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Quanto costano al mondo i finti rifugiati palestinesi

Di Emanuel Baroz | 14 giugno 2011
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Quanto costano al mondo i finti rifugiati palestinesi

Quanto costano al mondo i finti rifugiati palestinesi. Come risolvere il problema di Miriam Bolaffi Uno dei maggiori problemi sollevati dai dirigenti palestinesi ogni volta che ci si avvicina ad un accordo di pace con Israele è quello dei cosiddetti “profughi palestinesi” e di un loro ipotetico e alquanto improbabile “Diritto al ritorno”. Su questo problema sono caduti decine e decine di accordi di pace, si sono bloccate trattative tra OLP e Israele prima e tra ANP e Israele poi e infine si è dato e si dà atto ad una campagna internazionale contro Israele che parte da un presupposto sbagliato e che ha un costo per la pace ormai diventato inaccettabile. Perché il problema dei profughi palestinesi e del loro ipotetico “Diritto al ritorno” parte da un presupposto sbagliato? E’ presto detto (anche se lo abbiamo già detto in passato), perché i palestinesi sono gli unici al mondo a nascere direttamente con lo status di profugo. Infatti i palestinesi figli e nipoti (persino pro-nipoti) dei profughi originali, quelli che per intenderci furono espulsi o fuggirono dopo il conflitto del 1948, a differenza di quanto avviene in tutto il resto del mondo, ereditano dai loro padri, nonni e bis-nonni lo status di rifugiato. Come fanno a fare ciò? Semplice, perché i palestinesi sono gli unici al mondo ad avere una loro “agenzia delle Nazioni Unite” del tutto personalizzata e con regole proprie che vanno in molti casi completamente al di fuori del Diritto Internazionale: la UNRWA (The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East). Tutti i profughi di tutto il resto del mondo hanno invece come punto di riferimento la UNHCR (The UN refugee agency) che invece considera profughi solo coloro che ne hanno realmente Diritto e non i loro figli, nipoti e pronipoti. In sostanza i palestinesi sono gli unici al mondo a produrre ogni giorno (semplicemente partorendoli) nuovi profughi. Per questo motivo si è passati da 600 mila profughi che erano nel 1948 agli oltre 5 milioni di oggi.Continua a leggere

Egitto: il fondamentalismo islamico continua a nutrire l’odio antisraeliano

Di Emanuel Baroz | 13 giugno 2011
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Egitto: il fondamentalismo islamico continua a nutrire l’odio antisraeliano

Per l’Egitto Israele ammazza i cristiani copti di Paolo della Sala Mentre negli USA ci si chiede se il prossimo teatro di guerra sarà in Siria e  Libano, e mentre una delegazione dei Fratelli musulmani si reca in visita a Gaza, in Egitto monta l’onda anti-israeliana. Secondo alcune figure chiave del nuovo regime, Israele avrebbe complottato contro i copti, creando il clima per i pogrom contro di loro, e inoltre venderebbe prodotti “avvelenati” agli egiziani. Arrestata anche una “spia” israeliana, […]Continua a leggere

Turchia: le minacce dell’estremismo islamico colpiscono anche un concerto dedicato alla tolleranza tra le religoni!!!

Di Emanuel Baroz | 12 giugno 2011
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Turchia: le minacce dell’estremismo islamico colpiscono anche un concerto dedicato alla tolleranza tra le religoni!!!

Israele, disappunto per l’annullamento del concerto ‘Three religions’ a Instanbul Le autorità turche hanno deciso di cancellare l’evento in seguito alle minacce giunte da alcuni gruppi di estremisti islamici Istanbul, 9 Giugno 2011 –  – É polemica in Israele per l’annullamento in extremis del concerto dedicato alla tolleranza fra le religioni che avrebbe dovuto svolgersi a Istanbul.Secondo quanto riferito dai media locali, l’evento – chiamato “Three religions” – è stato cancellato a cause delle minacce giunte da alcuni estremisti islamici, […]Continua a leggere

Gaza: Hamas riceve centinaia di missili dalla Libia

Di Emanuel Baroz | 10 giugno 2011
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Gaza: Hamas riceve centinaia di missili dalla Libia

A Gaza sono arrivati centinaia di missili libici Centinaia di missili Grad con una gittata di 60-70 chilometri sono stati trafugati nelle ultime settimane dalla Libia alla Striscia di Gaza, dove sono stati subito presi in consegna dal braccio armato di Hamas. Lo riferisce oggi il quotidiano Maariv secondo cui il contrabbando di armi libiche ha assunto dimensioni che ormai destano preoccupazione fra i dirigenti israeliani. Oltre ai missili Grad (che da Gaza possono colpire la periferia di Tel Aviv) […]Continua a leggere

Scontri del Naksa day, palestinesi a noleggio della Siria: 1000 dollari per farsi sparare addosso

Di Emanuel Baroz | 8 giugno 2011
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Scontri del Naksa day, palestinesi a noleggio della Siria: 1000 dollari per farsi sparare addosso

Naksa day: palestinesi a noleggio della Siria. 1000 dollari per farsi sparare addosso di Sharon Levi Come sempre fanno in questi casi, gli arabi non hanno perso l’occasione per usare i palestinesi come carne da macello per i loro scopi.  L’altro giorno ad approfittarne sono stati i siriani che hanno beneficiato del “Naksa day”, la ricorrenza dell’inizio della guerra dei sei giorni, per distrarre l’attenzione del mondo dalle stragi perpetrate in Siria in questi giorni. Erano settimane che a Damasco istruivano i palestinesi su come fare a farsi ammazzare nel tentativo di entrare in Israele dal Golan e, a quanto pare ci sono riusciti. Almeno sei morti e diversi feriti provocati dagli spari dei soldati israeliani che, nel pieno delle loro legittime funzioni, cercavano di impedire che i palestinesi provenienti dalla Siria si introducessero in Israele. L’intenzione dei siriani, come detto, è più che evidente: distogliere l’attenzione mondiale dalle stragi perpetrate in Siria contro i manifestanti anti-governativi. Si sa, fa più rumore un palestinese ucciso dagli israeliani che mille ragazzi siriani trucidati dalle forze speciali siriane e iraniane. Per questo, secondo fonti di intelligence, il regime di Damasco ha offerto ben 1000 dollari ad ogni rivoltoso disposto a provocare i soldati israeliani e a farsi sparare addosso.Continua a leggere