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Damasco: Medvedev e Assad incontrano Khaled Meshaal, capo di Hamas

Di Emanuel Baroz | 11 maggio 2010
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Damasco: Medvedev e Assad incontrano Khaled Meshaal, capo di Hamas

Medvedev e Assad incontrano il capo dell’ufficio politico di Hamas Il leader del Cremlino in visita a Damasco MOSCA, 11 mag. – Il presidente russo Dmitri Medvedev e il collega siriano Bashar al Assad hanno incontrato a Damasco il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mashal. Lo riferisce la portavoce del Cremlino, Natalya Tymakova, secondo cui Medvedev ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di ripristinare “l’unità tra palestinesi”, superando il conflitto tra Hamas e Fatah. E anche per chiedere la […]Continua a leggere

La beffa Onu: «La minaccia viene da Israele»

Di Emanuel Baroz | 10 maggio 2010
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La beffa Onu: «La minaccia viene da Israele»

La beffa Onu: «La minaccia viene da Israele» di Fiamma Nirenstein Avrebbe dovuto essere il momento critico in cui tutti gli occhi si sarebbero fissati sull’obiettivo di far cessare l’Iran dalla preparazione della bomba atomica, in cui l’Iran sarebbe stato affrontato in modo decisivo, e invece è stata una memorabile, paradossale settimana di successi per Ahmadinejad, invitato a New York in occasione della Conferenza per la revisione del trattato di non proliferazione nucleare dell’Onu. All’apertura in pompa magna già si è svolto uno stravagante testa a testa alla pari, che certo Ahmadinejad sognava, fra il presidente iraniano e Hillary Clinton. Il presidente iraniano sdottoreggiava minacciosamente sui gravi rischi che il mondo corre a causa degli Usa e di Israele, e ha sfidato di nuovo tutti sul nucleare: «Anche se le sanzioni non saranno benvenute, non le temiamo e la nazione iraniana non se ne lascerà fermare». Insomma, seguiterà con l’atomica. Perché non dovrebbe? Dagli eventi e dalle voci sulle possibili decisioni del Consiglio di Sicurezza sembra che l’Iran potrà seguitare ad arricchire il suo uranio senza troppi impicci. Alla conferenza si sarebbe dovuto verificare la capacita dell’Npt di obbligare coloro che ne fanno parte a seguirne le regole, ovvero l’efficienza delle ispezioni alle strutture nucleari nel garantire l’equilibrio strategico del mondo. Buone ragioni per mettere sotto inchiesta, naturalmente, l’Iran. Ma la conferenza è avvenuta nel generale clima di denuclearizzazione che Obama suggerisce al mondo.Continua a leggere

Bolzano: violata la Legge Mancino, condannati naziskin altoatesini

Di Emanuel Baroz | 9 maggio 2010
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Bolzano: violata la Legge Mancino, condannati naziskin altoatesini

Bolzano: violata la Legge Mancino, condannati naziskin altoatesini di Adam Smulevich Bolzano – Diciassette hanno patteggiato concordando pene variabili fra gli otto mesi e i due anni, quattro sono stati assolti perché nel frattempo le vittime hanno ritirato la querela nei loro confronti (ma solo dopo aver ottenuto un risarcimento), uno verrà giudicato dal tribunale dei Minori perché all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto diciotto anni. Questo il bilancio dell’udienza preliminare che vedeva un gruppo di naziskin altoatesini sotto processo per il reato di istigazione all’odio razziale. Al gruppo si contestavano vari episodi di violenza (in particolare pestaggi e intimidazioni) consumati ai danni di giovani italiani e stranieri ritenuti “diversi” per motivi etnici, razziali e sociali. I naziskin erano stati arrestati dopo che alcune intercettazioni telefoniche ne avevano provato le responsabilità nei fatti. Gli inquirenti, al termine di indagini che sono andate avanti per mesi, hanno fatto luce su quel gruppo che per lungo tempo ha seminato il panico nella zona del Meranese. Dai risultati delle indagini è emerso come i naziskin si incontrassero regolarmente in una casetta di legno situata nella zona boschiva di Saltusio (sulla cui porta d’accesso faceva bella mostra la scritta ‘ein Tirol’), dove organizzavano cerimonie con falò e propaganda neonazista (rinvenute svastiche, emblemi nazisti e un vasto campionario di amenità simili). I naziskin, che in parte si sono mostrati pentiti, dal loro arresto fino al giorno dell’udienza preliminare hanno frequentato una sorta di “scuola di democrazia” finalizzata al loro recupero e reinserimento in società: inclusa nel programma anche una visita al campo di Mauthausen.Continua a leggere

Torino: editore condannato per la pubblicazione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion

Di Emanuel Baroz | 9 maggio 2010
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Torino: editore condannato per la pubblicazione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion

Qui Torino – Odio e diffamazione, severa condanna di Daniel Reichel Sei mesi di reclusione e duemila euro di provvisionale in favore della Comunità Ebraica di Torino. Questo il verdetto, in primo grado, del Tribunale di Torino che ha riconosciuto colpevole del reato di diffamazione a mezzo stampa l’editore Roberto Chiaromonte per la pubblicazione de I Protocolli dei Savi Anziani di Sion di Segrey Nilus – Versione italiana con appendice. “Siamo soddisfatti dell’esito della sentenza” dichiara il presidente della comunità torinese, Tullio Levi “e speriamo che questa condanna, in un clima di crescente antisemitismo, in particolare sul web, possa essere un forte messaggio deterrente per questo tipo di comportamenti o iniziative”. La vicenda processuale a carico del Chiaromonte è iniziata nell’ottobre 2008. In prima istanza, la Comunità ebraica, assistita dall’avvocato Davide Petrini, deposita, oltre all’atto di querela per diffamazione, una denuncia per istigazione all’odio razziale. In particolare si ipotizza il reato di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale, per istigazione alla commissione di atti di discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi. Qualche mese dopo, nel maggio 2009, arriva la risposta del pubblico ministero, ovvero la richiesta di archiviazione del caso. La decisione di lasciar cadere le accuse desta evidente stupore ma la giustificazione appare ancora più controversa. Secondo il pm, infatti, nonostante i valori che la comunità intende tutelare siano degni “di ogni più attenta considerazione”, “la condotta attribuibile all’indagato Chiaromonte – si legge nella richiesta di archiviazione al gip – rientra nell’alveo del diritto alla libera manifestazione del pensiero, tutelato dall’art. 21 della Costituzione”. L’editore, dunque, pubblicando I Protocolli dei Savi Anziani di Sion ha esercitato un diritto costituzionale. Non vi è reato perché non si riscontra concretamente l’istigazione al compimento di atti di discriminazione razziale. Non solo.Continua a leggere

Fiera del Libro di Torino 2010: Vattimo propone ancora un boicottaggio antisraeliano

Di Emanuel Baroz | 8 maggio 2010
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Fiera del Libro di Torino 2010: Vattimo propone ancora un boicottaggio antisraeliano

E a Torino Vattimo vuole ancora boicottare Israele Ancora una volta il Salone del Libro, dopo le polemiche del 2008 (e ricordiamo il boicottaggio contro l’Egitto del 2009) , quando Israele fu il paese ospite, è al centro degli attacchi di intellettuali, come il filosofo Gianni Vattimo (intellettuale?! PFUI!!!) , che si riconoscono nell’Ism (International Solidarity Movement Palestinese) e nella sua campagna di boicottaggio culturale di Israele. In particolare è nel mirino dell’Ism la nomina, tra i tre finalisti del […]Continua a leggere