. La massima non deve valere per quel gruppo di mirandolesi che hanno offeso lo Stato di Israele «colpevole» di aver offerto alla cittadina martoriata dal sisma quattro casette mobili per neonati. La campagna antisionista e per certi versi antisemita esplode sul profilo Facebook della città dei Pico a margine della visita in Italia di Avigdor Lieberman, vice premier e ministro degli Esteri israeliano. Arrivato in Italia lunedì, come prima tappa della sua visita istituzionale Lieberman ha voluto toccare con mano una delle città più provate dal terremoto. Ma non si è presentato a mani vuote. Lieberman ha donato, a nome dello Stato mediorientale, 50mila euro e 4 strutture mobili che verranno utilizzate come «Isola nido» per neomamme e i loro bambini dato che l’ospedale è inagibile. Un gesto di generosità, tra l’altro il primo indirizzato nella cittadina della Bassa da parte di un governo estero, nato sull’onda degli aiuti italiani dopo l’incendio sul Monte Carmelo nel 2010. Eppure, la notizia non ha infiammato gli oltre 5mila membri del gruppo che segue sul social network il Comune in ginocchio. Non appena è stata «postata» la notizia i primissimi commenti sono stati da bollino rosso: «Io le rifiuterei» (le casette ndr), «case da guerrafondai? Mai». Altri: «Che se le tengano». E ancora: «Le diano ai palestinesi che affamano e uccidono» o addirittura: «Doni sporchi di sangue». E ancora, la stessa demagogia utilizzata anche per la visita del Papa: «Tutto questo dispendio di polizia e scorte che paghiamo noi per questo signore?». Insomma, il tenore ha preso da subito una piega pericolosa.Continua a leggere