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Ennesima provocazione del vescovo Williamson contro gli ebrei. E la Chiesa tace

Di Emanuel Baroz | 22 ottobre 2011
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Ennesima provocazione del vescovo Williamson contro gli ebrei. E la Chiesa tace

NUOVO ATTACCO VESCOVO WILLIAMSON CONTRO EBREI ‘COLPEVOLI MORTE GESU».CONFERENZA RABBINI PER INTERVENTO CHIESA Berlino, 20 Ottobre 2011 – Il vescovo negazionista britannico Richard Williamson, già condannato in Germania per incitamento all’odio razziale, ha di nuovo pubblicato tesi anti-ebraiche sul suo blog privato. «L’uccisione di Gesù è stato un vero ‘omicidio di Dio’», avrebbe scritto Williamson secondo il sito del settimanale der Spiegel, che cita il quotidiano britannico Guardian. «Ponzio Pilato, unico pagano coinvolto nel delitto, non avrebbe mai condannato a […]Continua a leggere

Libia: Gheddafi catturato dai ribelli ed ucciso

Di Emanuel Baroz | 20 ottobre 2011
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Libia: Gheddafi catturato dai ribelli ed ucciso

Nato: “Fine operazioni il 31 ottobre”. Giallo sulle sorti del figlio Saif Al Islam Gheddafi giustiziato dopo la cattura Rinviata la sepoltura in attesa di individuare un luogo per la tumulazione. Il Cnt però assicura: “Il corpo sarà trattato secondo la tradizione musulmana” Tripoli, 20 Ottobre 2011 – Il medico legale che ha esaminato il cadavere di Muammar Gheddafi ha concluso che il Raìs libico è stato ucciso con due colpi d’arma da fuoco, uno alla testa e uno all’addome. Lo hanno riferito esponenti del Cnt, il Consiglio nazionale transitorio libico, all’emittente Al Arabya. Il Cnt ha annunciato inoltre che la sepoltura del Raìs sarà rimandata di “qualche giorno” fino a quando non verrà individuato un luogo dove tumularlo. “Ho detto di tenerlo (Gheddafi, ndr) nel congelatore per qualche giorno per essere sicuri che tutti sappiano che è morto” ha spiegato infatti un esponente del Cnt. Il Consiglio nazionale transitorio ha tuttavia assicurato che il corpo di Gheddafi sarà trattato secondo la tradizione musulmana e verrà quindi sepolto entro 24 ore. Il cadavere di Gheddafi, secondo l’agenzia di stampa Reuters, si troverebbe al momento in una cella frigorifera in un vecchio mercato di Misurata.Continua a leggere

Liberazione Shalit: un retroscena che non tutti conoscono

Di Emanuel Baroz | 20 ottobre 2011
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Liberazione Shalit: un retroscena che non tutti conoscono

Giornalisti arabi di Giulio Meotti Prima di consegnare Gilad Shalit agli israeliani, l’Egitto ha pensato bene di costringerlo a dieci minuti di intervista. Accanto alla cosiddetta giornalista araba Shahira Amin c’era un terrorista mascherato delle brigate Qassam che teneva una videocamera. E’ stato uno dei capitoli più tragici del giornalismo. L’Egitto, nuova balia di Hamas, voleva uno strumento di propaganda per le masse arabe. Shahira Amin, l’autrice dello “scoop”, è pronta per un lavoro alla BBC. ZakorContinua a leggere

Liberazione Shalit, Hamas festeggia a Gaza: “Presto nuovi rapimenti”

Di Emanuel Baroz | 19 ottobre 2011
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Liberazione Shalit, Hamas festeggia a Gaza: “Presto nuovi rapimenti”

