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Londra: pressioni da parte dei soliti pacifinti su Elton John per cancellare concerto in Israele

Di Emanuel Baroz | 10 febbraio 2010
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Londra: pressioni da parte dei soliti pacifinti su Elton John per cancellare concerto in Israele

Musica/ Gruppo pro-palestinese a Elton John: cancella data Israele Comitato Gb: il cantante non può essere neutrale nel conflitto Roma, 9 feb. (Apcom) – Un gruppo britannico che sostiene i diritti dei palestinesi ha chiesto a Elton John di cancellare un suo concerto previsto per il prossimo 17 Giugno in Israele. Il “British Committee for Universities of Palestine” (Bricup) ha affermato in una lettera aperta a Sir John che è sbagliato esibirsi in Israele dopo i presunti abusi commessi durante la campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza l’anno scorso. Nella lettera il comitato sottolinea che la popstar non può essere moralmente neutrale nel conflitto tra palestinesi e israeliani. Il cantante inglese ha in programma un concerto il 17 giugno allo stadio di Tel Aviv. Altri big, come Paul McCartney o Madonna, si sono esibiti in Israele negli ultimi anni.Continua a leggere

“Allenare Israele? Preferisco morire di fame”

Di Emanuel Baroz | 10 febbraio 2010
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“Allenare Israele? Preferisco morire di fame”

“Allenare Israele? Preferisco morire di fame” Durissima risposta di Hasan Shahata, ct dell’Egitto campione d’Africa, all’invito di alcuni cronisti israeliani di mettersi alla guida della loro nazionale. “Per tutta la mia vita ho sentito dire che uccidono i nostri figli e le nostre donne. È assurdo solo pensare che io possa allenare la squadra di quel Paese” Il Cairo – “Sarebbe più dignitoso morire di fame che allenare la nazionale israeliana”. È destinata ad alimentare polemiche la dichiarazione del tecnico della nazionale di calcio egiziana Hasan Shahata. Il tecnico che guidato i Faraoni alla terza vittoria consecutiva in Coppa d’Africa ha risposto in maniera durissima all’invito di alcuni cronisti sportivi israeliani che gli chiedevano di mettersi alla guida della squadra di Tel Aviv. L’INVITO DEI CRONISTI – Dopo il nuovo trionfo in Angola,  Shahata è diventato molto conosciuto e ambito in Medioriente e ultimamente alcuni critici sportivi israeliani gli hanno proposto di allenare la loro nazionale. “Israele sta cercando in tutto il mondo un allenatore per la propria nazionale di calcio. Shahata ha una grande personalità e riesce a gestire i grandi campioni all’interno della squadra, sarebbe l’allenatore ideale per la nazionale israeliana – ha detto in particolare il celebre giornalista israeliano Daniel Shahak in diretta tv-. Il presidente della lega calcio ha designato una commissione per scegliere il futuro tecnico della nazionale e noi crediamo di aver trovato in Shahata il candidato più idoneo”.Continua a leggere

Svezia: per il sindaco di Malmoe antisemitismo e sionismo si equivalgono!!!!

Di Emanuel Baroz | 9 febbraio 2010
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Svezia: per il sindaco di Malmoe antisemitismo e sionismo si equivalgono!!!!

Svezia: per il sindaco di Malmoe antisemitismo e sionismo si equivalgono!!!! Malmoe (Svezia) 28 Gen 2010 – In occasione della Giornata della Memoria il sindaco della città svedese di Malmoe, Ilmar Reepalu,  ha rilasciato una intervista al sito skanse.se in cui, in risposta ad una domanda dell’intervistatore sulla crescita dell’antisemitismo in Svezia negli ultimi mesi, ha dichiarato: “Noi non accettiamo né il sionismo, né l’antisemitismo. Sono estremisti che si mettono sopra gli altri gruppi e credono che valgano di meno”. […]Continua a leggere

Cambridge, gruppi studenteschi islamici impediscono a Benny Morris di parlare: «Fascista, razzista e islamofobo». La replica: fanno ridere

Di Emanuel Baroz | 9 febbraio 2010
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Cambridge, gruppi studenteschi islamici impediscono a Benny Morris di parlare: «Fascista, razzista e islamofobo». La replica: fanno ridere

La lezione dello storico israeliano spostata per le proteste di gruppi studenteschi Morris contestato a Cambridge: «Fascista, razzista e islamofobo». La replica: fanno ridere di Francesco Battistini GERUSALEMME – Razzista e islamofobo. «Non so se offendermi di più per l’ offesa o per essere costretto a misurarmi con accuse del genere». Fascista israeliano. «Fa ridere». Uomo della propaganda sionista. «Non conoscono né la storia, né la mia storia». Indegno di Cambridge. «Quarant’ anni fa, io a Cambridge facevo il mio dottorato. E vent’ anni fa, scrivevo La nascita del problema dei profughi palestinesi. E sa chi me lo pubblicò? La Cambridge University Press». Benny Morris è appena tornato dall’ Inghilterra, ma non è stato un viaggio di piacere. Due popoli (distanti), una terra (su cui discutere) e in mezzo un mare d’ incomprensioni. Perché, parlando d’ Israele, nel Regno Unito è appena finito l’ Annus Horribilis – «nella nostra storia, il peggiore per numero d’ episodi d’ antisemitismo», certifica il Community Security Trust di Londra – e quello che s’ annuncia non sarà molto meglio: «L’ ho provato sulla mia pelle. Sono arrivato a Cambridge mercoledì, dovevo parlare giovedì. Ma all’ ultimo minuto, la mia lezione è saltata. Sono venuti a dirmi che c’ era un problema…». Il problema era lui. Quel che voleva dire. Morris non ama la cattedra comoda e vellutata. A 61 anni, i suoi spigoli e le sue schegge danno fastidio. Uno che ha riletto lo scontro arabo-israeliano del 1948 come un primo scontro di civiltà, anziché come una guerra per la terra. Uno che non crede alla soluzione dei due popoli, due Stati. Uno che giustificò «la pulizia etnica», (in realtà in quell’intervista la tesi di Benny Morris era più articolata…) riferendosi alla Nakba palestinese. Uno contestato in patria da molti suoi colleghi – «controverso», lo presentava lo stesso manifesto della conferenza al St Catharine’ s College -, ma che nessuno s’ è mai sognato di zittire: «Due anni fa, a Berkeley, mi hanno accolto coi cartelli. Ma ho potuto parlare.Continua a leggere

Mosca: leader di Hamas incontra il ministro degli Esteri russo

Di Emanuel Baroz | 9 febbraio 2010
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Mosca: leader di Hamas incontra il ministro degli Esteri russo

Leader di Hamas incontra il ministro degli Esteri russo a Mosca Lavrov ha ricevuto Khaled Meshaal MOSCA, 8 feb. – Una delegazione di Hamas, guidata dal leader in esilio a Damasco Khaled Meshaal, è stata ricevuta a Mosca dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Russia vuole ampliare la sua influenza in Medio Oriente, e vorrebbe anche ospitare una conferenza di pace internazionale. Mosca considera Hamas come un attore a pieno titolo del processo di pace, contrariamente a Israele […]Continua a leggere