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Milano: Repubblica accusa una professoressa del liceo Manzoni di diffondere il negazionismo tramite il proprio blog. Lei ribatte: “Sono solo antisionista”

Di Emanuel Baroz | 14 aprile 2011
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Milano: Repubblica accusa una professoressa del liceo Manzoni di diffondere il negazionismo tramite il proprio blog. Lei ribatte: “Sono solo antisionista”

Dopo varie segnalazioni dei nostri lettori abbiamo ritenuto opportuno cambiare il titolo dell’articolo postato qui su Focus, ma seguiremo la faccenda, perchè a nostro parere una persona che parla di “lobby sionista”  o di “lager di Gaza” non può essere definita semplicemente antisionista, e comunque il fatto che insegni in un liceo non ci lascia tranquilli (commento postato da Emanuel Baroz il 15 Aprile 2011 alle ore 17:30) La prof negazionista del Manzoni: “Basta con il mito dell’Olocausto” La docente del liceo linguistico milanese si firma ‘Cloro’ sul proprio blog e si definisce “antisemita” La Giornata della Memoria? “Una forzatura”. E critica “le leggi che negano la libertà di espressione” di Marco Pasqua Milano – Contesta le celebrazioni per la Giornata della Memoria, a suo dire «una forzatura», e ritiene che il «mito dell’Olocausto» sia una «risorsa politica» per accrescere «il senso di colpa dell’Occidente», rendendo «intoccabili» gli ebrei. È il pensiero di una docente milanese, Barbara Albertoni, articolato nel suo blog Cloro al Clero, una raccolta di decine e decine di post intrisi di antisemitismo e di insulti verso alcune personalità ebraiche italiane. Cloro, questo il nickname della docente, che insegna filosofia e storia al civico liceo linguistico Manzoni, cura il blog dal 2006. Il suo è un sito di ispirazione anarchica, con attacchi ripetuti ad ebrei e ad Israele, sporadicamente contestati da alcuni commentatori indignati. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, viene definito «servo» di Israele. E poi, vignette, foto della bandiera israeliana con la svastica e articoli dedicati alla difesa incondizionata dei negazionisti più noti. Da Faurisson ad Irving, fino al ricercatore della Sapienza, Antonio Caracciolo, che sul web diffondeva tesi negazioniste.Continua a leggere

Iran, ministero degli Esteri: le proteste in Siria sono un “il frutto di un malvagio complotto dell’Occidente, in particolare di USA e Israele”

Di Emanuel Baroz | 13 aprile 2011
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Iran, ministero degli Esteri: le proteste in Siria sono un “il frutto di un malvagio complotto dell’Occidente, in particolare di USA e Israele”

Iran, ministero degli Esteri: le proteste in Siria sono un ‘complotto dell’Occidente’ “L’Occidente sta provando a creare una protesta artificiale, mettendo esageratamente in risalto le richieste di pochi” Teheran, 12 Aprile 2011 – Le proteste antigovernative scoppiate in Siria nelle ultime settimane sono il frutto di “un malvagio complotto dell’Occidente, in particolare di Usa e Israele”. È quanto ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, nel corso di una conferenza stampa a Teheran. Riferendosi alle violenze […]Continua a leggere

Gaza: nonostante gli attacchi, ieri migliaia di camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza

Di Emanuel Baroz | 12 aprile 2011
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Gaza: nonostante gli attacchi, ieri migliaia di camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza

Gaza: nonostante gli attacchi, ieri migliaia di camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza E’ una fragile tregua quella che si è assaporata ieri dopo giorni e giorni di attacchi terroristici su Israele e dopo le legittime azioni israeliane contro obbiettivi militari nella Striscia di Gaza. Hamas, Jihad Islamica e IDF sono rimasti ognuno sulle sue posizioni. Questa fragile tregua ha permesso a Israele di far passare migliaia di camion di aiuti verso la Striscia di Gaza. Sono 3.656 i camion contenenti aiuti alimentari e medici che da ieri entrano ininterrottamente nella Striscia di Gaza attraverso i valichi, mentre sono 1.100 i camion contenti materiale inerme da costruzione (ghiaia) che entrano attraverso il valico di Sufa  che è stato aperto appositamente per questo scopo. L’enorme azione umanitaria permessa dalla tregua non allenta però la tensione lungo i confini tra Gaza e Israele. L’esercito israeliano rimane in stato di massima allerta. Ieri una fonte ufficiale dell’IDF ha dichiarato che “la tregua non deve confondere, uno scontro armato su larga scala con Hamas è praticamente inevitabile”.Continua a leggere

Incredibile: la Lega Araba chiede una no fly-zone per Gaza!

Di Emanuel Baroz | 11 aprile 2011
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Incredibile: la Lega Araba chiede una no fly-zone per Gaza!

Certo sarebbe un bel regalo per i terroristi palestinesi!… La Lega Araba chiede una no fly-zone per Gaza Gerusalemme, 11 Aprile 2011 –  Una no-fly zone per Gaza. È quanto chiederà la Lega araba alle Nazioni unite, per impedire all’aviazione israeliana di bombardare l’area. A dichiararlo il segretario generale della Lega Moussa, proprio mentre sembrano calare le violenze degli ultimi giorni e da più parti si parla di volontà di tregua. Tra giovedì e sabato sono stati almeno 120 i […]Continua a leggere

Libia, l’antisemitismo (senza ebrei) dei rivoluzionari

Di Emanuel Baroz | 10 aprile 2011
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Libia, l’antisemitismo (senza ebrei) dei rivoluzionari

Libia, l’antisemitismo (senza ebrei) dei rivoluzionari I ribelli: «I carri armati di Gheddafi sono costruiti in Israele». E «Iehud» è l’offesa che si fa a Gheddafi di Lorenzo Cremonesi AJDABYA (Libia) – La Nato sbaglia obiettivi e colpisce le camionette del rivoluzionari? Niente paura, loro hanno una spiegazione. «Sono piloti ebrei. Il Mossad aiuta Gheddafi», affermano quasi fosse un fatto assodato, indiscutibile. Come del resto è evidente che Gheddafi sia figlio di una donna ebrea e per giunta prostituta, elemento questo che in se stesso spiegherebbe la sua perfidia, il suo desiderio di derubare il popolo libico, la sua doppiezza. I più fantasiosi aggiungono che il padre sarebbe stato un «fascista italiano». Sulla linea del fronte tra la cittadina petrolifera di Brega e quella sul nodo stradale di Ajdabya quando le bombe nemiche cadono più fitte e il rischio di una nuova ritirata si fa imminente, i soldatini in erba giustificano la superiorità avversaria dicendosi a vicenda che «i carri armati di Gheddafi sono costruiti in Israele, persino le tavolette di cioccolato dei suoi carristi vengono da Tel Aviv». Ma non si scoraggiano. «Dopo Brega, Sirte e Tripoli libereremo Gaza e Gerusalemme», sostenevano venerdì tra i gipponi fermi ai lati della strada, una decina di chilometri dalle pattuglie avanzate di Gheddafi.Continua a leggere