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I pacifinti strumentalizzano anche il Gay Pride a Roma: durante la sfilata Sinistra e Libertà invita a boicottare Israele!

Di Emanuel Baroz | 29 giugno 2012
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I pacifinti strumentalizzano anche il Gay Pride a Roma: durante la sfilata Sinistra e Libertà invita a boicottare Israele!

I gay anti-Israele preferiscono Gaza? di Dimitri Buffa Omosessuali invitati a boicottare il turismo in Israele durante la parata dell’orgoglio? Solo a Sinistra e Libertà poteva venire in mente una simile idiozia che, oltre a inquinare il gay pride romano con un vago senso di antisemitismo di sinistra, sembra ignorare che lo stato ebraico è quello più gay friendly del mondo. Ma oramai il “gay pride” romano sta diventando da troppo tempo una palestra ideologica piuttosto che la bella love parade che è nel resto del mondo. Solo a Roma ad esempio è possibile vedere un carro di “gay forcaioli” sponsorizzato dai giovani dell’Italia dei Valori, con comizianti politici che peraltro fanno finta di non conoscere le ambigue posizioni del loro leader in materia. Vedi anche i centri sociali che approfittano di questa circostanza per imporre il loro carro con scritte anti–sistema che inneggiano a Genova 2001. Insomma si sta perdendo la genuinità ludica e sbeffeggiante delle drag queen e queste sfilate assomigliano sempre di più a quelle sindacali dei comitati unitari di base. Chi non ricorda quando, nell’ottobre 1982, una settimana prima dell’attentato palestinese alla Sinagoga, in cui rimase ucciso il piccolo Stefano Tachè, fu proprio un corteo di duri e puri della Cgil a depositare una bara davanti alla Sinagoga di Roma? Passarono pochi giorni e i loro amici terroristi di Arafat quella bara la riempirono. Adesso pur di andare contro Israele si strumentalizza il gay pride con un carro di Sinistra e Libertà completamente dedicato al boicottaggio dei prodotti e del turismo in Israele? Verrebbe da dire a questa gente: provate a dirlo ai gay arabi e palestinesi di boicottare i viaggi in Israele, dove spesso queste persone, che nei loro paesi rischiano la vita, ottengono asilo politico con la semplice dichiarazione del loro compagno israeliano. Oppure: provate a organizzare un gay pride a Gaza, o nell’Egitto dove hanno vinto le elezioni i Fratelli Musulmani, e vedete un po’ che vi capita. Chissà perché invece un bel carro del gay pride romano non è stato dedicato alla memoria di Vittorio Arrigoni, che pure era un militante della stessa estrema sinistra che odia Israele, ma che per avere osato incitare i gay di Gaza a fare outing e i giovani a liberarsi sessualmente dal giogo di Hamas è stato fatto fuori da sicari salafiti al soldo di quella stessa organizzazione che lui difendeva politicamente con i propri scritti.Continua a leggere

Germania: per il Tribunale di Colonia la circoncisione religiosa è reato. Insorge il Consiglio Ebraico

Di Emanuel Baroz | 27 giugno 2012
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Germania: per il Tribunale di Colonia la circoncisione religiosa è reato. Insorge il Consiglio Ebraico

Germania – La circoncisione religiosa è reato Insorge il Consiglio ebraico dopo la sentenza del Tribunale di Colonia Berlino, 27 Giugno 2012 – La circoncisione di un bambino motivata da convinzioni religiose è un reato, è una lesione corporale passibile di condanna. Fa già discutere la sentenza del tribunale di Colonia che ieri ha stabilito che “il corpo di un bambino viene modificato in modo duraturo e irreversibile con la circoncisione”. Il Consiglio centrale degli ebrei di Germania ha reagito […]Continua a leggere

Beppe Grillo e le “verità” su Mossad, Israele e Iran

Di Emanuel Baroz | 26 giugno 2012
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Beppe Grillo e le “verità” su Mossad, Israele e Iran

