Ultimi Articoli

Gaza: l’Intrafada provoca la chiusura della centrale elettrica

Di Emanuel Baroz | 8 agosto 2010
0 commenti
Gaza: l’Intrafada provoca la chiusura della centrale elettrica

Gaza, chiusa la centrale elettrica per mancanza di carburante A causa di un contenzioso fra Hamas e Anp GERUSALEMME, 7 ago. – L’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza è stata chiusa per mancanza di carburante nel pieno di una ondata di caldo. Lo ha annunciato un responsabile dell’impianto. Quest’ultimo, che fornisce al territorio palestinese il 20% del fabbisogno energetico, ha problemi a rifornirsi di carburante a causa di disaccordi con il rivale governo palestinese della Cisgiordania. Hamas, che controlla […]Continua a leggere

L’indottrinamento all’odio degli interlocutori per la pace

Di Emanuel Baroz | 7 agosto 2010
1 commento
L’indottrinamento all’odio degli interlocutori per la pace

“Solo la jihad può liberare il paese dalla sozzura ebraica” Quelli che seguono sono alcuni brani tratti dal sermone del venerdì mandato in onda il 16 luglio scorso dalla tv di Hamas “Al-Aqsa”. È degno di nota il fatto che l’emittente di Hamas continua a trasmettere sul satellite Atlantic Bird 4A di Eutelsat. Il mese scorso, la tv Al-Aqsa era stata bandita dalla CSA (Conseil supérieur de l’audiovisuel), l’authority francese incaricata di garantire la libertà e la qualità della comunicazione audiovisiva, la quale aveva ha dato disposizione a Eutelsat di rimuovere il segnale della tv di Hamas dal satellite. Dopodiché la tv Al-Aqsa si è spostata su un’altra frequenza, anch’essa su Atlantic Bird 4A, e continua a usare la vecchia frequenza, da cui è stata rimossa, per trasmettere il canale Seraj Al-Aqsa, che manda in onda la stessa programmazione della tv bandita. Predicatore: «Cari beneamati, la moschea di Al-Aqsa [a Gerusalemme] è sottoposta a una feroce campagna di giudaizzazione e di contaminazione per mano delle più sporche creature che siano state plasmate da Allah: gli ebrei. […] Oggi vediamo i fratelli delle scimmie e dei maiali che distruggono le case con gli abitanti ancora all’interno, che sradicano gli alberi dalla loro terra, che uccidono donne, bambini e anziani. […]Continua a leggere

Il controllo di Hamas sull’UNRWA è sempre più evidente. Basta guardare….

Di Emanuel Baroz | 6 agosto 2010
0 commenti
Il controllo di Hamas sull’UNRWA è sempre più evidente. Basta guardare….

Di giorno insegnanti dell’Onu, di notte capi militari di Hamas Gaza – Di giorno insegnante premuroso per le Nazioni Unite, di notte comandante militare di Hamas. Il caso di Issa al Batran rischia di gettare ulteriore discredito sull’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, la Unrwa. Batran è stato ucciso cinque giorni fa dall’aviazione israeliana. Gerusalemme ha annunciato che il capo di Hamas era ai vertici del braccio militare del movimento islamico nel centro della Striscia di Gaza e il responsabile della fabbricazione di razzi Qassam lanciati sui kibbutz israeliani. Batran insegnava alla scuola dell’Onu ad al Bureij, un campo profughi nella Striscia di Gaza. Ci ha insegnato fino al gennaio del 2009, quando Israele ha lanciato l’operazione “Piombo Fuso” contro Hamas. Forse anche dopo. Il suo codice Unrwa era il “2Z9558”. A dirigere l’agenzia Onu nei prossimi tre anni sarà un italiano, Filippo Grandi, nominato a gennaio. In un’intervista al Manifesto lo scorso aprile, Grandi aveva replicato così alle accuse che terroristi islamici lavorassero per l’agenzia: “Sono accuse totalmente false, tutti i nostri dipendenti hanno l’obbligo della neutralità”. Purtroppo il caso Batran non è unico nella storia dell’agenzia. Nell’ottobre 2004 l’allora Commissario Generale dell’Unrwa Peter Hansen ammise pubblicamente per la prima volta che membri di Hamas erano pagati dall’Unrwa, aggiungendo “Non mi sembra un crimine. Hamas come organizzazione politica non significa che ogni membro sia un militante, e noi non facciamo controlli politici e non escludiamo nessuno, di qualunque convinzione sia”.Continua a leggere

Il negazionismo iraniano non conosce sosta: creato un sito apposito!

Di Emanuel Baroz | 5 agosto 2010
2 commenti
Il negazionismo iraniano non conosce sosta: creato un sito apposito!

Iran: un fumetto online per spiegare la “frottola” dell’Olocausto Lanciato da una ong iraniana vicina al regime, il sito di propaganda antisionista riscrive la storia dello sterminio degli ebrei. Il museo Yad Vashem: “Tentativo di distorcere la verità” Teheran – L’Olocausto raccontato a fumetti con gli occhi dell’Iran: una sporca bugia, solo sagome e niente vittime, “un’ipocrita giustificazione dell’appropriazione indebita della Palestina”. Sbarcano su internet su una serie di vignette irriverenti su come i sionisti hanno manipolato la storia. Prima domanda: come fece Hitler a sterminare 6 milioni di ebrei se in Europa c’erano in circolazione solo 5,4 milioni? Risposta sarcastica, se non fosse per il dramma: il Fuhrer invitò i restanti 600 mila e tutti subito accettarono. Prosegue così, mistificando le camere a gas, irridendo i forni crematori e ironizzando sugli stereotipi sul popolo ebraico. 40-50 pagine dedicate “al pretesto che ha causato migliaia di vittime innocenti”, con sottofondo colonna sonora la Pantera rosa di Henry Mancini. Un sito intero (holocartoons.com) per negare l’Olocausto, caricature di ebrei intenti a coltivare i propri vizi e testi carichi d’odio. L’agenzia Fars annuncia il debutto sul web di un fumetto uscito nel 2008, opera di una fondazione culturale iraniana non governativa, l’istituto culturale Khakriz, che però segue la dottrina del presidente Ahamadinejad, impegnato ad affermare fin dal 2005 che la “storiella” sullo sterminio degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale non è niente più che una “frottola”.Continua a leggere

Libano: per Unifil gli israeliani erano sul loro lato del confine

Di Emanuel Baroz | 4 agosto 2010
3 commenti
Libano: per Unifil gli israeliani erano sul loro lato del confine

Libano: per Unifil gli israeliani erano sul loro lato del confine BEIRUT, 4 ago – Per l’Unifil si trovava in territorio israeliano l’albero che i militari di Tel Aviv volevano sradicare ieri. L’azione ha poi innescato violenti scontri con l’esercito libanese. La forza Onu nel sud del Libano ha affermato che a seguito delle prime indagini condotte sul luogo degli scontri, ‘l’albero che stava per essere sradicato dall’esercito israeliano era situato a sud della Linea Blu” di demarcazione tra i […]Continua a leggere