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Breaking News: raggiunto accordo per la liberazione di Gilad Shalit

Di Emanuel Baroz | 11 ottobre 2011
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Breaking News: raggiunto accordo per la liberazione di Gilad Shalit

L’annuncio del portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam Hamas conferma l’accordo per il rilascio del caporale Shalit In cambio della liberazione del soldato israeliano saranno scarcerati un migliaio di detenuti palestinesi GAZA, 11 Ottobre 2011 – Il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, ha confermato stasera l’accordo di massima con Israele, mediato dall’Egitto, per uno scambio tra il caporale Gilad Shalit in ostaggio a Gaza dal 25 giugno 2006, e circa un migliaio di detenuti palestinesi. […]Continua a leggere

Mondiali di scherma: Tunisi boicotta Israele

Di Emanuel Baroz | 11 ottobre 2011
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Mondiali di scherma: Tunisi boicotta Israele

Mondiali di scherma: Tunisi boicotta Israele Catania, 11 Ottobre 2011 – Chi c’era è rimasto letteralmente a bocca aperta. Siamo a Catania, ai Mondiali di Scherma, qualificazioni della gara di Spada Donne. Da una parte della pedana Sarra Besbes, 22 anni, tunisina. Di fronte a lei Noam Mills, israeliana. Appena il giudice dà il via alla gara la Besbes si blocca e resta immobile con la spada rivolta verso terra. L’avversaria è incredula, non sa che fare. Poi tira le […]Continua a leggere

9 Ottobre 1982: “Il mio fratellino ucciso e dimenticato”

Di Emanuel Baroz | 9 ottobre 2011
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9 Ottobre 1982: “Il mio fratellino ucciso e dimenticato”

“Il mio fratellino ucciso e dimenticato” Stefano Gay Tachè morì nell’assalta alla Sinagoga di Roma. “Salviamolo dall’oblio”. di Pierluigi Battista «Mio fratello si chiamava Stefano. Stefano Gay Taché. Il 9 ottobre del 1982 aveva appena due anni quando fu ammazzato da un commando di terroristi mentre usciva dalla Sinagoga Maggiore di Roma, al termine della festa di Sukkot, assieme alla sua famiglia. Mio fratello aveva due anni meno di me, che mi chiamo Gadiel. Oggi, a ventinove anni da quel massacro su cui l’Italia ha steso un velo di ambiguo e imbarazzato silenzio, ho deciso di impegnarmi perché sia conservato il ricordo di un bambino ucciso nel cuore di Roma». «Nel Ghetto che aveva già conosciuto la vergogna della deportazione degli ebrei portati ad Auschwitz il 16 ottobre del ’43. In uno slargo tra via del Tempio e via Catalana che la giunta di Veltroni, accogliendo la richiesta della comunità ebraica romana, decise di intestare a Stefano Gay Taché, bambino romano, italiano, ebreo». Gadiel Taché oggi ha trentatré anni, si è laureato in Lettere, lavora come broker assicurativo, fa il musicista e per onorare la memoria del suo fratellino strappato via dalla pioggia di granate e mitragliate degli assassini antisemiti di ventinove anni fa ha composto una canzone intitolata «Little Angel». Per anni si è difeso dietro una corazza di riserbo, di timidezza, di silenzio. Per anni lo hanno invitato a parlare alle commemorazioni: «Ma io non ho mai voluto salire su un palco e ogni volta, finita la celebrazione, tornavo a casa più triste e desolato». Anche quando, nel gennaio del 2010, papa Benedetto XVI, prima di fare il suo ingresso nella Sinagoga romana, venne a stringere la mano a lui e ai suoi genitori nei pressi della targa commemorativa dedicata a Stefano, il suo «silenzio» non si spezzò. «Il dolore me lo sono sempre portato dentro, sempre, sempre», dice Gadi: «dolore morale, ma anche fisico. Io ero accanto a Stefano quando scoppiò la bomba a frammentazione che uccise mio fratello ma devastò, oltre a me, mia madre e mio padre che insieme a tante altre famiglie, avevano portato i loro figli a celebrare una festa ebraica.Continua a leggere

Nablus (Cisgiordania): svastiche sulla tomba di Giuseppe

Di Emanuel Baroz | 6 ottobre 2011
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Nablus (Cisgiordania): svastiche sulla tomba di Giuseppe

Svastiche sulla tomba di Giuseppe a Nablus Oggi era giorno dei pellegrinaggi dei fedeli ebrei GERUSALEMME, 6 Ottobre 2011 – Delle svastiche sono state dipinte sui muri del luogo che ospita la Tomba di Giuseppe a Nablus, in Cisgiordania: lo ha reso noto una portavoce dell’esercito israeliano. “Questa mattina, dei soldati hanno scoperto delle svastiche dipinte sui muri dell’edificio. Dopo aver ripulito i muri i soldati hanno denunciato l’episodio all’Autorità palestinese”, ha dichiarato all’Afp la portavoce. I soldati hanno scoperto […]Continua a leggere

Assad: «Pronto a bombardare Tel Aviv»

Di Emanuel Baroz | 5 ottobre 2011
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Assad: «Pronto a bombardare Tel Aviv»

Assad: «Pronto a bombardare Tel Aviv» L’agenzia Fars: decisa reazione in caso di un attacco Nato nel Paese Il presidente siriano Bashar al-Assad (sulle cui azioni i pacifinti colpevolmente tacciono da mesi ormai) ha minacciato l’Occidente e il vicino israeliano: nel caso in cui la Siria finisse sotto un attacco Nato, le forze di Damasco metterebbe a ferro e fuoco Tel Aviv. Lo ha riferito l’agenzia semi-ufficiale siriana Fars, dando conto di un incontro del presidente con il ministro degli Esteri turco, Ahmad Davutoglu. Nel corso di questo vertice, Assad avrebbe dichiarato: «Se una folle misura fosse presa contro Damasco non avrei bisogno di più di sei ore per trasferire razzi e missili sulle alture del Golan per lanciarli contro Tel Aviv». ] IRAN E LIBANO PRONTI ALL’ATTACCO – Il presidente siriano sarebbe pronto anche a chiedere al movimento sciita libanese di Hezbollah di lanciare contro Israele un attacco «che l’intelligence israeliana non potrebbe nemmeno immaginare». Hezbollah è padrone della regione meridionale del Libano e il suo arsenale viene rifornito anche tramite il corridoio siriano. Per Assad, «tutto questo accadrà in tre ore, ma nelle successive tre l’Iran attaccherebbe le navi militari nel golfo Persico». Decisiva, in questo senso, la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York per discutere di una risoluzione di condanna delle repressioni in Siria.Continua a leggere