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Sinai: nuovo attentato al gasdotto egiziano che porta il gas ad Israele

Di Emanuel Baroz | 12 luglio 2011
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Sinai: nuovo attentato al gasdotto egiziano che porta il gas ad Israele

Nuovo attentato al gasdotto egiziano che porta il gas ad Israele Il Cairo, 12 Luglio 2011 – Ormai il gasdotto che fornisce il gas ad Israele ed alla Giordania attraversando il Sinai egiziano è diventato un facile ed abituale bersaglio per i sabotatori. Stamattina è stato nuovamente attaccato ad El Arish da uomini armati «non identificati»; secondo l’agenzia ufficiale egiziana Mena, l’esplosione è avvenuta stanotte ed ha sprigionato fiamme alte una ventina di metri. Gli abitanti della zona dicono di aver sentito un forte rumore ed i tecnici egiziani stanno tentando di chiudere le valvole del gasdotto. Il guerriglieri/sabotatori sembrano agire indisturbati, è il quarto attentato di questo genere che avviene ad Al Arish da febbraio. Il governatore del Nord Sinai, Abdel Wahab Mabrouk, ha detto che «l’attacco è un atto di sabotaggio premeditato e simile ai precedenti». A quanto pare i sabotatori si fanno sempre più intraprendenti: solo il 4 luglio un gasdotto era stato attaccato, sempre ad Al Arish, causando non solo l’interruzione delle esportazioni di gas egiziano verso Israele ed altri Paesi del Medio Oriente, ma anche la fornitura di gas a migliaia di famiglie del Sinai. L’attentato è arrivato subito dopo che la Gasco, una filiale della compagnia statale egiziana Egas, aveva annunciato di aver quasi terminato le riparazioni del gasdotto verso Israele, e che le esportazioni sarebbero riprese a fine settimana. Lo scenario sembra quello del 4 luglio: un piccolo camion carico di guerriglieri armati che occupano la stazione di pompaggio e, dopo aver piazzato cariche esplosive, fuggono. I precedenti attacchi al gasdotto, il 27 aprile e il 5 febbraio, avevano provocato l’interruzione delle forniture di gas ad Israele per diverse settimaneContinua a leggere

Il negazionismo arabo non conosce confine: “La Shoah è una menzogna!”

Di Emanuel Baroz | 8 luglio 2011
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Il negazionismo arabo non conosce confine: “La Shoah è una menzogna!”

Il negazionismo arabo non conosce confine Budapest – ”La Shoà è una menzogna, il libro di Anna Frank un falso e gli attentati dell’11 settembre a New York sono made in Usa”. Lo ha dichiarato mercoledì il politico egiziano Ahmed Ezz El-Arab, vice presidente del partito liberale Wafd, intervenendo in Ungheria a una conferenza su democrazia e diritti umani. Ezz El-Arab ha anche aggiunto che durante l’invasione dell’Iraq “soldati americani con nazionalità israeliana e di religione ebraica” avrebbero trafugato reperti […]Continua a leggere

La Grecia ferma una barca diretta a Gaza, flotilla immobilizzata

Di Emanuel Baroz | 7 luglio 2011
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La Grecia ferma una barca diretta a Gaza, flotilla immobilizzata

La Grecia ferma una barca diretta a Gaza, flotilla immobilizzata ATENE – La Guardia Costiera greca ha intercettato oggi una piccola imbarcazione francese con a bordo attivisti filo-palestinesi, la terza nave della flotilla a cui è stato impedito di arrivare a Gaza per sfidare il blocco israeliano. La Grecia ha bloccato tutte le navi dirette a Gaza per motivi di sicurezza, ma gli attivisti stanno comunque cercando un modo per salpare. La nave, con a bordo circa 10 attivisti, tra […]Continua a leggere

La primavera tunisina diventa gelo con Israele

Di Emanuel Baroz | 6 luglio 2011
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La primavera tunisina diventa gelo con Israele

La primavera tunisina diventa gelo con Israele di Paolo di Mauro Nel “patto repubblicano” adottato venerdì scorso dalla commissione per la riforma politica della Tunisia, emerge esplicito il rifiuto a intrattenere rapporti diplomatici con Israele. Nel documento stilato dalla commissione, che sarà la base della nuova Costituzione, si stabilisce che lo stato tunisino sostiene la causa palestinese e respinge “qualsiasi forma di normalizzazione dei rapporti con lo Stato sionista”. Una clausola fortemente voluta dal movimento islamico Ennahdha (Rinascita), ritiratosi il 27 giugno dalla commissione, contestandone la democraticità – e che è stata inserita nel patto non prima di aver creato disaccordo tra i membri del comitato. Sembrano pertanto avverarsi i dubbi e le paure che regnavano a Gerusalemme durante la rivolta del popolo tunisino contro l’ex presidente Ben Alì. Il governo israeliano aveva manifestato la propria preoccupazione per il futuro delle relazioni tra i due Paesi, in particolare per il potenziale ritorno dell’islamismo al potere. In questo quadro va inserito il contributo di 20 milioni di dollari che il Dipartimento di Stato americano ha concesso lo scorso mese a supporto della transizione della Tunisia verso la democrazia. Il finanziamento è stato stanziato con l’obiettivo di “contribuire a redigere una nuova costituzione, rafforzare i partiti politici e i gruppi civici non di parte, sviluppare un quadro per elezioni libere ed eque, creare un sistema dei media professionale e indipendente e incoraggiare le riforme economiche”. Sarebbe rilevante capire se, nella previsione di tale contributo, gli Usa abbiano avuto modo di considerare la netta presa di posizione della Tunisia nei confronti dello Stato di Israele.Continua a leggere

Sinai: altro attentato al gasdotto tra Egitto e Israele

Di Emanuel Baroz | 4 luglio 2011
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Sinai: altro attentato al gasdotto tra Egitto e Israele

Sinai, una bomba distrugge il gasdotto frutto degli accordi fra Egitto e Israele Secondo fonti di AsiaNews l’ordigno è stato piazzato da estremisti islamici contrari alle politiche pro-Israele ancora in vigore dopo la caduta di Mubarak. Ancora scontri in piazza Tahrir: 12 feriti. IL CAIRO – Una bomba ha distrutto questa mattina un gasdotto nella regione Sinai settentrionale che fornisce gas a Israele e Giordania. Questo è il terzo attacco contro i gasdotti del Sinai, dopo la rivoluzione dei gelsomini […]Continua a leggere