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Cdec: l’antisemitismo on line cresce e si nutre del conflitto israelo-palestinese

Di Emanuel Baroz | 16 dicembre 2010
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Cdec: l’antisemitismo on line cresce e si nutre del conflitto israelo-palestinese

Antisemitismo, Cdec: cresce online e si nutre del conflitto in M.O. L’odio per ebrei e Israele sostenuto da estremismi politici e integralismi religiosi Roma, 9 dic (Il Velino) – In Italia l’antisemitismo cresce e si diffonde online, alimentandosi delle vicende legate al conflitto israelo-palestinese e della scarsa conoscenza che gli italiani hanno degli ebrei. E anche l’ambiente universitario è contaminato dal fenomeno. Lo denuncia il Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) nella relazione quadriennale sull’antisemitismo in Italia (2007-2010) che “Shalom”, il mensile della comunità ebraica di Roma, pubblica in anteprima. “Siti negazionisti, antisionisti, o giudeofobici, siti di destra e sinistra estreme, islamisti, o cattolici integralisti, cospirativi: è difficile quantificare il numero di contatti, ossia quante persone entrano in relazione con questi contenuti – scrive la rivista – ma è certo che attraverso internet la propaganda e la diffusione di idee intolleranti diventa più facile”. Nella Penisola gli episodi di violenza antiebraica sono stati fortunatamente sporadici, ma ad apparire in sensibile crescita è l’antisemitismo in rete. “Internet informa, organizza, conferisce struttura relazionale e sistema di comunicazione a gruppi estremisti e tra questi anche quelli antisemiti. Il rischio dell’antisemitismo on line – sottolinea il Cdec – è la sua capacità di influenzare i valori sociali, soprattutto tra i più giovani. La tecnologia crea un ambiente dove l’antisemitismo o altre forme di odio, diventano accettabili all’interno della società. E quello che inizia nella comunità on line può poi influenzare i reali comportamenti sociali. Inoltre la facilità con cui si condividono i contenuti in internet espone al rischio che tematizzazioni antisemite vengano lette e accettate come storicamente valide”.Continua a leggere

Ahmadinejad: “L’esistenza di Israele è un insulto all’umanità”

Di Emanuel Baroz | 15 dicembre 2010
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Ahmadinejad: “L’esistenza di Israele è un insulto all’umanità”

IRAN: AHMADINEJAD,ESISTENZA ISRAELE INSULTO A UMANITÀ (ANSA) – TEHERAN, 14 DIC – L’esistenza di Israele è «un insulto alla dignità umana» e «il vero genocidiò è quello compiuto dagli Israeliani a danno dei Palestinesi. Lo ha detto il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, citato dalla televisione iraniana in inglese PressTv. «Il metodo usato nella fondazione del regime sionista (Israele, ndr) e la continuazione della sua esistenza sono un grande insulto alla dignità umana», ha affermato il presidente iraniano.  Ahmadinejad, che più […]Continua a leggere

Hamas: “La Palestina, dal mare al fiume, è integralmente terra dei palestinesi”

Di Emanuel Baroz | 14 dicembre 2010
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Hamas: “La Palestina, dal mare al fiume, è integralmente terra dei palestinesi”

Hamas: “La Palestina, dal mare al fiume, è integralmente terra dei palestinesi” Gaza, 13 Dicembre 2010 – Alla vigilia del 23esimo anniversario dalla sua fondazione, il movimento terrorista palestinese Hamas ha ribadito la sua ambizione di riconquistare “tutta la Palestina dal mar Mediterraneo al fiume Giordano, con la conseguente scomparsa di Israele. “Noi affermiamo che la Palestina, dal mare al fiume, è integralmente terra dei palestinesi, non ne cederemo neanche una parte e non riconosceremo il cosiddetto stato d’Israele”, ha […]Continua a leggere

A Gaza gli aiuti entrano: allora perché un nuova “flotilla”?

Di Emanuel Baroz | 13 dicembre 2010
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A Gaza gli aiuti entrano: allora perché un nuova “flotilla”?

A Gaza gli aiuti entrano: allora perché un nuova “flotilla”? di Sharon Levi Nella Striscia di Gaza gli aiuti entrano in gran quantità. I dati disponibili e ufficiali parlano chiarissimo: nella settimana che va dal 28 novembre al 3 dicembre (ultimi dati disponibili) sono entrati da Israele nella Striscia di Gaza 1.083 camion di aiuti umanitari per un totale di 26.167 tonnellate di merci. Nel dettaglio dal valico di Kerem Shalom sono entrati a Gaza 847 camion (16.935 tonnellate) con merce di ogni tipo tra cui, riso, spezie, grano, sale, olio da cucina, legumi, frutta e verdura, prodotti a base di carne, pollo e pesce, farina, latticini, zucchero ecc. ecc. ma anche materiali da costruzione tra i quali cemento (16 camion), ferro (4 camion), aggregati (93 camion), profili di vetro, alluminio e legno (83 camion). E ancora 94 camion di mangimi per gli allevamenti di Gaza, 65 camion di prodotti in ceramica e per l’idraulica, 42 camion di prodotti elettrici, 34 camion di prodotti per l’agricoltura, 26 per l’igiene personale, 9 camion di medicine e di materiale medico, 38 di abbigliamento e calzature, 178 camion di materiale umanitario essenziale ecc. ecc. Oltre a questo per il valico di Erez sono usciti dalla Striscia di Gaza 233 operatori umanitari mentre sono 250 quelli entrati. Infine sono usciti da Gaza 303 pazienti con urgente bisogno di aiuto medico, tutti accompagnati da almeno una persona. Tutto questo in una sola settimana, mentre la settimana precedente i camion erano stati 1.105 per un totale di 25.108 tonnellate di merce (questi sono i dati ufficiali forniti dal Ministero degli affari esteri israeliano e verificati da personale internazionale). Ora, dall’Italia giunge notizia che un gruppo di Ong vuole organizzare una nuova spedizione  navale per forzare il blocco israeliano su Gaza e portare così aiuti umanitari alla popolazione di Gaza che, secondo quanto riferiscono questi signori, sarebbe stremata dalla mancanza di beni di prima necessità. E’ chiaro che, o questi signori sono male informati oppure l’obbiettivo è un altro e non c’entra niente con gli aiuti umanitari. Il sospetto è che questa gente voglia in effetti fare solo della sterile provocazione al fine di aiutare Hamas che è ben altra cosa che aiutare la popolazione palestinese.Continua a leggere

Gaza: l’Intrafada prevede anche la condanna a morte per gli uomini di Fatah

Di Emanuel Baroz | 12 dicembre 2010
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Gaza: l’Intrafada prevede anche la condanna a morte per gli uomini di Fatah

Gaza: condanna a morte di tre membri di al-Fatah Portavoce, si rischia di innescare una catena di ritorsioni GAZA, 12 dic – Sale la tensione fra le correnti politiche palestinesi dopo la decisione di Hamas a Gaza di condannare a morte 3 membri locali di al-Fatah. Una corte li ha trovati responsabili della uccisione dell’Imam Mohammed Rafati, durante gli scontri armati del giugno 2007, in seguito ai quali Hamas espugno’ il potere nella Striscia ed espulse le forze fedeli al […]Continua a leggere