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Gilad Shalit: la differenza tra una democrazia e un gruppo terrorista

Di Emanuel Baroz | 22 giugno 2011
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Gilad Shalit: la differenza tra una democrazia e un gruppo terrorista

Gilad Shalit: la differenza tra una democrazia e un gruppo terrorista di Noemi Cabitza Il prossimo 25 giugno ricorre il quinto anniversario del rapimento di Gilad Shalit, il caporale israeliano sequestrato da Hamas mentre era di guardia lungo il confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Cinque anni di sequestro durante i quali a nessuno è stato permesso di visitarlo e di accertarsi delle sue condizioni, nemmeno alla Croce Rossa Internazionale o alla Mezza Luna Rossa in aperto contrasto a qualsiasi legge internazionale. Ma è chiaro che non ci si può aspettare che un gruppo terrorista rispetti le regole del Diritto Internazionale. E si, perché la storia di Gilad Shalit ci insegna proprio questo, ci insegna che non basta prendere il potere con la forza e occupare militarmente un territorio per essere considerati una entità politica e un governo regolare. Ci insegna che uno Stato democratico fa di tutto per liberare anche uno solo dei suoi cittadini o per riavere il suo corpo mentre un gruppo terrorista manda i suoi figli a farsi esplodere o a fare la parte della carne da macello anche solo per ottenere visibilità. Ci insegna che in uno Stato democratico i prigionieri godono di tutti i Diritti a prescindere dal loro crimine mentre in un territorio governato da un gruppo terrorista la parola “Diritti” non esiste, specie se sei ebreo, ma anche per coloro che osano in qualche modo ribellarsi alla logica terroristica di chi governa.Continua a leggere

Da Gaza ancora razzi su Israele

Di Emanuel Baroz | 22 giugno 2011
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Da Gaza ancora razzi su Israele

Da Gaza ancora razzi su Israele Gaza, 22 Giugno 2011 – Razzi Qassam  sono stati lanciati nella serata di ieri da Gaza contro Israele, raggiungendo la regione di Eshkol senza causare feriti o danni. Poche ore prima erano stati lanciati colpi di mortaio che erano esplosi nella stessa regione. Ricordiamo che nell’ultimo mese e mezzo c’era stato un periodo di relativa calma, tranne un lancio effettuato dai terroristi palestinesi la settimana scorsa. In risposta al lancio di razzi l’aviazione israeliana […]Continua a leggere

Riconciliazione palestinese: rinviato sine die l’incontro Fatah-Hamas

Di Emanuel Baroz | 21 giugno 2011
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Riconciliazione palestinese: rinviato sine die l’incontro Fatah-Hamas

Fatah-Hamas, rinviato sine die l’incontro del Cairo Si allontana nuovamente la creazione di un governo di unità nazionale palestinese. Rimandato a data da destinarsi, il meeting tra le due parti palestinesi, già fissato per martedì al Cairo. Rimangono disaccordi sulla nomina del Primo Ministro. RAMALLAH, 20 Giugno 2011 – E’ arrivata ieri come una doccia fredda la notizia del rinvio, a data da destinarsi, dell’incontro al Cairo, previsto martdeì tra il presidente palestinese e leader di Fatah, Abu Mazen, e il capo dell’ufficio politico del movimento islamico, Khaled Mashaal. Dopo le numerose tensioni delle settimane passate, sembrava essere tornato il sereno nelle relazioni tra Hamas e Fatah, che nell’incontro di domani avrebbero dovuto accordarsi sul nome del primo ministro che guiderà il governo di transizione, costituito da figure “indipendenti” fino alle prossime elezioni, sulla base di quanto deciso e siglato nell’accordo di riconciliazione dello scorso 4 maggio. Dietro il rinvio a data da destinarsi, c’è ancora una volta il disaccordo sulla nomina del premier. Le divergenze tra le due fazioni erano iniziate quando il Comitato centrale del partito Fatah, aveva annunciato il nome di Salam Fayyad, attuale primo ministro dell’Anp, come candidato-premier del nuovo esecutivo. Una scelta che aveva fatto infuriare la leadership del movimento islamico e innescato un muro contro muro poche settimane dopo la riconciliazione tra le due principali organizzazioni politiche nei Territori occupati (contesi, non occupati!), chiesta con insistenza dall’intera opinione pubblica palestinese, anche con una giornata di mobilitazione lo scorso 15 marzo.Continua a leggere

Abu Mazen: “Noi ci rifiutiamo di riconoscere uno stato ebraico!”

Di Emanuel Baroz | 20 giugno 2011
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Abu Mazen: “Noi ci rifiutiamo di riconoscere uno stato ebraico!”

Riportiamo qui di seguito un brano tratto dall’intervista al Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), trasmessa il 2 Giugno 2011 dalla tv dell’ANP. ABU MAZEN: «Per quanto riguarda lo stato ebraico, o quello che è, questa non è mai stata una questione. Durante tutti i negoziati fra gli israeliani e noi, dal 1993 fino a un anno fa, non abbiamo mai udito le parole “stato ebraico”. Ora hanno iniziato a parlarne, e la nostra risposta è stata: “Andate […]Continua a leggere

San Francisco: un fumetto propone una propaganda di stampo nazista contro la circoncisione!

Di Emanuel Baroz | 19 giugno 2011
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San Francisco: un fumetto propone una propaganda di stampo nazista contro la circoncisione!

Contro la circoncisione, a San Francisco torna propaganda dei nazisti di Alessandra Farkas NEW YORK – Il coraggioso supereroe Foreskin Man (l’uomo del prepuzio) ha tratti somatici inequivocabilmente germanici: è alto, biondo e con gli occhi azzurri. I “cattivi” contro i quali si scatena, sono Monster Mohel (il mohel è chi effettua la circoncisione ebraica) e sono tutti giudei sanguinari, col naso adunco, la carnagione scura, le unghie ad artiglio e l’aspetto torvo di chi è sulla terra soltanto per far del male. Il fumetto, a base di neonati terrorizzati e di “mostri Mohel” che sbavano dall’eccitazione nel tagliare la carne del pene di un bambino di otto giorni, ha sollevato un coro di proteste in America mandando letteralmente in tilt la rete. Le più importanti organizzazioni ebraiche – tra cui l’Anti-Defamation League – l’hanno accusato di aver “riesumato la famigerata iconografia antisemita del nazismo, in voga durante il Terzo Reich”.Continua a leggere