Hamas festeggia a Gaza: “Presto nuovi rapimenti” di Lorenzo Bianchi Duecentomila a Gaza, la roccaforte di Hamas, nel quartiere Katiba, per celebrare la «vittoria sul nemico sionista». Una colonna di pullman verso la Muqata di Ramallah, il quartier generale di Abu Mazen, presidente dell’Autorità nazionale palestinese. È proprio lui a parlare ai 117 concittadini appena rientrati in Cisgiordania dopo lunghi soggiorni nelle galere di Israele in cambio del rilascio di Gilad Shalit. Abu Mazen li ringrazia: «Siete stati voi a guidarci verso la riconciliazione che presto sarà completata, con l’aiuto di Allah». Al suo fianco hanno preso posto due dirigenti del movimento integralista Hamas in Cisgiordania, Abdel Aziz Dweik e lo sceicco Hassan Yussef. Un terzo, Ahmad Bahar, vicepresidente del Consiglio legislativo palestinese, festeggia la «giornata storica» assicurando che la scena di ieri si ripeterà perché «altri gruppi palestinesi sono ancora in grado di catturare soldati israeliani e di ottenere scambi di prigionieri». A Rafah il numero due del Movimento islamico Abu Marzuk gli fa eco. Nella folla, come già al valico di Betunia per il quale sarebbe dovuta passare la colonna di autobus, sventolano molte bandiere verdi di Hamas, di solito una rarità nella Cisgiordania dominata dai seguaci dei rivali laici degli integralisti, i fedelissimi di Al Fatah e di Abu Mazen. I fondamentalisti sono ringalluzziti. Secondo l’emittente israeliana Channel 2, vicino a Ramallah, la capitale cisgiordana, sono scesi in strada per rivendicare nuovi rapimenti di soldati israeliani.Continua a leggere

Gilad Shalit libero dopo cinque anni: “Sto bene, spero che accordo aiuti processo di pace”

Di Emanuel Baroz | 18 ottobre 2011
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Gilad Shalit libero dopo cinque anni: “Sto bene, spero che accordo aiuti processo di pace”

Gilad Shalit libero dopo cinque anni: “Sto bene, spero che accordo aiuti processo di pace” Gaza, 18 Ottobre 2011 (Adnkronos/Aki/Ign) – Gilad Shalit è libero. Dopo oltre cinque anni di prigionia nelle carceri di Hamas, il giovane militare israeliano è stato restituito al suo Paese ed ha riabbracciato la sua famiglia sulla base dell’accordo siglato nei giorni scorsi con Hamas e in cambio del rilascio di centinaia di detenuti palestinesi (qui le foto della giornata). Il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una conferenza stampa ha raccontato l’incontro con il giovane carrista catturato neppure ventenne nel giugno del 2006. “Shalom Gilad, bentornato in Israele, è bello rivederti a casa” ha detto il primo ministro accogliendo Shalit nella base dell’Aeronautica israeliana di Tel Nof. “Ho riportato a casa il vostro ragazzo”, ha quindi detto Netanyahu ai genitori di Shalit. All’incontro non è stato consentito l’accesso dei giornalisti, ma la tv di stato egiziana ha mostrato le immagini del caporale israeliano mentre veniva consegnato alle autorità egiziane. Vestito con una maglietta abbottonata grigia e un cappello da baseball nero, Shalit è apparso smagrito, ma “in buone condizioni”, secondo le sue stesse parole. Nella sua prima intervista subito dopo il rilascio, Shalit ha detto alla televisione di Stato egiziana di essere ”molto felice” per il fatto che migliaia di palestinesi ancora detenuti nelle carceri israeliane saranno liberati e potranno tornare a casa. Lui stesso, ha aggiunto, in questi anni ha avvertito ”la mancanza di incontrare persone normali con le quali parlare della mia esperienza. Ho molto da fare da libero”. “Spero che questo accordo possa aiutare il processo di pace tra israeliani e palestinesi”, ha affermato ancora il caporale israeliano spiegando di aver “saputo una settimana fa della notizia della mia liberazione, non posso spiegare quel che provo, ma mi sono sentito molto felice”.Continua a leggere