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Egitto a Hamas: con il lancio di razzi si rischia la guerra a Gaza

Di Emanuel Baroz | 13 gennaio 2011
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Egitto a Hamas: con il lancio di razzi si rischia la guerra a Gaza

Egitto a Hamas: con il lancio di razzi si rischia la guerra a Gaza GAZA – Il Cairo avverte Hamas che, se non smettera’ di lanciare razzi su Israele, Tel Aviv (magari Gerusalemme….) potrebbe scatenare una nuova guerra contro Gaza. A rivelarlo sono alcune fonti legate sia ai palestinesi che all’Egitto. “L’Egitto – sostengono queste fonti – ha detto ad Hamas che la situazione di Gaza e’ molto simile a quella precedente il dicembre 2008”, quando Israele lancio’ un’offensiva di […]Continua a leggere

Sito neonazista pubblica lista degli ebrei italiani: ” Sono facce da cancellare”

Di Emanuel Baroz | 12 gennaio 2011
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Sito neonazista pubblica lista degli ebrei italiani: ” Sono facce da cancellare”

Neonazisti, la lista della vergogna: “Ecco i nomi degli ebrei italiani” Gli elenchi pubblicati su un sito web: “Sono facce da cancellare”. La legge aggirata grazie ai server negli Usa. Ma gli autori possono essere rintracciati. Ci sono manager, giornalisti, scrittori e personaggi del mondo dello spettacolo di MARCO PASQUA ROMA – Elenchi di ebrei italiani “influenti”, dall’economia ai media, ma anche nel mondo dello spettacolo. Decine di nomi e cognomi di imprenditori, artisti e giornalisti, citati in virtù delle loro (vere o presunte) origini ebraiche. Questa blacklist dell’odio antisemita compare a più riprese – con un’escalation di aggiornamenti in questi ultimi giorni – sulle pagine italiane del forum neonazista americano Stormfront, fondato nel 1995 da Don Black, ex leader del Ku Klux Klan. Da Gad Lerner a un magistrato milanese del processo Mills, gli attacchi dei neonazisti non risparmiano nessuno. Ci sono Roberto Saviano (nato, come ha spiegato lo stesso scrittore in un’intervista, da madre di origine ebraica) e Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L’espresso. Il sito è ospitato su un server americano, ma gli utenti che firmano molti post e si nascondono dietro a nickname di ispirazione nazionalsocialista, sono spesso italiani individuabili dalla polizia postale. Come è avvenuto nel 2008, quando un blog pubblicò una blacklist di docenti universitari ebrei: la pagina venne oscurata, e il responsabile italiano denunciato per violazione della legge sulla privacy, della legge Mancino e per diffamazione. Gli elenchi figurano in una discussione online dal titolo “Il giudaismo internazionale”. Scopo del forum animato dagli adepti virtuali del Klan del Ventunesimo secolo, è quello di mettere in evidenza il potere che gli ebrei “hanno acquisito in campo economico, descrivendo la situazione nelle varie nazioni del mondo”. Dietro a questo lavoro, spesso basato su grossolane ricerche sul web (ci si ispira anche alla lista di cognomi ebraici pubblicata dal sito Holywar, altro punto di riferimento degli antisemiti), c’è l’ossessione di scovare la cosiddetta “lobby ebraica”.Continua a leggere

Da Gaza i razzi Qassam arrivano con una preoccupante continuità. Ma i mass media mondiali sembrano non essere interessati….

Di Emanuel Baroz | 11 gennaio 2011
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Da Gaza i razzi Qassam arrivano con una preoccupante continuità. Ma i mass media mondiali sembrano non essere interessati….

Da Gaza i razzi Qassam arrivano con una preoccupante continuità. Ma i mass media mondiali sembrano non essere interessati…. Gerusalemme, 10 Gennaio 2011 – Tre razzi Qassam palestinesi lanciati lunedì sera dal nord della Striscia di Gaza verso Israele si sono abbattuti nei pressi della città meridionale di Ashkelon. Nel pomeriggio un altro razzo Qassam palestinese lanciato  dalla Striscia di Gaza verso Israele si è abbattuto su un terreno non edificato nella zona di Eshkol. (Fonte: Israele.net, 11 Gennaio 2011)Continua a leggere

Il pregiudizio e le “colonie”

Di Emanuel Baroz | 10 gennaio 2011
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Il pregiudizio e le “colonie”

Il pregiudizio e le “colonie” di Ugo Volli Cari amici, l’entità sionista, come si sa, continua a costruire nuove colonie e a “divorare” la terra palestinese. Segno del suo irrefrenabile colonialismo/imperialismo e del suo ostinato rifiuto ad accettare la pace che generosamente i palestinesi le offrono. Ma quanta terra “l’entità” “divora” esattamente? E come e quante sono queste maledette colonie, luogo di ogni male al mondo? Questo normalmente non si sa, i giornali non lo dicono. Eppure è importante: per fare efficacemente il bene bisogna conoscere il male, no? Trovate ogni informazione su questa pagina , in cui i terribili colonialisti si confessano; ma per rendervi le cose più comode, vi do qui un riassunto. Le “colonie” vere e proprie in Giudea e Samaria sono 122. Per lo più sono villaggi: 24 hanno una popolazione fra i 1000 e i 2000 abitanti, pardon “coloni”; 22 fra i 500 e i 1000 abitanti e 49  sotto i 500. Solo 5 contano più di 10 mila persone. Il numero totale dei “coloni” a giugno scorso era 303.900. Dei 122 insediamenti (pardon colonie) 23 non hanno avuto crescita di popolazione nel 2009, 51 sono cresciuti di meno di 50 persone, 21 fra i 50 e i 100; solo 2 sono cresciute di più di 1000 persone. Come divoramento della terra, permettetemi, mi sembra un po’ anoressico. Ma le colonie nuove che crescono come funghi? Ecco i dati: 47 insediamenti sono stati costituiti fra il ’67 e il ’79; altri 70 fra l’80 e l’89, solo 5 fra il ’90 e il ’99.Continua a leggere

Gerusalemme: anche la demolizione di un edificio fatiscente per i palestinesi e i loro amici è un pretesto per gridare allo scandalo!

Di Emanuel Baroz | 10 gennaio 2011
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Gerusalemme: anche la demolizione di un edificio fatiscente per i palestinesi e i loro amici è un pretesto per gridare allo scandalo!

Gerusalemme: anche la demolizione di un edificio fatiscente per i palestinesi e i loro amici è un pretesto per gridare allo scandalo! Gerusalemme, 10-Gennaio 2011 – Avviata domenica mattina, nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme orientale, l’opera di demolizione del fatiscente ex hotel Shepherd, nel quadro di un progetto per la costruzione di una ventina di abitazioni in sua sostituzione. La responsabile della politica estera UE Catherine Ashton ha condannato la demolizione dicendo che si tratta di un “simbolo palestinese” […]Continua a leggere