Beppe Grillo e le “verità” su Mossad, Israele e Iran Un’intervista al quotidiano Yedioth Ahronot mostra il comico genovese tanto assertivo quanto spericolato nel tranciare giudizi su questioni che non conosce. E sulle quali fa figure barbine. «Mia moglie è iraniana, lì la donna è al centro della famiglia Bin Laden non era tradotto bene, me lo ha detto mio suocero» «Grillo è un buon attore che sa che cosa vuole il suo pubblico. Ma non sa dire che cosa vuole». Al giornalista israeliano è bastata un chiacchierata per scoprire il bluff. di Fiorenza Sarzanini Gerusalemme, 25 Giugno 2012 – I massacri in Siria? «Ci sono cose che non possiamo capire. Non sappiamo se sia una vera guerra civile o si tratti d’agenti infiltrati nel Paese». L’Iran di Ahmadinejad? «Un giorno ho visto impiccare una persona, su una piazza di Isfahan. Ero lì. Mi son chiesto: cos’è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte: hanno messo uno a dieta, prima d’ucciderlo, perché la testa non si staccasse. E allora: che cos’è più barbaro?». E i diritti delle donne? «Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». IN IRAN L’ECONOMIA VA BENE – Nemmeno un po’ preoccupato da quel regime? «Quelli che scappano, sono oppositori. Ma chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all’estero. L’economia lì va bene, le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio. Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati». Ma Ahmadinejad vuole cancellare Israele dalle mappe… «Cambierà idea. Non penso lo voglia davvero: lo dice e basta. Del resto, anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte…». Perché, nessun dubbio, c’è una lobby ebraica che controlla il sapere: «Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un’agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c’è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa».Continua a leggere

Terrorismo palestinese: 120 razzi sparati su Israele in 48 ore. Quale sarebbe la reazione proporzionata?

Di Emanuel Baroz | 22 giugno 2012
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Terrorismo palestinese: 120 razzi sparati su Israele in 48 ore. Quale sarebbe la reazione proporzionata?

Più di 120 ordigni palestinesi sparati su Israele in 48 ore Dall’inizio dell’escalation, lunedì sera, sono più di 120 gli ordigni (razzi Qassam, Grad e colpi di mortaio) che i palestinesi hanno sparato dalla striscia di Gaza contro le comunità del sud di Israele. Nella sola giornata di mercoledì non meno di 70 ordigni si sono abbattuti in territorio israeliano. Il sistema difensivo israeliano “cupola di ferro” è entrato in funzione intercettando un primo razzo Grad nella zona di Netivot. Altri razzi sono stati intercettati mercoledì pomeriggio sopra Sdot e Shaar HaNegev. Mercoledì mattina l’aviazione israeliana ha attaccato e ucciso presso Rafah (nella parte sud della striscia di Gaza) un terrorista della jihad globale implicato nell’attentato perpetrato lunedì mattina dal Sinai egiziano e costato la vita al lavoratore arabo-israeliano Fashfasha Said. Il terrorista ucciso è Aleb Armilat, identificato da Hamas come un operativo delle Brigate Al Quds, braccio armato della Jihad Islamica palestinese. Nel raid aereo è stato seriamente ferito un secondo terrorista che figura fra i principali organizzatori dell’attentato. Si tratta di Mohammed Rashdan, da diversi anni coinvolto in attacchi contro civili e militari israeliani, nel rifornimento di armi ed esplosivi, nel lancio di ordigni e tiro di cecchini contro il territorio israeliano e nel traffico di terroristi da e verso la striscia di Gaza. L’establishment della difesa israeliana è particolarmente preoccupato per la crescente presenza nella striscia di Gaza di gruppi affiliati alla jihad globale e ad al-Qaeda, alcuni composti da palestinesi ex membri della Jihad Islamica palestinese o di Hamas, altri da terroristi provenienti da paesi arabi come Arabia Saudita ed Egitto.Continua a leggere

Un altro alfiere della disinformazione antisraeliana ci ha lasciato: non piangeremo la sua scomparsa

Di Emanuel Baroz | 21 giugno 2012
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Un altro alfiere della disinformazione antisraeliana ci ha lasciato: non piangeremo la sua scomparsa

Per raggiunti limiti di età piano piano la “squadra” dei disinformatori antisraeliani che PER ANNI ha attuato una opera di mistificazione in chiave antisraeliana distorcendo nei propri articoli, analisi e reportage tutto ciò che accadeva a Gerusalemme (la CAPITALE dello Stato di Israele, checchè ne dicessero loro nei propri scritti) e dintorni, e fomentando così l’odio antisraeliano prima e antiebraico poi,  sta lasciando questo mondo, cosa questa di cui per nostra cultura di certo non ci rallegriamo, ma che ci […]Continua a leggere