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Freedom Flotilla II: il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon esorta i paesi interessarti a fermare le flotte dirette sulla Striscia di Gaza

Di Emanuel Baroz | 29 maggio 2011
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Freedom Flotilla II: il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon esorta i paesi interessarti a fermare le flotte dirette sulla Striscia di Gaza

Ban Kimoon esorta i paesi interessarti a fermare le flotte dirette sulla Striscia di Gaza Ginevra – Il 27 maggio, attraverso il suo portavoce, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha affermato di aver inviato una lettera ai paesi del Mediterraneo, esprimendo le sue preoccupazioni per le flotte dirette sulla Striscia di Gaza. Ban Ki-moon ha ribadito che il personale ed ogni tipo di materiale d’assistenza deve arrivare a Gaza attraverso i check-point legali e i canali già prefissati, perciò […]Continua a leggere

Milano: i Centri Sociali minacciano lo stand di Israele

Di Emanuel Baroz | 28 maggio 2011
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Milano: i Centri Sociali minacciano lo stand di Israele

Minacce: Centri sociali contro lo stand di Israele MILANO – Per il momento la mobilitazione si limita a un appello affinché venga revocata la piazza, ma se dovesse venire confermata la presenza in Duomo di un stand del governo israeliano, i Centri sociali sono pronti a scatenare l’inferno. L’evento del resto era stato annunciato ancora l’anno scorso da Roberto Formigoni e dall’ambasciatore israeliano Gideon Meir. Un progetto da 2,5 milioni di euro per allestire un padiglione di circa 900 metri […]Continua a leggere

Libano, bomba contro i caschi blu: nell’attentato feriti sei soldati italiani

Di Emanuel Baroz | 27 maggio 2011
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Libano, bomba contro i caschi blu: nell’attentato feriti sei soldati italiani

Libano, bomba contro i caschi blu: nell’attentato feriti sei soldati italiani Fuori pericolo i due dei militari più gravi. Convoglio attaccato nei pressi di Sidone. Calderoli: troppe missioni, ritiriamoci Beirut, 27 Maggio 2011 – Sei soldati italiani sono rimasti feriti (due dei quali in condizioni gravi ma fuori pericolo) in un attentato che ha colpito oggi un mezzo dell’Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano. Lo riferiscono fonti della Difesa che hanno confermato l’attentato contro un’autocolonna di caschi blu italiani della missione in Libano. In precedenza al Jazeera aveva indicato in 2 i morti e 5 i feriti italiani. La notizia era stata corretta dal ministero della Difesa che aveva inizialmente indicato 5 feriti e un morto. Secondo l’emittente libanese Future Tv un ordigno è esploso a sud di Sidone (40 km a sud di Beirut) nei pressi del fiume Awwali, al passaggio di un mezzo dei caschi blu. La deflagrazione avrebbe colpito il mezzo militare sul quale si trovavano i soldati italiani. Nell’attacco è stato colpito l’ultimo automezzo in un convoglio di quattro, con targa Unifil-8377. L’ordigno era stato piazzato dietro un guardrail di cemento. L’esplosione ha avuto luogo lungo l’autostrada che porta dalla capitale verso la città portuale di Sidone. Il militare italiano che ha riportato le ferite più gravi «ora è fuori pericolo». Lo ha detto ai giornalisti George Falhai, medico dell’ospedale Hammud in cui sono stati trasferiti i sei militari italiani feriti. Gli altri cinque, ha confermato il medico nel suo ultimo bollettino, «hanno riportato ferite non gravi».Continua a leggere

Hamas ribadisce: “Non riconosceremo Israele”

Di Emanuel Baroz | 26 maggio 2011
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Hamas ribadisce: “Non riconosceremo Israele”

Hamas ribadisce: “Non riconosceremo Israele” Mosca, 25 Maggio 2011 – È fuori discussione che Hamas riconosca Israele. Lo ha ribadito martedì a Mosca il numero due del politburo del movimento islamista terrorista palestinese, Mussa Abu Marzouk. “E’ illogico che ci chiedano di riconoscere Israele” ha detto in conferenza stampa, per poi affermare che nessuna legge internazionale prevede che un’organizzazione o un movimento riconoscano l’indipendenza di uno stato, e che il riconoscimento di Israele da parte di Fatah nel 1993 è […]Continua a leggere

Netanyahu al Congresso USA: “Non siamo gli inglesi in India, siamo il popolo ebraico nella terra dei suoi padri”

Di Emanuel Baroz | 25 maggio 2011
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Netanyahu al Congresso USA: “Non siamo gli inglesi in India, siamo il popolo ebraico nella terra dei suoi padri”

Netanyahu al Congresso USA: “Non siamo gli inglesi in India, siamo il popolo ebraico nella terra dei suoi padri” Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto martedì il suo attesto discorso di fronte al Congresso americano (qui è visibile il video integrale dell’intervento) , che lo ha accolto con calorosi applausi ed ovazioni. Nel suo discorso, Netanyahu fra l’altro ha sollecitato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) a strappare il patto con Hamas e fare la pace con lo stato ebraico, sottolineando che Israele è pronto a ritirarsi da parte degli insediamenti in Cisgiordania. “Sono profondamente commosso da questo vostro caloroso benvenuto – ha esordito il primo ministro israeliano – e sono profondamente onorato dell’opportunità che mi date di rivolgermi a questo Congresso per la seconda volta [dopo quella del 1996]. Vedo qui molti vecchi amici ed anche un bel po’ di amici nuovi, sia democratici che repubblicani. Israele non ha un amico migliore dell’America, e l’America non ha un amico migliore di Israele”. “Come mai finora la pace ci è sfuggita? – si è poi domandato Netanyahu, passando ad analizzare il conflitto arabo-israeliano – Perché finora i palestinesi non sono stati disposti ad accettare uno stato palestinese se questo significa accettare uno stato ebraico al suo fianco. Noi desideriamo che i palestinesi vivano liberamente nel loro stato. Perché i palestinesi non sono disposti a riconoscere lo stato ebraico di Israele, e continuano a inculcare nei loro figli l’odio verso Israele? Abu Mazen deve fare quello che ho fatto io quando ho detto ai miei concittadini che avrei accettato uno stato palestinese: deve dire alla sua gente di accettare Israele come stato nazionale del popolo ebraico”.Continua a leggere