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Gaza: milioni di dollari di Hamas provenienti dal contrabbando andati (letteralmente) in fumo

Di Emanuel Baroz | 25 febbraio 2011
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Gaza: milioni di dollari di Hamas provenienti dal contrabbando andati (letteralmente) in fumo

MO: Gaza, milioni di dollari in fumo in raid israeliano Gaza, 25 Febbraio 2011 – Milioni di dollari in contanti destinati a Hamas sarebbero andati in fumo nel raid condotto ieri dall’aviazione israeliana a Rafah contro una vettura su cui viaggiavano due attivisti, che sono rimasti feriti. Fonti palestinesi hanno precisato che l’aviazione ha colpito una jeep appena emersa dal Sinai egiziano a Rafah da uno dei sempre più ampi tunnel per il contrabbando. A bordo, oltre ad una ingente […]Continua a leggere

Gaza: un missile Grad centra Beersheva

Di Emanuel Baroz | 24 febbraio 2011
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Gaza: un missile Grad centra Beersheva

Gaza: un missile Grad centra Beersheva Gerusalemme, 24 Febbraio 2011 – Due razzi palestinesi tipo Grad lanciati mercoledì sera dalla striscia di Gaza si sono abbattuti nella zona di Beersheva, al centro del deserto del Negev (nel sud di Israele), centrando una casa. Fortunatamente non ci sono stati feriti perchè la famiglia che risiedeva in quella casa è scappata nel rifugio non appena è scattato l’allarme. Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito con un raid contro obiettivi terroristici a […]Continua a leggere

Nei paese arabi il pregiudizio antisraeliano si espande grazie alle leggende metropolitane

Di Emanuel Baroz | 24 febbraio 2011
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Nei paese arabi il pregiudizio antisraeliano si espande grazie alle leggende metropolitane

Quelle bestie dei sionisti di Dimitri Buffa Negli scorsi mesi, prima che il vento liberale e i blogger creassero questo po’ po’ di caos nelle dittature del mondo arabo, e sempre sperando che le rivolte non ci portino tanti piccoli e grandi Khomeini alla guida di Tunisia, Egitto, Libia, Yemen e Bahrein, nei giornali arabi erano fiorite una serie di leggende metropolitane cospirazioniste in chiave anti israeliana che per la verità non facevano presagire nulla di buono. Adesso un sito che si autodefinisce di “intelligence araba” (anche se a leggere cosa vi è contenuto qualcuno potrebbe pensare a un ossimoro) le ha raccolte quasi tutte e recentemente se ne è ironizzato (anzi sghignazzato) non poco nei giornali israeliani. Basta leggere i titoli di ogni singola storiella per capire le ragioni di tanta ilarità: si va dalla storia delle “zanzare di distruzione di massa”, secondo cui “Israele sta ora usando le zanzare come vettore per armi biologiche” e questo sarebbe “molto più pericoloso di qualunque arma nucleare e potrebbe uccidere intere popolazioni in un continente”, ai serpenti sionisti di cui parla il sito maannews.net, si tratterebbe di rettili addestrati a distinguere gli arabi dagli israeliani e persino gli islamici dagli ebrei, passando per le “meduse del Mossad” di cui ha parlato proprio la tv egiziana in un indimenticabile siparietto in cui un giornalista intervista un ragazzino che fa il pescatore e che sostiene che queste meduse dal veleno paralizzante, che si trovano a Sharm el Sheik, sarebbero state allevate e poi portate in loco dagli odiati ebrei sionisti israeliani. Insomma se uno legge parte della stampa araba, ne sente i Tg, visita i siti d’informazione, per non parlare di quelli di intelligence come Newsrealblog.com, non è improbabile che si imbatta in storielle come questa: “i topi sono diventati un’arma israeliana per espellere arabi residenti dai territori occupati della Città Vecchia di Gerusalemme”. La fonte? Addirittura l’agenzia palestinese Wafa Arab News – sotto il diretto controllo del presidente dell’Anp Mahmoud Abbas – che nel 2008 ha riferito che Israele stava usando i ratti per guidare gli arabi fuori dalla Città Vecchia di Gerusalemme. Nel lancio di agenzia si leggeva che “negli ultimi due mesi, decine di coloni passeggiano lungo i vicoli e le strade della Città Vecchia trasportando gabbie di ferro piene di topi; poi liberano i ratti, che trovano riparo nei sistemi di fogne a cielo aperto”.Continua a leggere

Il terrorismo palestinese non conosce soste: ordigni esplosivi e razzi contro Israele

Di Emanuel Baroz | 23 febbraio 2011
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Il terrorismo palestinese non conosce soste: ordigni esplosivi e razzi contro Israele

Il terrorismo palestinese non conosce soste: ordigni esplosivi e razzi contro Israele Gerusalemme, 23 Febbraio 2011 – Scoperti e disinnescati in tempo, martedì, da una pattuglia delle Forze di Difesa israeliane due ordigni esplosivi palestinesi lungo la barriera di sicurezza fra Israele e Striscia di Gaza, poco a sud del valico di Kissufim. Nella giornata di mercoledì tre razzi sono stati lanciati  dalla Striscia di Gaza contro Israele e si sono abbattuti su terreni non edificati nella zona di Shaar […]Continua a leggere

Canale di Suez: la navi iraniane entrano nel Mediterraneo. Per Israele è “Una provocazione senza precedenti”

Di Emanuel Baroz | 22 febbraio 2011
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Canale di Suez: la navi iraniane entrano nel Mediterraneo. Per Israele è “Una provocazione senza precedenti”

Due navi iraniane passano Suez L’Iran mette il naso nel Mediterraneo, Israele preoccupata E’ la prima volta in tre decenni che le navi militari iraniane attraversano il Canale che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. I funzionari di Teheran hanno detto che le navi sono dirette in Siria per una missione di addestramento. Il Cairo, 22-02-2011 – “Una provocazione senza precedenti, una sfida alla comunità internazionale”. Questo per il ministero israeliano degli Esteri il significato dell’annuncio odierno delle autorità egiziane nel canale di Suez: due navi iraniane sono entrate questa mattina presto nelle acque dello Stretto e raggiungeranno il mar Mediterraneo nel corso della giornata. Si tratta di una fregata e di una nave di approvvigionamento (rispettivamente la Alvand e la Kharg), ognuna delle quali dovra pagare 290mila dollari per il passaggio. E’ la prima volta in tre decenni che le navi militari iraniane attraversano il Canale che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. I funzionari di Teheran hanno detto che le navi sono dirette in Siria per una missione di addestramento. L’operazione è un’ulteriore test degli equilibri precari in Medioriente, scosso da un’ondata senza precedenti di rivolte contro i governi. I nuovi governanti militari dell’Egitto, che hanno preso il potere dopo le dimissioni di Hosni Mubarak dalla presidenza poco più di una settimana fa, hanno concesso l’attraversamento, suscitando più di qualche apprensione a Washington e Tel Aviv. Del resto sembra che l’Egitto non abbia avuto altra scelta, per una convenzione internazionale dell’88 secondo cui il passaggio deve essere aperto “a ogni imbarcazione commerciale o militare”.Continua a leggere