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I prigionieri palestinesi di cui nessuno si interessa…

Di Emanuel Baroz | 11 marzo 2010
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I prigionieri palestinesi di cui nessuno si interessa…

L’oscuro destino dei prigionieri palestinesi in Egitto Il Cairo – Mercoledì scorso, le famiglie dei palestinesi che si trovano nelle carceri egiziane hanno attribuito al governo egiziano l’intera responsabilità per le vite dei loro figli, chiedendo che essi vengano rilasciati immediatamente. Il portavoce delle famiglie ha detto in una conferenza stampa tenutasi a Gaza che i prigionieri palestinesi in Egitto sono sottoposti a violazioni e torture. Egli ha sottolineato che i familiari sono davvero molto preoccupati per le vite dei […]Continua a leggere

DEBKA: la Carta di Teheran è più antisemita del Mein Kampf

Di Emanuel Baroz | 10 marzo 2010
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DEBKA: la Carta di Teheran è più antisemita del Mein Kampf

DEBKA: la Carta di Teheran è più antisemita del Mein Kampf Tel Aviv, 9 Marzo 2010 –  La Carta di Teheran presentata dal presidente iraniano Ahmadinejad alle fazioni palestinesi lo scorso 28 febbraio è il più virulento manifesto antisemita pubblicato dopo il Mein Kampf di Hitler di 80 anni fa. Lo afferma il sito DEBKAfile, vicino agli ambienti dei servizi di sicurezza israeliani. In particolare, la Carta afferma che “gli ebrei sono i nemici del monoteismo, sono gli istigatori di […]Continua a leggere

Un tipico esempio di moderazione dell’ANP

Di Emanuel Baroz | 9 marzo 2010
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Un tipico esempio di moderazione dell’ANP

Un tipico esempio di moderazione dell’ANP Ramallah, 8 Marzo 2010 –   Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha elevato al grado di generale il terrorista Mahmoud Damara, in carcere in Israele perché giudicato colpevole di numerosi attentati, tra cui quello del 2001 che causò la morte dei figli del rabbino Meir Kahane. (Fonte: Israele.net) Per ulteriori informazioni cliccare quiContinua a leggere

Turchia: sisma, respinta offerta israeliana di aiuto

Di Emanuel Baroz | 8 marzo 2010
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Turchia: sisma, respinta offerta israeliana di aiuto

Turchia: sisma, respinta offerta israeliana di aiuto Gerusalemme, 8 mar. – (Adnkronos/Aki) – Dopo il sisma di magnitudo 6 sulla scala Richter che stamani ha colpito la provincia di Elazig, nella Turchia orientale, Ankara ha respinto un’offerta di assistenza arrivata da Israele. E’ quanto si legge sul sito Ynet, in cui si precisa che dopo il terremoto il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak aveva dato istruzioni all’apparato della Difesa affinche’ mettesse a punto un piano di assistenza e aiuti per la Turchia. Dall’ufficio di Barak hanno poi fatto sapere che la Turchia ha risposto di non aver bisogno di assistenza in questa fase. Il sisma, secondo l’ultimo bilancio, ha causato la morte di almeno 57 persone. In passato Israele aveva contribuito alle operazioni di soccorso in Turchia in seguito a calamita’ naturali.Continua a leggere

Apartheid week contro Israele: quando l’università tradisce la propria missione

Di Emanuel Baroz | 8 marzo 2010
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Apartheid week contro Israele: quando l’università tradisce la propria missione

Ma l’università che “boicotta” tradisce la sua missione Settimana contro Israele. E bene ha fatto La Sapienza a gemellarsi con Tel Aviv di Federico Brusadelli L’università italiana non sta benissimo. Non è una novità, e i problemi sono tanti: c’è una riforma delle lauree che si è rivelata poco efficiente (per usare un eufemismo…); c’è una casta docente autoreferenziale e refrattaria al rinnovamento e colpevole di aver creato una drammatica sacca di precariato; c’è una irrefrenabile proliferazione di corsi di laurea, congegnati quasi sempre che esistono solo per produrre qualche cattedra in più da spartirsi tra le insaziabili famiglie di baroni. Ma la cosa più triste è vedere l’incapacità di liberarsi da una maledizione epocale. Quella, cioè, che trasforma le aule universitarie in campi di battaglia. Che si tratti di politica o che si tratti di religione, gli esempi non mancano. Così, vengono alla mente le reazioni isteriche, automatiche e talvolta violente che hanno accompagnato i tentativi di riforma del ministro Gelmini; vengono alla mente episodi opachi come l’acclamatissimo intervento di Oreste Scalzone sulla scalinata della facoltà di Lettere, alla Sapienza; restando sempre a Roma, viene alla mente il papa che, poco più di due anni fa, si vede costretto a rinunciare al suo intervento, alla faccia della libertà di parola. E poi c’è una nuova trovata (nuova si fa per dire, dato che è alla sesta edizione): il boicottaggio culturale. Nel mirino, facile da immaginare, c’è Israele. Un’idea, va detto, che non è stata partorita in Italia, segno che la malattia corrode anche atenei più blasonati e funzionanti dei nostri. “Settimana contro l’apartheid di Israele”, si chiama l’iniziativa che nel mese di marzo coinvolge le università di tanti paesi sparsi in tutto il mondo. Da Glasgow a Berkeley, da Chicago a Pisa, da Bologna a Roma. Convegni, seminari, incontri e proiezioni a senso unico. E sotto all’apprezzabile solidarietà verso i palestinesi si nasconde il solito sentimento “anti”. Per questo, ne sono felici gli estremisti di destra e quelli di sinistra, a quanto si apprende sui blog studenteschi. E per questo conviene fermarsi un attimo a riflettere.Continua a leggere