Ultimi Articoli

Papa Ratzinger firma per santificazione Wojtyla e Pio XII: le comunità ebraiche ribadiscono valutazione critica su Papa Pacelli

Di Emanuel Baroz | 19 dicembre 2009
10 commenti
Papa Ratzinger firma per santificazione Wojtyla e Pio XII: le comunità ebraiche ribadiscono valutazione critica su Papa Pacelli

Sinceramente dopo questa decisione di Joseph Ratzinger risulta ancora più difficile accettare il fatto che il 17 Gennaio 2010 il Papa visiterà la Sinagoga di Roma….non ce n’era motivo prima e ora più che mai ci sarebbe un motivo per far saltare un evento il cui annuncio è stato mal digerito da molti… PAPA: FIRMA PER SANTIFICAZIONE WOJTYLA E PIO XII MA EBREI RIBADISCONO VALUTAZIONE CRITICA SU PAPA PACELLI Di Elisa Pinna (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 19 DIC – Si avvicina la beatificazione di Giovanni Paolo II e, a sorpresa, anche di Pio XII, la cui navigazione verso gli onori degli altari si era incagliata nelle polemiche e negli interrogativi storici su un suo presunto silenzio di fronte alla Shoa. In un atto decisivo, Benedetto XVI stamani ha firmato per entrambi il decreto che ne riconosce le “virtù eroiche”. Ma le polemiche sulla figura di papa Pacelli non si sono spente: in una nota congiunta il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna e il presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, hanno ribadito la loro “valutazione critica” nei confronti di papa Pacelli, per i suoi “silenzi” di fronte alla deportazione degli ebrei. Pacelli (1939-1958), il papa che ha attraversato la Seconda Guerra Mondiale, l’Olocausto, e la prima parte della Guerra Fredda, e Wojtyla (1978-2005), il papa che ha contribuito in modo determinante al crollo dell’impero sovietico, sono adesso “venerabili”. Per entrambi deve essere accertato un miracolo, prima di procedere alla cerimonia di beatificazione. Qui cominciano le differenze. Per “Karol il grande”, la guarigione prodigiosa di una suora francese, colpita dal Parkinson (la stessa malattia del papa polacco), è già al vaglio degli esperti. Qualora non superasse lo scrutinio di una commissione teologica e di una commissione medica, sono pronte altre centinaia di segnalazioni e di “grazie ricevute”. Al momento, per Pio XII non è stato ancora individuato un preciso evento prodigioso e scientificamente inspiegabile da attribuire alla sua intercessione. Se il popolo di Wojtyla può, dunque, cominciare a festeggiare il suo eroe e a prepararsi ad una cerimonia di beatificazione che, realisticamente, potrebbe avvenire a Roma entro il 2010, più lunghi appaiono i tempi per Pacelli.Continua a leggere

Fine di un uomo votato alla disinformazione

Di Emanuel Baroz | 18 dicembre 2009
6 commenti
Fine di un uomo votato alla disinformazione

GIORNALISTI: E’ MORTO IGOR MAN (AGI) – Roma, 18 dic. – Si e’ spento oggi a 87 anni il giornalista Igor Man, pseudonimo di Igor Manlio Manzella. Firma storica de La Stampa -in cui inizio’ a lavorare dal 1963 sotto la direzione di Giulio de Benedetti- Man era nato a Catania il 9 ottobre del 1922. Studioso delle religioni e delle societa’, aveva una spiccata sensibilita’ e competenza per l’universo arabo e islamico. Nel 2009 aveva ricevuto il Premio ‘America’ […]Continua a leggere

Furto-profanazione ad Auschwitz: rubata l’insegna “Arbeit macht frei”

Di Emanuel Baroz | 18 dicembre 2009
2 commenti
Furto-profanazione ad Auschwitz: rubata l’insegna “Arbeit macht frei”

Divelta la scritta in ferro battuto. I ladri sono entrati recidendo il filo spinato L’iscrizione era stata realizzata dagli stessi prigionieri e installata nel 1940 Furto-profanazione ad Auschwitz: rubata l’insegna “Arbeit macht frei” Nel campo furono uccise oltre un milione di persone Il presidente israeliano Peres “profondamente scioccato” VARSAVIA – Svitata da un lato e strappata dall’altro. Così è stato rubata l’insegna in ferro battuto, tragicamente celebre, che reca la scritta “Arbeit macht frei” (“Il lavoro rende liberi”), che campeggiava al di sopra del cancello di ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nel sud della Polonia. Ladri professionisti. Il furto, compiuto – come riferisce la polizia polacca – fra le tre e le cinque della scorsa notte, non sembra essere una semplice bravata: i ladri hanno infatti reciso il filo spinato che costeggia la rete che delimita il campo, un’operazione quindi complessa che solo dei “professionisti” avrebbero potuto compiere. I ladri sembravano essere a conoscenza anche della posizione delle telecamere di sorveglianza. L’iscrizione. “Si tratta del primo caso così grave di furto in questo luogo – spiega un portavoce del museo di Auschwitz, Jeroslaw Mensfeld – è una profanazione vergognosa nel luogo in cui oltre un milione di persone sono state assassinate”. L’iscrizione in ferro battuto, costruita dagli stessi prigionieri e installata nel 1940, non era difficile da staccare, ha precisato Mensfeld, “ma bisognava saperlo”. Di notte, il campo è chiuso e sorvegliato da vigilantes. Ora all’esame degli inquirenti ci sono anche videoriprese della notte, intorno e dentro il sito. Il campo. Tra il 1940 e il 1945, nel campo di Auschwitz-Birchenau i nazisti sterminarono oltre un milione di persone, di cui un milione di ebrei. Fra le altre vittime, soprattutto polacchi non ebrei, rom e prigionieri di guerra sovietici. Le autorità del museo hanno già provveduto a installare all’ingresso del campo una copia della scritta, realizzata in occasione di un periodo di restauro dell’originale, divenuto in tutto il mondo il triste simbolo dell’Olocausto.Continua a leggere

Cisgiordania: L’ANP boicotta i prodotti israeliani

Di Emanuel Baroz | 17 dicembre 2009
1 commento
Cisgiordania: L’ANP boicotta i prodotti israeliani

Cisgiordania: L’ANP boicotta i prodotti israeliani Ramallah (Cisgiordania), 16 Dicembre 2009 – I palestinesi boicottano i prodotti di bellezza israeliani: ne sanno qualcosa alla ‘Ahava’, marchio della Dead Sea Cosmetics, dove si sono visti sequestrare dagli agenti della dogana palestinese creme, shampoo e lozioni per un valore di 38mila euro. Tutto finito nelle discariche nell’ambito di un boicottaggio deciso dalle autorità palestinesi contro i prodotti che vengono dalle colonie ebraiche (sarebbe meglio dire insediamenti israeliani…..)  in Cisgiordania. Ricordiamo che i […]Continua a leggere

La sottile forma di boicottaggio inglese alle merci israeliane

Di Emanuel Baroz | 17 dicembre 2009
2 commenti
La sottile forma di boicottaggio inglese alle merci israeliane

La sottile forma di boicottaggio inglese alle merci israeliane Nei supermercati introdotta la provenienza dei prodotti degli insediamenti. Netanyahu attacca. Livni annulla il viaggio di Giulio Meotti Londra – Hamas ha festeggiato il ventennale della sua fondazione con un viaggio-premio a Teheran, mentre la succursale londinese dell’emittente araba al Jazeera lanciava la notizia che un tribunale britannico aveva emesso un ordine di cattura, poi ritirato, per l’ex ministro degli Esteri israeliano, oggi capo del partito di opposizione Kadima, Tzipi Livni. Mandato originato da una denuncia per crimini di guerra presentata da “elementi radicali” della comunità locale musulmana in relazione all’offensiva “Piombo Fuso”, condotta lo scorso inverno a Gaza. La minaccia d’arresto è stata sufficiente per annullare il viaggio in Inghilterra di Livni. Israele ha invitato il governo di Londra a intervenire “immediatamente” a protezione dei diplomatici israeliani, pena “un danno alle relazioni” bilaterali. Il ministero degli Esteri britannico, assieme al Defra, il ministero dell’Alimentazione e degli affari rurali, ha emesso una storica direttiva a tutte le catene di supermercati nel Regno Unito: nelle merci provenienti dalla Cisgiordania dovrà essere indicato se sono prodotte negli insediamenti israeliani. E’ una sottile ma potente forma di boicottaggio delle merci realizzate nelle colonie ebraiche e vitali per l’economia israeliana. E’ subito salita la tensione tra Gran Bretagna e Israele in seguito alla nuova politica. I supermercati dovranno modificare le etichette che attualmente indicano “prodotto della West Bank”, rendendole più specifiche per informare i consumatori sulla provenienza dei cibi o beni acquistati, scrivendo quindi “prodotto palestinese” o “prodotto degli insediamenti israeliani”.Continua a leggere